Il virus c’è eccome, anche per l’Asp di Crotone foto

Dati, soprattutto nelle finestre a 15 giorni, ancora preoccupanti; la gestione del nostro ospedale davvero penosa.

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    A più di un mese dall’apertura totale e del controverso “ritorno” del virus da più parti del mondo e con gli esperti ad accapigliarsi, noi insistiamo con il tentativo di analisi dei dati e grafici riferiti al giorno precedente; lo facciamo quotidianamente da mesi con le medesime premesse di sempre: questo nostro appuntamento è frutto del lavoro estrapolato col contributo di una componente crotonese di una equipe nazionale di studio statistico del fenomeno che fa da supporto a ipotesi non solo prettamente sanitarie; ragioniamo su numeri riferiti a persone e le deduzioni estrapolate è fondamentale leggerle sotto una ottica generale e dal mero punto di vista statistico.
    I dati di ieri domenica 5 luglio ci dicono che l’andamento dei tamponi, nella finestra a 15 giorni, mostra un valore che oscilla intorno ai 200 nuovi casi giornalieri. Torna a scendere a 0.51% il tasso dei tamponi positivi rispetto a quelli eseguiti con una leggera risalita del numero dei tamponi eseguiti. Scende l’incremento giornaliero dei Deceduti (a 0.02%) e dei Guariti (a 0.09%) circa 1/6 della media dell’ultimo mese. Ieri, in specifico, sono stati 192 i nuovi casi giornalieri, di cui il 53% in Lombardia, 13% in Emilia Romagna e 10% in Piemonte. Nessun nuovo contagio in Calabria, nonostante chiacchiere ed ennesime inefficienze all’Asp di Crotone dove il macchinario per processare i tamponi resta inutilizzato con i rientri dal nord che aumentano. Infierire su una struttura, nello specifico il San Giovanni di Dio, che continua a mostrare limiti così evidenti è come accanirsi su di un malato cronico che non ha nemmeno nessuna voglia di curarsi. Il problema serio è individuare che tipo di virus ha, visto che alcune funzioni, poche, sono perfettamente in uso e viaggiano assolutamente avulse dal resto del “corpo”.

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