I casi sono più di due! foto

Ieri di nuovo oltre 200 nuovi casi, altri morti ed aumento (1) pure della terapia intensiva, ma il problema sono i migranti ed i due casi in più dal Cara di Sant'Anna

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    Oramai, a più di un mese dall’apertura totale, è davvero coraggioso parlare ancora di “ritorno” del virus: in più parti del mondo, dall’Italia ed anche in Calabria ed a Crotone.

    Coraggioso perché sarà “meno potente”, i numeri sono certamente diversi, c’è anche un davvero brutto “dondolarsi” fra esperti che si accapigliano, ma i dati che si sovrappongono dicono inequivocabilmente che il covid non è mai andato via da nessun posto in cui è stato presente.

    Anche per questo noi, imperterriti, insistiamo con il tentativo di analisi di dati e grafici sempre riferiti al giorno precedente (oggi non è un caso che pubblichiamo solo grafici istituzionali); lo facciamo quotidianamente da mesi e sempre con le medesime premesse: questo nostro appuntamento è frutto del lavoro estrapolato col contributo di una componente crotonese di una equipe nazionale di studio statistico del fenomeno che fa da supporto a ipotesi non solo prettamente sanitarie; abbiamo, e sempre imperterriti, la voglia di cercare di ragionare su numeri ricordandoci che sono riferiti a persone essendo anche convinti che sia fondamentale cercare di leggerli sotto una ottica generale.

    I dati di ieri domenica 12 luglio ci dicono innanzitutto che c’è il capro espiatorio, anzi due (il riferimento è al titolo e soprattutto al senso) che abbiamo voluto dare non più tardi dell’altro ieri (clicca e rileggi).

    Sono infatti due i soggetti risultati postivi al Coronavirus, “non residenti, ma sotto sorveglianza attiva nel territorio di Crotone ed in specifico trattasi di casi sotto sorveglianza al regional hub per migranti di Sant’Anna dove sono state attivate tutte le misure previste dai protocolli anti-Covid”. (e del virgolettato dell’Asp di Crotone e dei tanti, troppi, comunicati istituzionali diremo dopo.

    Si registrano comunque in Calabria 28 nuovi infetti in isolamento di cui 26 riconducibili a migranti.

    Questi ultimi sbarchi e relativi casi (riconducibili o meno) hanno creato molta tensione nella popolazione che abbiamo pure “apprezzato” quanto la presidente della Regione Calabria abbia “governato” scrivendo anche una lettera di lamentela verso il governo per trovare una soluzione a quella che lei chiama emergenza migranti… minacciando di chiudere, …i porti. Intanto…

    A livello nazionale risalgono i casi di contagio da Coronavirus, nonostante il numero più basso di tamponi effettuati (38.259): 234 sono le persone risultate positive, 9 i decessi (8 di questi riguardano la Lombardia).

    Sono 68 i positivi al Covid in terapia intensiva in Italia, uno più di ieri, il secondo giorno consecutivo di lieve aumento, mentre crescono di due unità in Lombardia, da 29 a 31.

    Quattordici regioni non hanno pazienti in terapia intensiva. I ricoverati con sintomi sono 776 (-50), quelli in isolamento domiciliare sono 12.335 (-175).

    Le persone positive al Covid sono complessivamente 13.179 (-124).

    I guariti sono 194.928 (+349).

    Per ritornare ai capri, al di là di qualsiasi funzione esercitano, ci permettiamo di sottolineare nuovamente che se analisi, flussi e soprattutto test continuano ad essere fatti a membro di segugio,  sarà sempre più complicato comprendere perché il virus dall’Italia non è mai sparito, anzi ha smesso completamente di diminuire arrivato ad un certo livello che è ancora solo di guardia.

    Poi se qualcuno è ancora convinto che basti “bruciare” cinesi, africani e magari qualche lombardo per risolvere il problema, allora li mandiamo da Trump, Johnson o Bolsonaro; così almeno ci liberiamo di qualche capro… …che non sarebbe male!

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