Fermiamo il disastro

Il 60% delle aziende è a rischio chiusura

I dati del Centro Studi FenImprese confermano le nostre previsioni, espresse da maggio in poi, secondo cui i devastanti effetti del lockdown imposto per contenere l’emergenza coronavirus, sarebbero stati distruttivi per tutto il circuito economico.

Al di là delle tante parole sparse qua e là in merito ai fantamiliardi che il governo avrebbe messo in campo per tamponare la crisi, l’unico dato certo è che l’economia nazionale sta morendo. I dati di oggi purtroppo parlano chiaro.

In uno studio condotto dal nostro Centro studi, su un totale di 200 aziende intervistate nella nostra base associativa, risulta che il 60% degli interpellati ha dichiarato la chiusura o di esserne prossimo.

Per una volta tutto lo stivale è tristemente omogeneo perché si soffre ovunque, con maggiori costi e colpi negativi alle aziende forse maggiormente alle aziende del centro nord.

Tra i settori maggiormente colpiti: Abbigliamento – Ristorazione – Turismo, ma ciò non significa che il malessere non sia generalizzato.

Bankitalia ha lanciato l’allarme sulle gravissime condizioni economiche della popolazione italiana, in forte difficoltà con i pochissimi soldi rimasti dopo mesi di serrata obbligatoria generale.

I dati sono in linea con altre ricerche secondo cui : “Il 50% degli italiani ha subito una contrazione del reddito”, Quattro famiglie su dieci hanno difficoltà a pagare il mutuo. Ad aggravare il tutto si aggiungono le stime Ue sul calo del Pil italiano dell’11,2%, il dato di gran lunga peggiore di tutta l’Eurozona.

Bisogna fermare questa mattanza. L’Italia non può morire cosi. In Italia solo le PMI continueranno a creare economia e a mantenere occupazione, ma anche lo Stato dovrà fare la sua parte, mettendoci in condizione di lavorare, immettendo liquidità a fondo perduto, abbassando le tasse, e soprattutto smettendo definitivamente di caricare burocrazia e costi ulteriori.