Non può essere “solo” una questione economica, altrimenti esplode per davvero!

Sovrapposizioni di sigle ed iniziative per "rivendicare" visibilità, diritti o solo soldi?

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    di Procolo Guida

    Prima il riassunto del bollettino di ieri della provincia di Crotone:

    Crotone registra 23 casi (9 sintomatici e 14 asintomatici) con tre pazienti ricoverati. 15 gli asintomatici di Caccuri; 14 i positivi a Isola Capo Rizzuto (7 sintomatici e 7 asintomatici) con una persona ricoverata; altri 7 casi si registrano a Melissa (2 sintomatici e 5 asintomatici), sono cinque le persone infette a Cutro tutte asintomatiche; 2 casi a Casabona (1 sintomatico e 1 asintomatico); 2 positivi a Mesoraca (1 sintomatico e 1 asintomatico); un asintomatico a Petilia Policastro; una persona sintomatica a Roccabernarda; 2 asintomatici a Rocca di Neto e altrettanti a San Nicola dell’Alto.

    Intanto dopo la minacciata (e poi ritirata) apertura forzata degli esercenti del lungomare anche dopo le 18, nel tardo pomeriggio, un gruppo nutrito fra ristoratori e gestori di locali, palestre e bookmakers di Crotone hanno manifestato pacificamente in piazza della Resistenza contro la chiusura imposta dal Dpcm firmato da Conte nella giornata di domenica; sembra sia stato anche caratterizzato da un confronto con la Prefetto Tiziana Tombesi via telefono, e sembra pure che li abbia invitati a seguire proprio il Presidente del Consiglio che stava appunto illustrando, in conferenza stampa a Roma, il Decreto ristori che stanzia 5 miliardi di euro per le categorie penalizzate. La massima autorità di governo sul territorio avrebbe dunque chiesto di pazientare una settimana per capire meglio tempi e modalità degli interventi economici richiesti. Intanto, sempre nel capoluogo pitagorico, è prevista una nuova manifestazione, sempre pacifica è da sottolineare, organizzata da Confindustria e Fenimprese, per venerdì 30 ottobre alle 21:30 in piazza della Resistenza. Mentre oggi alle 11.30, a Catanzaro in Piazza Prefettura, Fipe e ConfCommercio Calabria, in linea con altre 24 piazze italiane, terrà la manifestazione #Siamoaterra,  dove gli imprenditori dei pubblici esercizi si sono dati appuntamento per far sentire la propria voce, in maniera pacifica e nel pieno rispetto delle regole, dicono ovviamente anche loro, per ribadire l’enorme valore economico, sociale ed antropologico delle proprie attività e chiarire, una volta per tutte, che non esiste connessione alcuna tra la frequentazione dei Pubblici Esercizi e la diffusione dei contagi, dicono sempre loro.

    Ora qualche considerazione, che cercheremo di andare a porre ai protagonisti già da oggi, con tutto il rispetto e la solidarietà possibili, ci permettiamo di farla sottoforma di quesiti:

    • ma forse, anziché manifestazioni, che per quanto pacifiche e pure ordinate come quella di ieri sera e ci auguriamo anche questa mattina a Catanzaro qualche rischio contagio in più lo danno, non sarebbe meglio collegare tutti i livelli di rappresentanza sindacale e dare scadenze precise ai provvedimenti nazionali e territoriali con prese di posizione più operative?
    • il tema di una organizzazione sanitaria adeguata ed adeguabile al possibile “carico” dei nuovi contagi, come mai è assolutamente in linea alla latitanza istituzionale?
    • attenderemo il più che probabile “sfogo” di ulteriori casi eclatanti per richiedere, ad esempio, un monitoraggio serio dei morti e precipitazioni di malati “collaterali” abbandonati al loro destino e disponibilità (sia di “rapporti” privilegiati che di tasca) proprie per “spostare” la questione puramente economica a sociale a rischio?
    • ma la richiesta e/o disponibilità a controlli severi e puntuali è pro forma o caratterizzabile da proposte concrete che Voi conoscete certamente meglio anche delle Vostre “specchiate” associazioni di categoria?
    • …per non toccare la scuola, mai attenzionata in alcun modo e lasciata in mano a dirigenti ed istituzioni sordociechemute

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