Si assicurano tempi da record per la riapertura delle strutture sportive foto

Da chi e come ce lo diranno lo stesso Segretario Comunale ed i Dirigenti che le hanno chiuse assieme alla Costantino

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    di Procolo Guida

    Iniziamo con una precisazione ed un ringraziamento:

    – la precisazione riguarda il nostro precedente articolo “Presentate mozioni e proposte deliberative in Consiglio: Consiglieri operativi come voleva Voce!” (cliccaci sopra per rileggerlo),  perché pare proprio che per il prossimo e primo Consiglio Comunale (che è confermato che si terrà dopodomani mercoledì 4 novembre in versione digitale per le note restrizioni che colpiscono ancora i tanti positivi al Covid in Giunta e nello stesso Consiglio) non si discuteranno le mozioni presentate dai consiglieri Ceraudo, Riga, Meo, Giancotti, Vrenna e Passalacqua;

    – il ringraziamento va all’Assessore Luca Bossi che ci ha permesso, in una chiacchierata telefonica domenicale, di chiarirci le posizioni diverse all’interno della stessa maggioranza circa le questioni poste proprio dalle mozioni.

    Chiariamo subito che non ci ha scandalizzato o sorpreso in alcun modo che ci potessero essere posizioni pure divergenti su questioni specifiche, e non solo e perché il sindaco Vincenzo Voce è indubbiamente chiamato a governare con una coalizione eterogenea ed ancora con una linea politica non definibile, seppur “ispirata” da un programma che in campagna elettorale avevamo letto con interesse verso elementi di novità specificatamente individuabili. Ci è sembrato, e ci sembra piuttosto strano, che si voglia immediatamente schierare e schierarsi in “fazioni” di giusti e corretti e, di conseguenza, “relegare” altri fra i disturbatori o addirittura mestatori e traditori.

    E’ per questa ragione che abbiamo salutato con grande gratitudine la disponibilità del giovane super Assessore alle Attività Produttive, Sport (più altre deleghe) che ci ha permesso di farci una idea più precisa circa la questione dell’impiantistica sportiva chiusa, vandalizzata e (cosa che abbiamo sempre reputato più grave) presa a modello di chi e come abbia “illegalmente” usato beni pubblici con profitti personali, additando così gente per bene e fin troppo generosa, come furbi, nella migliore delle ipotesi. Ci scuserà e ci correggerà l’Assessore se i riscontri di questo nostro colloquio telefonico dovessero essere stati male interpretati a partire dalla, di lui sottolineata, volontà di addivenire ad una soluzione in maniera rapida ma prudente. L’Assessore infatti ci ha subito manifestato che la questione era già sul tavolo dei Dirigenti per sua immediata volontà di comprendere come gli atti del Commissario Prefettizio vincolassero, per legge, le azioni del nuovo esecutivo, ben prima della mozione presentata dai “suoi” consiglieri di maggioranza. L’Assessore ci ha detto pure che comunque l’interlocuzione è tuttora positiva e costruttiva con l’avvocato Fabrizio Meo, divenuto appunto consigliere di maggioranza da ex avvocato del Consorzio Momenti di Gloria “colpito” dai provvedimenti della Commissario Costantino e, da tempi insospetti, anche “denunciatore” seriale di tante distrazioni di cassa pubblica, fra cui poi l’incrimata gestione della piscina olimpionica comunale che pure non gli impedì di costruire regolamenti “limpidi” per l’uso, e non il consumo, di tutto il patrimonio pubblico in tema di sport, collaborando con l’ex assessore tecnico Claudio Perri.

    L’Assessore Bossi ha tenuto anche a chiarire che ci sono posizioni differenti circa l’iter che dovrebbe e potrebbe comunque, in tempi brevissimi e da record a parer suo, riaprire tali strutture nelle more della pubblicazione di un bando che “rispetterà” un imprescindibile, per lui e tutta la giunta Voce, rispetto delle leggi e dei provvedimenti adottati dalla Costantino nelle funzioni di Consiglio Comunale per cui aveva facoltà di firmare delibere. La questione dunque non è speciosa o solo formale, riguarda una serie di interpretazioni di legge e funzioni nell’applicazione di provvedimenti che possono e devono avere letture di legittimità formale e legale. Quando infatti abbiamo chiesto all’Assessore di riferirci una sua personale interpretazione di atti di affidamento diretto temporaneo che avevano assunto altri Commissari Prefettizi di altri comuni in Italia, lui ci ha risposto che, quella documentazione che aveva meritoriamente prodotto l’avvocato Meo, riguardava piccole realtà di paesi e non città più “complesse” come Crotone e che comunque l’ultima delibera della Costantino ed il regolamento che aveva cassato il precedente, “imponesse” tempistiche e modalità che non possono trascendere dalla pubblicazione di un nuovo bando dopo quello andato deserto. Certo quell’atto era stato prodotto come si ricorderà, sempre su mandato della Costantino, comunque dalla partecipata Akrea che, nel frattempo, ha pure formalmente declinato ogni onere rispetto alla concessione di gestione di tutta l’impiantistica sportiva cittadina (tranne lo stadio Ezio Scida).

    Si ricorderà, per l’appunto, che proprio un incontro al Ministero aveva messo la Commissario Costantino di fronte alla propria incredibile ottusità nel considerare la “partita” PalaMilone come se fosse personale, al punto di doversi sbugiardare tre volte: se inizialmente infatti tutta l’amministrazione Costantino, di cui ha fatto parte integrante e sostanziale il Segretario Comunale Fortuna ed i dirigenti Timpano prima e Gangemi dopo, si erano appigliati (con addirittura carte Anac a supporto) circa la illegittimità dell’affidamento diretto, nei mesi successivi questa stessa squadra di governo, ha dovuto e voluto pervicacemente cambiare il regolamento producendone uno che espressamente faceva figli e figliastri “premiando” la struttura con rilevanza economica per eccellenza, cioè lo stadio Ezio Scida, come unica meritevole di poter essere “affidata direttamente” ad una società con scopi di lucro indubbiamente eccellentemente diretta dalla società FC Crotone. Non risultava così comprensibile come la gestione di tutte le altre strutture, a partire da PalaMilone, PalaKrò e settore B dovessero, pure tutte assieme, essere messe a bando e pure con tariffe fuori da ogni ben di Dio, tanto da ottenere deserta la partecipazione al bando stesso. Nel frattempo, con addirittura la beffa che in riapertura dal lock down, atleti di interesse nazionale e PRINCIPALMENTE ragazzi e meno giovani che non hanno potuto nemmeno mettere una sola gamba ed una sola palla in quella che era divenuta la casa, in multi proprietà gratuita o quasi, di tutti i crotonesi; compreso, in più di qualche caso, di meno abbienti e non normodotati. Per non fare alcun cenno alla certamente diversa, ma non per questo più complicata da risolvere, questione della Piscina Olimpionica che avrebbe meritato la dimostrazione, a nostro avviso a portata di mano amministrativa, che comunque non ci vogliono 500.000 euro anui di soldi pubblici per essere aperta anche ad attività lucrative.

    Rispetto a tutte queste questioni pure poste all’attenzione dell’Assessore la risposta è stata garbata e perentoria: “mi sembra che si chieda ad un’amministrazione insediata da nemmeno 15 giorni (di cui sette in regime di restrizioni covid) di risolvere una problematica che dura da quasi un anno; noi, sono certo, che già la prossima settimana ci riusciremo, e mi sembra sempre che si parli di tempi record; ci vogliamo riuscire però rispettando, minuziosamente, alcune normative ed interpretazioni, anche per impedire che le soluzioni che adottiamo possano essere impugnate e dunque produrre altri periodi di stallo e conseguente ulteriore chiusura delle strutture; oltre che per le ragioni prima esposte“.

    Quando abbiamo dunque chiesto all’Assessore se comunque quel dialogo positivo e costruttivo con l’avvocato Meo potesse essere trasferito in Consiglio Comunale a beneficio di tutti (compreso le diverse interpretazioni) ci ha risposto che è facoltà proprio del Segretario Comunale, decidere cosa può o non può essere messo all’ordine del giorno di un primo Consiglio Comunale che “ancora” non vede “insediata” ed operitiva la figura del Consigliere Comunale a partire da quelli che entreranno in surroga ai Consiglieri dimessisi per accedere alla carica di Assessore.

    Parliamo dunque di quelle cose che nello scorso articolo abbiamo definito “barbarie burocratiche e procedurali che sanno rallentare iniziative di proposizione amministrativa”; lo confermiamo a maggior ragione se si pensa che è ancora senza alcuna prospettiva in vista, la situazione generale e particolare degli spazi e beni pubblici “concessi” senza mai uno straccio di bando (come Parco dei Pini, Parco delle Rose ed angolo in Spiaggia delle Forche su tutti) insistendoci pure attività di lucro private. Lo confermiamo anche alla luce di un dibattito che vede sempre i soliti cornuti e mazziati, continuare a dessere malmenati da fuoco amico e pure considerati un problema.

    E su questo, caro Sindaco Vincenzo Voce, sei proprio tu ad essere chiamato a dare una svolta; e mi spiego senza alcun infingimento a maggior ragione l’ultimissima specificazione fatta dal tuo Assessore Bossi che, non a caso, ha detto essere condivisa da tutto l’esecutivo quando gli ho chiesto se si era già pensato ai criteri da adottare nella scelta dell’esecuzione dell’affidamento diretto temporaneo, nelle more del bando: l’assessore, mi corregga se ho capito male, ha tenuto a specificare che si stavano studiando, assieme agli uffici competenti a cui è ovviamente demandato il compito precipuo, criteri che non escludessero nessuno, tranne chi avesse contenziosi con lo stesso Comune.

    Bene caro Sindaco se questa “non casuale” specificazione dovesse “nascondere” la volontà di quella famosa squadra a supporto della Costantino, che io reputo non del tutto limpida e me ne assumo tutte le responsabilità,  di “far pagare”, anche senza alcuna pezza giustificativa concreta, un prezzo a chi ha “rotto le scatole” nei mesi addietro, comprendo bene (e con immenso dispiacere) perché “qualcuno” ha reputato questi sei consiglieri ancora non “insediati”, altri rompi scatole da “circoincidere” immediatamente, non foss’altro per lesa maestà. Se non si danno, invece, segnali di apertura a dialoghi reali che presuppongono il “riconoscimento” dei ruoli fra l’altro acquisiti sullo stesso campo di battaglia, a maggior ragione quando si ha una volontà certamente limpida di attuare politiche amministrative diverse, si passa da quella parte di “organizzatore e regolamentatore di barbarie burocratiche e procedurali che sanno rallentare  ed accelerare iniziative amministrative a piacimento”, che anche quando sono “buone” non vengono mai digerite, a maggior ragione da una società crotonese che, a “crontiche” da nascondere, non è seconda a nessuno.

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