Tenere d’occhio il numero dei nuovi contagi se è molto vicino a quello dei guariti

Certo è che tutti i dati sono da valutare nel complesso delle analisi che, così come abbiamo ripetuto da sempre, non si possono fare dopo un unico giorno, ma...

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A cura di Simone Carozzo, Analista

Reputo importante far notare un dato che dovrebbe far “incuriosire”: l’altro ieri il numero dei nuovi contagi è stato molto vicino a quello dei guariti, questo ha portato ad un incremento dei positivi attuali di “soli” 500 casi circa, contro i 20000 dei giorni dell’ultimo mese, con il tasso dei positivi, rispetto ai tamponi effettuati, che continua a crescere, sempre ieri, che era a ridosso del 18%; questo dato (se mantenuto, è certamente positivo, poiché vuol dire che c’è un grande numero di guariti a fronte del numero, anch’esso importante, di nuovi contagi. Questo stesso dato può avere diverse spiegazioni, una di queste potrebbe essere che il virus colpisce molti in modo “lieve” (circostanza che poteva essere confermata anche dal grande numero di isolati domiciliari) e che ci si negativizza molto rapidamente. Altre spiegazioni, di certo, sono da valutare nel complesso delle analisi che, così come abbiamo ripetuto da sempre, non si possono fare dopo un unico giorno di un qualsiasi fenomeno. L’altro dato che deve far pensare, è il famoso indice Rt (diffusione del virus, cioè quanti soggetti infetta mediamente un positivo). Questo grafico valuta l’Rt su tutti i casi positivi, mentre il Governo valuta solo i sintomatici. Siamo certamente fra quelli che reputano questo calcolo un errore, a meno che si presuma che gli asintomatici non possano essere contagiosi, cosa che nessuno studio ha contestato, altrimenti non vi sarebbero i casi “familiari”. In Calabria, a ieri, sono stati sottoposti a test 320.121 soggetti per un totale di tamponi eseguiti di 325.886 (Finalmente è stato ammesso ufficialmente che allo stesso soggetto possono essere stati effettuati più test, anche 2 o piu volte; in Calabria questo “errore è del 2%”; a livello nazionale questo fenomeno è di circa il 40%.

Chiarita, da tempo, quale equipe nazionale di studio statistico del fenomeno che fa da supporto a ipotesi non solo prettamente sanitarie, ci ha permessi di cercare di ragionare sui numeri del Covid, e terminato il report giornaliero sui dati covid che abbiamo assicurato per più di 6 mesi, proseguremo, assieme a focus specifici come questo, con l’appuntamento settimanale. Insistiamo, nel frattempo, a rammentare che i numeri che abbiamo dato e continueremo a fornire sono riferiti a persone e che devono essere letti con criteri oggettivi espletati dalle tabelle, senza fermarsi solo alle voci o, ancora peggio, solo ai titoli ed ai numeri secchi. Andremo dunque avanti essendo anche convinti che sia fondamentale cercare di leggere queste cifre sotto una ottica generale viste le tante, troppe, differenze fra territori e che non bisogna fare confusione fra dati e cifre periodici e report con valenza scientifica (riascolta, se vuoi, il video servizio cliccando qua). 

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