Nubifragio nel crotonese: dopo la grande paura il bilancio dei danni sarà pesante

"Non è possibile fare una prima stima dei danni ma certamente il bilancio sarà pesante"

I violento nubifragio che ha investito il crotonese e la fascia jonica del cosentino è il risultato dei cambiamenti climatici e dell’enorme energia termica accumulata nell’atmosfera in un anno in cui la temperatura è stata finora superiore alla media degli ultimi anni. “La tregua concessa nella notte a Crotone – dichiara il direttore di Coldiretti Calabria Francesco Cosentini – da stamattina fa emergere in tutta la sua drammaticità le ferite sul territorio. Smottamenti ovunque nelle zone collinari, campi allagati, viabilità poderale bloccata e l’impossibilità di raggiungere quasi dappertutto i campi e comunque le zone rurali. I comuni di Strongoli, Rocca di Neto, Crotone e Isola di Capo Rizzuto sono quelli che, dai primi sopralluoghi, risultano maggiormente colpiti. Anche nella zona di Corigliano – Rossano in provincia di Cosenza le piogge torrenziali hanno causato smottamenti, in particolare a Paludi, dove l’amministrazione con l’aiuto di mezzi di aziende agricole hanno ripristinato la viabilità. Sia il Consorzio di Bonifica di Crotone che quello di Trebisacce da subito insieme alla Protezione Civile, sono intervenuti con propri uomini e mezzi sulle foci dei fiumi e allo sblocco dei canali in modo da garantire il deflusso delle acque.

Ancora – aggiunge Cosentini – non è possibile fare una prima stima dei danni ma certamente il bilancio sarà pesante perché le colture orticole invernali, in particolare i circa 800 ettari di  finocchi nell’area del crotonese , sono ormai compromesse e anche l’olivicoltura ha subito a causa della violenza dell’evento la cascola delle olive e quindi la perdita del prodotto e anche le semine sono pregiudicate. Certamente la prima priorità è quella di mettere in sicurezza le persone e salvaguardare le vite umane ma non vi è dubbio che, come riferiscono i nostri uffici, in costante contatto con i dirigenti Coldiretti dei comuni interessati le perdite nel presente e nel futuro saranno notevoli, cosi come i danni alle strutture e infrastrutture agricole. Accogliamo con soddisfazione la pronta risposta della Giunta Regionale che già domani chiederà al governo la dichiarazione dello Stato di Emergenza e quindi di fatto avvierà, come avevamo chiesto, la dichiarazione dello stato di calamità”. Questa elevata frequenza di eventi violenti, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, – ricorda Coldiretti – ha comportato a livello nazionale per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.