Gesti concreti verso le donne vittime di violenza

L’Associazione Libere donne ringrazia le donne di Forza Italia per il gesto fatto nei confronti delle vittime di violenza

Riceviamo e Pubblichiamo:

Un gesto concreto di umanità nella giornata del 25 novembre, l’Associazione Libere donne ringrazia le donne di Forza Italia per il gesto fatto nei confronti delle vittime di violenza. Non un convegno, non una passarella, ma in questo giorno che si ricorda la memoria di tutte le donne che hanno perso la vita e tutte quelle che ancora non hanno avuto il coraggio di denunciare, un gesto tangibile che arriva direttamente nelle loro case e dei loro minori. Una donazione di viveri alimentari per 8 donne che riescono a malapena a sbarcare il lunario dopo aver denunciato.

È arrivata addirittura “la nutella” e tantissime merendine, per regalare un sorriso a questi bambini sfortunati che assistono alla violenza familiare. Cicatrici indelebili, profonde, che è difficile curare se non si ha alle spalle qualcuno. Davanti all’ associazione c’è una panchina rossa, dove esse si siedono per aspettare il loro turno, per parlare con gli avvocati che li accompagnano nei tribunali, dov’è difficile affrontare il proprio carnefice, che molte volte è il padre dei propri figli e poi ci sono i familiari dell’accusato che infamano, accusano e la vittima diventa carnefice. Ieri questa panchina era piena di donne che con le lacrime agli occhi sono venute a prendere i viveri alimentari. La nostra ricompensa? Il loro sorriso, la loro gioia, finalmente donne che si interessano di altre donne, perché è così che cambiano le cose con la rete ed insieme si può uscire dalla violenza. Il sociale ha bisogno della politica per risolvere questa piaga ormai sociale, ma le istituzioni devono imparare a relazionarsi con le associazioni in questo settore che vivono il territorio.

Due  gesti importanti oggi, la donazione dei viveri e l’inaugurazione di una panchina fuori il tribunale; il primo serve di concreto alle vittime di violenza, e la panchina avrebbe avuto più senso e motivo di metterla in piazza Lea Garofalo dove c’è solo un cartello fatto dai ragazzi dell’Istituto Gravina  anni fa, e mentre oggi noi ricordiamo tutte le vittime, un’altra donna perdeva la vita con 15 coltellate, questo significa che c’è ancora molto da fare, che la violenza sulle donne e minori è un problema di cultura e che dalle scuole bisogna partire per avere un cambiamento sociale, ideologico, culturale e politico.