Lavori di pubblica utilità dei detenuti una “scommessa sociale” prevista dal quadro normativo italiano

Il seminario si terrà venerdì 19 febbraio alle ore 15.00 on modalità on line su piattaforma TEAMS,

L’Avv. Rocca e l’Avv. Federico Ferraro, riferiscono che per i detenuti ciò che costituisce aspetto primario è sicuramente il reinserimento sociale e lavorativo, già previsto dall’Ordinamento Penitenziario italiano. Per questo motivo una proposta progettuale importante è stata presentata nei mesi scorsi dal Garante dei detenuti comunale di Crotone l’Avv Federico Ferraro e nuovamente portata all’attenzione cittadina, di recente, da parte del Consiglio Comunale, pe realizzare un ritorno in società lavorativo dei detenuti crotonesi e non solo. Come noto, l’aspettativa dei detenuti ad accedere a misure alternative alla pena è fortemente connessa alla caratteristica dell’istituto legale   al quale gli stessi detenuti accedono su base volontaria e previa la loro individuazione tra soggetti reclusi socialmente non pericolosi in conseguenza di una selezione operata dall’amministrazione penitenziaria di concerto con il magistrato di sorveglianza. Ampia è la base normativa in oggetto nel seminario del 1q9 febbraio: la legge n. 354/75, e s.m.i. e in particolare dall’art. 20 ter che richiama il 4 co. dell’art, 21 dell’Ord. Penitenziario in merito all’ammissione  al lavoro  cd. esterno per svolgere attività a titolo volontario e gratuito. Vengono in rilievo anche la Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali nonché il D.P.R. 230/2000 in merito al trattamento rieducativo dedito ad un processo di modificazione delle condizioni e degli atteggiamenti personali, nonché delle relazioni familiari e sociali che sono di ostacolo ad una costruttiva partecipazione sociale”; In merito all’avvio dei lavori di pubblica utilità, il seminario che si terrà venerdì 19 febbraio alle ore 15.00 on modalità on line su piattaforma TEAMS, focalizzerà l’attenzione normativa  sulle  misure previste dalla legge;  l’avvio dei lavori, come noto,  viene richiesto sui base volontaristica da ciascun detenuto, sulla base della sussistenza dei requisiti di legge e delle valutazioni della competente autorità giudiziaria di Sorveglianza. Le misure lavorative, per come previste dal legislatore consentono anche benefici in relazione al recupero del legame familiare, l’acquisizione di competenze lavorative da spendere, tra l’altro, anche al termine dell’esecuzione di pena. Il progetto è già attuate in diverse aree italiane allo scopo di realizzare fattivamente la “socialità del detenuto” ed il reinserimento socio- lavorativo. L’attuazione di queste progettualità consentirebbe alla Città di Crotone di essere all’avanguardia in tema carcere a livello regionale.

Importante sostegno all’iniziativa progettuale,  ed all’organizzazione del seminario,   è venuto anche da una  parte dell’avvocatura locale  rilevante,  per il tramite del Movimento Forense, c rappresentato dall ‘Avv salvatore Rocca che così si è espresso  tramite il proprio Presidente: “L’art. 21, comma 4-ter dell’ordinamento penitenziario, dopo la modifica introdotta dal d.lgs. 2 ottobre 2018 n. 124, “i detenuti e gli internati possono essere assegnati a prestare la propria attività a titolo volontario e gratuito lavoro di pubblica utilità” pertanto per tutti detenuti, che si trovano in carcere, si prevede che possono chiedere di essere ammessi a prestare la propria attività a titolo volontario e gratuito nell’ambito di progetti di pubblica utilità, tenendo conto anche delle specifiche professionalità e attitudini lavorative. Prenderanno parte all’evento formativo, ai fini della aggiornamento continuo per avvocati, figure di primo piano nell’ambito  istituzionale ed universitario italiano:  il dott. Vincenzo Lo Cascio, Responsabile Nazionale per i Lavori pubblica utilità DAP, prof. Giovanni Fiandaca, Garante detenuti Regione Sicilia, il Avv. Prof. Francesco Mazza – docente  a contratto in diritto penale e Procedura Penale – Università Cassino, prof Stefano Anastasìa – Garante detenuti delle Regioni Lazio ed Umbria , l’avv. Agostino Siviglia, Garante detenuti Regione Calabria, il prof. Samuele Ciambrello, Garante detenuti Regione Campania , il dott. Carlo Lio, Difensore Regionale della Lombardia, il dott. Marcello Marighelli, Garante detenuti Regione Emilia Romagna , il dott. Pietro Rossi, Garante detenuti Regione Puglia, don Pasquale Aceto,  Direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro, don Stefano Cava Cappellano Casa Circondariale di Crotone, il  Comandante del Reparto Commissario Capo Manon Giannelli.