Relazione del Garante dei detenuti

"C’è moltissimo lavoro da svolgere  a Crotone ! Tutte le Istituzioni abbiamo il dovere di dare risposte concrete".

Riceviamo e Pubblichiamo:
La RELAZIONE PUBBLICA del 2021 riguarda lo stato della detenzione nell’area di competenza territoriale ex art. 8 del Regolamento comunale del Garante dei detenuti. Il Testo integrale della Relazione semestre agosto 2020 e febbraio 2021 è disponibile  in protocollo per chi volesse prenderne visione nella sua totalità. Procedo ad illustrarvi una sintesi sulla stato della popolazione carceraria e sul lavoro di questo periodo dell’Ufficio che presiedo che   ha avuto ad oggetto visite presso la Casa Circondariale di Crotone, come anche  presso le celle di degenza  dell’Ospedale civile.

Anche in questa sede si ribadisce che il carcere va considerato come un universum di situazioni: condannati in attesa di sentenze che definiscano il giudizio, persone soggette a misure cautelari e dunque in attesa di un processo che accerti l’innocenza o la colpevolezza nell’ambito penale e poi i condannati definitivi, ovviamente soggetti all’esecuzione penale. Quando si parla di restrizione alla libertà personale e competenze dei garanti, in generale, bisogna anche ricordarsi delle persone sottoposte ai Trattamenti sanitari obbligatori, ed a tutti i luoghi di restrizione della liberà personale, come pure ai Centri di accoglienza e identificazione. L’attività dell’Ufficio di Crotone ha proseguito nel monitoraggio dell’emergenza da COVID 19: e si è mantenuta in questi mesi una continua e proficua collaborazione e sinergia con l’Amministrazione penitenziaria e con la Rete  nazionale dei Garanti territoriali.  Si è raggiunta una   crescente sensibilità sociale verso il mondo carcere, come forma di attenzione e vicinanza. E’ segno che oramai il carcere è considerato sempre più un luogo aperto e proiettato verso la società e  non un comparto separato da essa.  Vedo che molti in questi anni hanno scritto e scrivono , partecipando alle vicissitudini  o problematiche  dei detenuti.
Sta nascendo finalmente la consapevolezza che si può  scontare un pena senza rimanere necessariamente improduttivi, in abbandono,   ma compiendo attività utili alla collettività. Questo è lo spirito giusta dal quale partire !  Per  la prima volta, dato rilevante,  si è assistiti ad  una forma di dibattito sociale  sui detenuti e il mondo carcere, partendo dalle cd. attività di pubblica utilità. E’ segno questo che, attraverso  l’attività portata avanti in questi anni,  si è creata quella empatìa verso il mondo carcere e suoi problemi, guardando al singolo detenuto,  italiano o straniero,  in quanto persona – individuo che sta pagando il suo debito con la giustizia, senza dimenticare la sua umanità, l’esigenza di una rieducazione piena, e   la speranza di un ritorno in società attivo,  all’insegna della legalità e della voglia di rimettersi in gioco! In riferimento agli aggiornamenti forniti dalla  Direzione  della CASA CIRCONDARIALE DI CROTONE  comunico all’Assemblea odierna che  : i detenuti  totali alla data del 5 febbraio  2021 erano 126,   di cui  poco più della metà  italiani e il resto di nazionalità straniera,    a fronte di una capienza regolamentare  dell’Istituto di 88 unità,  e di una capienza tollerabile di 113 persone. Alla data del 30 gennaio scorso  avevamo condannati definitivi nel numero di  60, mentre le altre persone recluse  vanno distinti tra soggetti   “in attesa di giudizio di primo grado, appellanti, ricorrenti e misti con definitivo”.
I reati della locale popolazione detenuta,  italiana e straniera,  sono riconducibili a reati comuni, in particolare: delitti contro il patrimonio (truffa, furto, ecc) violazione legge sull’immigrazione, ed anche  violazioni ex art. 73 D.P.R. 309 del 1990 (Testo Unico in materia di sostanze stupefacenti).
I LAVORI INTRAMURARI sono espletati con assunzione delle persone detenute sulla base di una graduatoria secondo i criteri stabiliti ex lege. In particolare vi sono gli addetti ai lavori domestici, quali l’addetto alla lavanderia, barbiere, addetto alle pulizie, , il cuoco, porta vitto ed  addetto ai conti correnti.
Le scarcerazioni per ammissione a misure alternative alla detenzione  corrispondono a  37, mentre il provvedimento di espulsione ha  riguardato  1 persona detenuta alla data del 30 gennaio scorso.
Per quanto riguarda le attività scolastiche: sono  attualmente  come  didattica in presenza; le attività motorie in palestra sono  state   sospese  per divieto di sport da contatto, in ragione del periodo emergenziale.
Le VIDEO CONFERENZE si svolgono con piattaforma digitale   per quanto riguarda le udienze con il Tribunale di Sorveglianza di Catanzaro.
Per quanto riguarda  l’attività in senso stretto,  i momenti istituzionali  sono stati principalmente finalizzati alla realizzazione di una strategia  per un  REINSERIMENTO dei  DETENUTI di Crotone.

Nel mese di ottobre, in seguito ai periodici avvicendamenti dei Comandi delle Forze dell’Ordine sul territorio, in particolare con la Capitaneria di Porto e i Vigili del Fuoco,  si sono svolte  una serie di visite istituzionali, con le quali  si è convenuta l’opportunità di predisporre  una valutazione degli sbocchi formativi nel lavoro, almeno per l’ambito marittimo e per la sicurezza: quindi delle giornate di orientamento in carcere. Sono state sottoposte al programma di Istituto  e sono  attive già dall’estate 2020 diverse progettualità   di supporto psicologico gratuito ai detenuti e familiari   “i laboratori esperienziali, forniti da psicologi specializzati dell’AIMEPE. Sono pervenute in questi periodi all’Ufficio del Garante richieste  anche da parte di giovani crotonesi di poter intraprendere percorsi di tirocinio nell’ambito penitenziario : è importante prevedere esperienze sul campo anche da parte di giovani professionalità che si possano in tal modo  formare. Per quanto afferisce all’emergenza pandemica in corso, devo sottolineare la particolare  generosità della popolazione crotonese, poichè numerosi dispositivi di protezione individuale sono stati donati  ai detenuti  di Crotone, in risposta al mio appello  per fornire strumenti  di profilassi.  In ordine temporale,  ci sono stati   sia  privati  cittadini  che realtà associative e societarie: dalla  Caiservice Group al Lions Club Crotone Host.  Il totale delle dotazioni ammonta a ben 2.250  dispositivi comprendenti mascherine, guanti, il liquido igienizzante per mani e superfici, consegnate  nel mese di novembre 2020.

I suddetti  gesti di solidarietà  sono particolarmente significativi poiché hanno consentito e consentono di tutelare il diritto alla salute di cui all’ art 32 della nostra Carta fondamentale secondo cui  : la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Tale diritto non è solo dell’individuo, ma attiene alla sfera collettiva, nel  caso di specie è stata assicurata la tutela di tutti coloro che  operano nella Casa Circondariale di Crotone: dalla Polizia Penitenziaria ai funzionari D.a.p., dai familiari dei detenuti alle persone recluse.  E’ BENE RICORDARE CHE IN carcere il pericolo da evitare è   il  contagio   anche di una sola persona.     Più volte ho sottolineato e lo faccio anche in  questa sede la carenza delle camere di sicurezza presso i presidi di  polizia, come le carenze di organico nel personale di Polizia penitenziarie e dell’Amministrazione penitenziaria; criticità che continuano  a  persistere e che implicano  un aggravio di lavoro per ogni  unità lavorativa. Proprio allo scopo di risolvere e arginare le lungaggini della macchina giustizia e della dinamica  del carcere, a livello locale,   sarebbe importante istituire  in un prossimo futuro,   una  Commissione   Consiliare apposita  come è stato fatto per le Pari Opportunità, sul mondo carcere a  Crotone,   nell’ambito di competenza territoriale del  Comune. Penso ad un monitoraggio costante per  il  recupero della legalità  perduta. Sarebbe auspicabile una struttura stabile senza particolari costi, che  sia aperta alle  problematiche  del  mondo carcere, facendo un  focus sulle  potenzialità e le  criticità del sistema, come anche  sulle progettualità   da parte di aziende, cooperative,  enti pubblici o privati  locali ,  rivolti ai detenuti e  ad ex detenuti, ormai liberi e pronti a ripartire.    Serve insomma  una cerniera di collegamento! Auspico  un organismo  che si riunisca periodicamente  e che coinvolga come componenti  figure addette ai lavori nelle dinamiche carcerarie :  la Direzione della casa circondariale, l’UEPE , il Garante comunale la Magistratura di sorveglianza, il Tribunale,  le Forze dell’Ordine, l’Azienda sanitaria, la Prefettura, ex detenuti .

In riferimento alle visite  ispettive  significo quanto segue: per quanto riguarda le “cellette” presso  il Presidio ospedaliero San Giovanni di Dio in Crotone, dal sopralluogo effettuato alla presenza del personale  di Polizia penitenziaria risulta che lo stato  di conservazione dei locali adibiti a degenza per soggetti reclusi  non presenta il soddisfacimento degli standard regolamentari: si rileva  carenza di strumenti di protezione e igienizzazione,   posti letto  in cattivo stato di manutenzione,  necessità di   un intervento di riqualificazione generale dei locali. Come tema rilevante e problematico,  sono stati segnalati più volte all’ Ufficio del Garante da parte della popolazione carceraria,    ritardi rilevanti (anche oltre  un anno) nell’iter di concessione delle liberazioni anticipate ex art.  54 dell’Ordinamento penitenziario . Tali    riduzioni della pena  sono previste per il recluso che  “ abbia dato prove di partecipazione all’opera di rieducazione” per cui    viene “concessa una detrazione di quarantacinque giorni per ogni semestre di pena scontata”.      I ritardi, come ovvio, dipendono  dalla carenze e problemi strutturali del funzionamento della macchina amministrativa centrale: le già INDICATE sofferenze di organico nell’ambito dell’Autorità giudiziaria, lungaggini burocratiche, specie quando si tratta di attendere,   ad esempio,  le  diverse comunicazioni provenienti da differenti istituti di pena, dove ha soggiornato lo stesso detenuto. Ritengo,  come i miei colleghi Garanti,  che  occorra intervenire legislativamente e con un piano di assunzioni che incrementi l’organico dell’Autorità giudiziaria coinvolta, la Magistratura di Sorveglianza, dell’Amministrazione Penitenziaria  e della Polizia Penitenziaria nel suo complesso. In riferimento ai servizi sanitari presso la Casa Circondariale , ABBIAMO UNA NOTA POSITIVA : ad inizio anno  si è avuto un riscontro dal  Presidio Sanitario Penitenziario , con cui è in corso un’interlocuzione costruttiva e fattiva. Sono state redistribuite  a fine 2020    più efficacemente le ore del servizio sanitario , valorizzando l’ambito dentistico ed oculistico , è stata  avviata , altresì, richiesta  per avvio del  servizio dermatologico, in passato non previsto Infine , tema di grande rilievo è stato ed è, anche quello del sospirato avvio  delle cd. attività  di pubblica utilità, più volte reclamate da detenuti e dai familiari. Precisiamo da subito che, sull’ ambito lavorativo  retribuito che e’ prioritario per  chi vi parla, e’ stato aperto un tavolo tecnico  gia’ nel luglio del  2019  e ad oggi nessuna proposta di assunzione , ahimè , è stata presentata  in modo concreto  da parte del contesto locale.  Le aziende , realta’ economiche, e  cooperative  sono certamente in affanno per la crisi 2007-2008 e oggi per la pandemia.

Nelle more della risposta sulla retribuzione,   si è pensato  quindi di avviare   opportunamente    i percorsi di attività socialmente utili previsti dalla legge penitenziaria,   che  in  sostanza corrispondono  ad un diverso modo di esecuzione della pena CON BENEFICI. Tali attività come noto  consentono  al detenuto,  che  le richiede, di acquisire abilità lavorative, indispensabili per un concreto avvicinamento e poi, reinserimento socio lavorativo,  al termine della detenzione;  consentono  e favoriscono il recupero della socialità in famiglia, la realizzazione del lavoro di squadra come  conoscenza pratica!  E’ in atto, tra l’altro, un importante interlocuzione tra  il  Dipartimento  per l’Amministrazione Penitenziaria e i Garanti, che miri a prevedere delle forme di ristoro per i detenuti quando chiedono e poi svolgono lavori socialmente utili.  Posizioni  importanti in proposito  sono state palesate nel recente Seminario giuridico  partito proprio da Crotone, voluto da chi vi parla unitamente al Presidente del Movimento Forense,  alla presenza del Responsabile DAP nazionale  per i lavori socialmente utili,  dove abbiamo avuto la partecipazione di eminenti  accademici  penalisti e garanti regionali di Lazio, Sicilia, Campania, Umbria, Emilia Romagna e Calabria. Il predetto tema è stato oggetto di  lavori  della  III – IV e V  Commissione Consiliare,  come anche  la disamina delle attività prodromiche per far partire la convenzione  tra il Comune di Crotone e la locale Direzione Carceraria; si è registrato un  sostegno della quasi unanimità del Consiglio Comunale di Crotone che ringrazio   per la sensibilità e la volontà di voler scrivere per la nostra realtà una pagina sociale  importante . Desidero ringraziare  a nome dei detenuti,  chi ha creduto e crede in questa scommessa sociale. Erano  presenti all’ ultimo incontro con  la direzione carceraria oltre al Sindaco Voce ed al Presidente del Consiglio Greco ; anche il Presidente della IV Commissione Consiliare   Meo, il Presidente della V Commissione Riga , la Presidente della Commissione Pari Opportunità  Giancotti e i consiglieri  promotori:  Acri, Devona Passalacqua, che ringrazio per loro metodica  volontà. E’ importante per la nostra realtà crotonese LAVORARE UNITI E FARE RETE, poiché c’è moltissimo lavoro da svolgere  a Crotone ! Tutte le Istituzioni abbiamo il dovere di dare risposte concrete e questa è un’ottima opportunità per farlo.  L’impegno ce  lo chiedono i detenuti, gli ex detenuti, i familiari.