Strage di Mottarone: cordoglio internazionale, colpita anche una famiglia calabrese

Tra le 14 persone che hanno perso la vita nello schianto della cabina della funivia di Stresa ci sono quattro famiglie distrutte, tra di loro Serena ed Hesam due fidanzati calabresi

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La tragedia della funivia del Mottarone che da ieri ha colpito mezzo mondo fa salire a quattordici le vittime dell’incidente che è avvenuto lungo la linea della funivia Stresa-Alpino Mottarone, da poco rimessa in funzione, dove è caduta una cabina su cui c’erano quindici turisti. Non ce l’ha fatta uno dei due bambini – Mattia Zorloni, classe 2015 – che era rimasto ferito ed era stato trasportato all’ospedale Regina Margherita di Torino. Tra le vittime c’è anche un altro bambino di due anni, Tom Biran, aveva solo due anni, era residente a Pavia insieme ai genitori, originari di Israele erano anche i bisnonni della famiglia israeliana residente a Pavia e anche loro tra le vittime del tragico incidente. Colpite quattro famiglie, due residenti in Lombardia, una in Emilia Romagna e una in Calabria: Serena e Hesam, fidanzati; lei ricercatrice ventisettenne, aveva vinto da poco un concorso nel Cnr mentre il 23enne lavorava e studiava a Roma. Entrambi provenienti dal Cosentino, si erano dati appuntamento al Mottarone per una escursione.  La procura di Verbania ha disposto il sequestro dell’impianto. Si indaga per ora per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. La fune dell’impianto ha ceduto quasi in vetta (a 100 metri prima dell’ultimo pilone) in uno dei punti più alti, dove la funivia corre più staccata da terra. Sul posto dalle 13 di ieri vigili del fuoco e personale del Soccorso alpino che si sono trovati di fronte subito uno scenario apocalittico. La cabina dopo l’impatto è rotolata sbalzando fuori alcuni corpi che al momento dei primi soccorsi non erano stati visti. Cinque salme sono state recuperate nella cabina e otto nel bosco. Le speranze, tutte rivolte ai due due bambini che sono stati portati con l’elicottero in gravi condizioni all’ospedale Regina Margherita di Torino, sono ora rivolte verso il più piccolo.

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