m’bichì aru finocchio è proprio il minimo sindacale! SIG! foto

E non c'è proprio nulla da ridere se a CiclOfficina TR22o si chiede di fungere anche da Servizio Segreto dopo che è stata "cacciata" dal Park and Ride ora vandalizzato ed occupato!

Più informazioni su

Mentre c’è chi si è prodigato a passare un’altra serata e nottata sui commenti da ultimi d’Italia, c’è chi si prodigava a denunziare ed evidenziare (anche il perchè lo siamo di diritto! SIG). Non era infatti bastato nemmeno il primo allarme lanciato a cavallo dei santi e dei morti (fra primo e due novembre uu.ss.) a CiclOfficina TR22o. Tutti avevamo infatti titolato a Crotone, vandali in azione al “Park and Ride”, dove ignoti avevano sfondato la porta di ingresso e si erano introdotti nella struttura nata per offrire un servizio di bike sharing (proprio dall’associazione) ma chiusa da due anni per incredibile ignavia di tre diverse “amministrazioni”. Nata infatti nel 2010 da un’idea di Giuseppe Aiello e Giuseppe Macirella, questo vero e proprio modello di associazionismo attivo e proattivo, partì con la personalizzazione, restyling, riparazione e riciclo, sensibilizzando i cittadini all’uso della bicicletta come principale mezzo di trasporto, ed è arrivata a creare una rete sociale ed economica intersecando servizi turistici e di trasporto ecosostenibile (proprio attraverso la gestione del Park and Ride) e la creazione/cooptazione/deviazione di una società che ha radicato, con successo, il delivery nella città di Crotone e la sua provincia (grazie alla intelligenza e duttilità di Daniele Scicchitano e Pino Scali).

Era troppo bello e troppo strano che potessero anche accompagnare metodi strutturali di rilancio sociale ed economico (tanto è vero che non li abbiamo mai invitati nemmeno ai bandi di evidenza… …almeno fino a quando non lo abbiamo fatto notare, ma questa è un’altra tristissima storia); anche solo per dimostrare che si può essere ultimi ma a testa alta e soprattutto con pedalata lunga… Così impedimenti ignoti, sfiga immanente e scarsità di personale, non hanno ancora permesso, dopo 14 lunghi mesi, anche a questa amministrazione, di mettere mano ad un bando(?), una convenzione(?) e mica c’è un articolo 24 come per lo Stadio Ezio Scida(…), una dichiarazione d’intenti(?)… e mica è una cosa così importante… Ed infatti dopo gli inevitabili commenti dopo l’effrazione, sempre garbati e misurati, a dire il vero fin troppo garbati e misurati, arrivò pure la rassicurazione  dell’Amministrazione comunale che sentì il dovere e l’impellenza di dichiarare: “è stato rilevato che non sono state asportate biciclette presso la struttura ..allo stesso tempo l’amministrazione ha attivato gli operai comunali per il ripristino del vetro danneggiato. Nel condannare il gesto l’amministrazione comunica che a breve sarà pubblicato il bando per la gestione della struttura che sarà così nuovamente disponibile per la comunità cittadina”. Ah ecco, il bando; per l’appunto! Bravi, bene e bis.

A CiclOfficina, che ci gira in città e non solo in bici, non tornavano i conti, e ieri sera li ha ripresentati (quelli giusti) con due video e le ennesime denunzie alle autorità competenti, prima ancora che sui social! Praticamente e plasticamente, ieri i ragazzi di CuiclOfficina (ora si capisce quel TR22o come 007) hanno ritrovato le biciclette rubate, nonostante quelli là del comune si erano affrettati, ed assunti responsabilità specifiche, di dire che non era stato rubato nulla. Non si capisce davvero se si possa trattare di incapacità o, se addirittura, vi possa essere pure una buona dose di malafede, perché la palese menzogna, anche acclarata tramite comunicato ufficiale, è di certo molto più grave di atti di vandalismo così certificabili anche da queste foto che dimostrano che la struttura è talmente “occupata” da far vedere panni stesi e gente che non solo usa le bici, ma addirittura usufruisce pure di tutto il Park and Ride alla faccia degli Articoli di Regolamento creati da una Commissaria Prefettizia e certificati dall’amministrazione che doveva scongiurare i soliti amici degli amici: m‘bichì aru finochio, è proprio il minimo sindacale.

Più informazioni su