Lento (Snalv Confsal): La prepotenza dell’Azienda Fratelli Romano S.p.A. e dei sindacati confederali si ripercuote sui lavoratori dipendenti.

È l'accusa lanciata da Antonio Lento, Segretario del Sindacato SNALV Confsal e dai lavoratori dell’azienda.

L’azienda Fratelli Romano S.p.A. facente parte del gruppo composto dalla F.lli Romano S.p.A. e la Romano Autolinee Regionali S.p.A. con sede in Crotone sta per procedere al licenziamento di 16 unità lavorative. Su questa vicenda viene fuori qualcosa di “grottesco” dichiara Antonio Lento, segretario del sindacato Regionale Autonomo SNALV Confsal. Se pure questi lavoratori da mesi sono stati posti in cassa integrazione e, che avrebbero potuto continuare fino al 31 marzo 2022, l’azienda invece ha immaginato che fosse meglio estrometterli dall’azienda mettendo in campo due condizioni inaccettabili da parte dei lavoratori padri di famiglia e monoreddito, proponendo la trasformazione di un contratto da Full Time a Part Time, oppure di accettare un licenziamento con un incentivo all’esodo, non ben identificato, qualora non si fossero opposti al licenziamento stesso. Riteniamo queste proposte a dir poco “Scellerate” espresse da un gruppo imprenditoriale il quale nel frattempo ha fatto nuove assunzioni e ha trasformato dei rapporti di lavoro da PART TIME a FULL TIME nella società Romano Autolinee Regionali S.p.A.. L’azione intrapresa dal gruppo aziendale Romano è palese che vuole colpire solo alcuni lavoratori che non intendono abbassare la testa, poiché per anni questi lavoratori di entrambe le società del gruppo hanno svolto la propria prestazione intercambiandosi nelle due società del gruppo F.lli Romano S.p.A. e la Romano Autolinee Regionali S.p.A. Quanto stava accadendo per i lavoratori della F.lli Romano S.p.A. non era accettabile e non trovando soddisfazione, rispetto alle loro richieste, nei sindacati presenti in azienda – Filt CGIL – FIT Cisl – UGL e Faisa Cisal si sono rivolti già dal 2 febbraio 2022 al Sindacato Autonomo SNALV Confsal, comunicando di non voler essere rappresentati da nessun’altra organizzazione sindacale e dando mandato alla sola Organizzazione Sindacale SNALV Confsal.

Abbiamo comunicato immediatamente all’azienda dice Antonio Lento,
Segretario SNALV Confsal, la volontà di trovare una soluzione alternativa ai paventati licenziamenti, mettendo in evidenza che la procedura di licenziamento avviata era palesemente illegittima perché rivolta solo a una parte di azienda del Gruppo Romano e non all’intero Gruppo aziendale. Abbiamo sperato di partecipare ad un tavolo di confronto dove poter spiegare le ragioni dei lavoratori e proporre la nostra idea di superamento dei licenziamenti, attraverso l’utilizzo degli strumenti di ammortizzatori sociali di gruppo, oggi possibili ed azionabili, che avrebbero salvato tutti i posti di lavoro ma senza che l’azienda ce ne desse modo. In tutto questo tempo ci siamo sempre presentati in maniera divisa per affrontare il
problema, e non per causa nostra. I Sindacati anziché unire i lavoratori sono i
principali attori della loro divisione interna e hanno pensato di sottoscrive un accordo di licenziamento collettivo ed eventualmente di non opporsi allo stesso per ricevere in cambio un incentivo economico il cui valore resta una incognita. La nostra Costituzione e lo Statuto dei lavoratori dice che aderire o iscriversi ad un sindacato è un diritto di libera scelta da parte del lavoratore. I lavoratori sono tutti
uguali; essere iscritti a un sindacato piuttosto che ad un altro, sia esso confederale o autonomo non dovrebbe mai determinare una distinzione di differenza tra i
lavoratori. Purtroppo, ciò non accade! CGIL CISL e UIL, così detti firmatari di contratto, sono i primi a non rispettare la Costituzione e lo Statuto dei lavoratori, si sono sempre rifiutati di sedersi al tavolo di trattative con le OO. SS. Autonome; come se i lavoratori iscritti liberamente alle OO SS autonome non hanno il diritto di partecipare al confronto di un tavolo per discutere dei loro problemi e del loro futuro. “Noi lavoratori abbiamo deciso di superare questo problema presentando un documento che abbiamo inviato a tutte le OO. SS., all’Azienda e all’Ispettorato del lavoro; un documento che è stato sottoscritto da tutti i lavoratori della F.lli Romano S.p.A. dove chiediamo di essere rappresentati ed assistiti dal Sindacato SNALV Confsal e non accettiamo alcun accordo sottoscritto da altre Organizzazioni Sindacali privi del mandato dei lavoratori”. Quei sindacati che hanno firmato la condanna a morte dei lavoratori, inchinandosi alla volontà aziendale di cui alcuni di essi, si legge in un verbale di riunione, non hanno neanche aperto bocca ma pronti a firmare quello che viene dettato dall’azienda.

Questo è uno scandalo inaudito che evidentemente dovrà trovare soluzione presso la Procura della Repubblica. Sarà necessario che si faccia luce su quanto sta accadendo presso il Gruppo Aziendale Romano di Crotone, quali retroscena presenta tale ingiustificato atteggiamento per una azienda che gode di concessioni pubbliche regionali. Non sarà possibile far finta di niente, occorrerà individuare eventuali responsabilità sulla firma di un accordo di licenziamento collettivo avvenuto senza il consenso dei lavoratori, tra l’altro accordo viziato anche dal fatto che in azienda le sigle firmatarie dello stesso non hanno alcun rappresentante sindacale RSA/RSU. Riteniamo che quanto accaduto e sta accadendo contro la volontà dei lavoratori rappresenta un atto veramente censurabile che, per quanto ci riguarda andremo avanti affinché i lavoratori possano trovare giustizia in tutte le sedi opportune.