Manco i morti si rispettano: vergogna al cimitero! foto

Abbiamo ricevuto più segnalazioni da diversi cittadini, ecco il report fotografico di una giungla davvero vergognosa in atto al cimitero, anche durante l’orario di apertura a visita dei nostri cari.

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Di Procolo Guida.

Esistono, come ovvio, leggi stringenti sulle pratiche di dissepoltura, esumazione ed estumazione nazionali e regionali; poi ci sono regolamenti comunali specifici che devono, altrettanto ovviamente, assentire proprio a queste. In specifico ed in via generale, la dissepoltura alla fine del ciclo di mineralizzazione delle salme, previsto dalla normativa, può essere effettuata dal gestore del cimitero per rendere disponibili le strutture cimiteriali a nuove sepolture (operazione di esumazione/estumulazione ordinaria massiva dei campi cimiteriali). E’ notorio come il Cimitero di Crotone sia in forte sofferenza di posti a disposizione tanto che moltissime famiglie hanno dovuto attendere anche settimane prima che la bara del proprio caro “lasciasse” le camere motuarie stracolme di bare.

cimitero crotone vergogna

Per ritornare alle disposizioni generali, la dissepoltura prima del termine previsto (ciclo di mineralizzazione delle salme), non è vietata dalla legge, anzi, ma può essere effettuata solo su disposizione dell’Autorità giudiziaria, o su richiesta dei familiari (operazione di esumazione/estumulazione straordinaria), ad esempio per riunificare i propri cari nella stessa tomba di famiglia, giusto per fare un solo esempio. Dopo 10 anni dal seppellimento in caso di inumazione (in terra) o di tumulazione in loculo aerato e dopo 20 anni in caso di tumulazione (in loculo di calcestruzzo con feretro di legno e zinco) il Gestore provvede alle esumazioni e alle estumulazioni ordinarie per rendere i campi disponibili a nuove sepolture. Con congruo anticipo, rispetto alla data di inizio delle operazioni cimiteriali, si dà avviso, tramite pubblicazioni o sulla stampa locale o con manifesti murali, per informare i cittadini e dare la possibilità ai familiari interessati di esprimere la volontà alla conservazione dei resti ossei. Questa espressione di volontà viene sottoscritta attraverso apposita domanda di conservazione dei resti. Coloro che optano per la conservazione dei resti ossei devono dunque presentare domanda di conservazione entro la data prevista di effettuazione delle operazioni cimiteriali e prendere appuntamento per la sottoscrizione del contratto di concessione di un loculo ossario, da scegliere fra quelli ancora a disposizione, il cui prezzo varia a seconda della posizione in altezza del loculo stesso. In assenza di disposizioni della famiglia, il gestore provvede, alla fine del ciclo di sepoltura, alla deposizione dei resti mortali, in forma indistinta e non più identificabile, negli ossari comuni.

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La situazione del Comune di Crotone e dei suoi cimiteri (rammentiamo che c’è quello di Papanice) non è molto dissimile da quella di tanti altri comuni della Regione Calabria, tanto che è stata recentemente varata ed approvata una Legge regionale, il 19 novembre del 2019, la n. 48 che è intervenuta appunto a normare “Disposizioni in materia funeraria e polizia mortuaria“, pubblicandola sul B.U.R. il 29 novembre successivo. Anche questa legge, ovviamente, ha salvaguardato la dignità delle scelte personali in materia di disposizione del proprio corpo nell’evenienza del decesso, in un quadro di rispetto delle idee, delle convinzioni e dei sistemi valoriali, non per ultimi quelli religiosi e, soprattutto, gli interessi pubblici preordinati alla tutela della salute pubblica, dell’igiene e della sicurezza. Come ovvio, la legge, indica e prescrive circa i compiti e le attribuzioni dei Comuni che rimangono centrali anche rispetto alle normative nazionali: è infatti il Comune che deve assicurare la sepoltura o la cremazione dei cadaveri delle persone residenti e di quelle decedute nel proprio territorio, tramite la realizzazione, anche in associazione con altri Comuni, di cimiteri e di crematori e in particolare, rilascia le autorizzazioni previste dalla presente legge; assicurando spazi o locali, adottando il regolamento di polizia mortuaria che stabilisce le condizioni di esercizio e di utilizzo dei cimiteri etc etc… fino ad esercitare poteri di vigilanza e di controllo, avvalendosi, per gli aspetti igienico-sanitari, delle Aziende sanitarie provinciali (ASP). E qui veniamo a domande semplici, semplici circa ciò  a cui si assiste (anzi si subisce) da tempo ed incredibilmente anche durante gli orari di visita al cimitero. Ma è possibile estumulare in presenza, appunto, di “estranei” alle operazioni? E’ possibile estumulare senza dotarsi di container specifici che assicurino i minimi principi igenico sanitari? E’ possibile estumulare senza la presenza di autorità che sovraintendano a tali misure igenico sanitarie stringentissime? E’ possibile utilizzare “semplici buste” che vengono, nella migliore delle ipotesi, circoscritte da due transenne? E’ possibile che, in assenza di parenti ed affini, non vi sia la presenza almeno di autorità di polizia e/o giudiziaria, ed invece si possano aprire bare che molto probabilmente contengono anche beni e preziosi? E’ possibile che la recente festa organizzata da una famiglia appartenente ad una delle comunità rom, (che così tanto scalpore ha fatto “solo” sui social), è stata possibile proprio perché esiste un regime di far west all’interno del luogo di culto più importante e sacro di qualsiasi città o comunità? E’ intervenuto qualcuno dopo quel fattaccio? E’ possibile conoscere le comunicazioni che avete inviato e pubblicato a norma di legge? E’ mai possibile che l’unico modo per garantire ai propri cari pace, riposo e rispetto, ci si debba “solo” rivolgere e vocare alle agenzie funebri più “educate” che sono poi le uniche “autorità” presenti ed a supporto delle operazioni barbare che si stanno perpetrando in questi giorni? (guarda report fotografico completo sotto a termine articolo)

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