Fermati i tre scafisti turchi coinvolti nello sbarco del 28 maggio

Al termine delle indagini, i soggetti venivano posti in stato di fermo per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e associati, su disposizione della Procura della Repubblica di Crotone, presso la Casa Circondariale.

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Si è conclusa con il fermo di indiziato di delitto di 3 scafisti di nazionalità turca l’attività investigativa svolta dagli uomini della Squadra Mobile, impegnati senza sosta nel contrasto del favoreggiamento dell’immigrazione clandestina relativo agli eventi migratori avvenuti in questa provincia.
Si tratta dello sbarco del 26 Maggio relativo ad 82 migranti di diverse nazionalità, soccorsi in mare da una motovedetta della Capitaneria di Porto e condotti presso il Porto di Crotone.

Sin dal primo momento l’attenzione degli investigatori si concentrava sugli unici 3 soggetti di nazionalità turca nei confronti dei quali si procedeva a effettuare un controllo dei loro apparati cellulari, al fine di poter estrapolare dei dati utili a suffragare l’ipotesi investigativa iniziale, dettata anche dalle pregresse esperienze degli operatori circa le consuete modalità di delinquere dei soggetti dediti al trasbordo dei migranti.
A seguito di tale controllo, infatti, si rinvenivano filmati e fotografie ritenute utili che riproducevano sostanzialmente uno dei tre soggetti durante il viaggio verso la Calabria all’interno della cabina ove insisteva il timone dell’imbarcazione a vela. Determinanti, poi, sono state anche le testimonianze raccolte dagli stranieri.
Al termine delle indagini, i soggetti venivano posti in stato di fermo per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e associati, su disposizione della Procura della Repubblica di Crotone, presso la Casa Circondariale.
Quanto sopra avveniva con il coordinamento della Procura della Repubblica di Crotone, tenuta costantemente al corrente degli sviluppi investigativi e che ha determinato per tutti e tre i presunti scafisti, la custodia in carcere.

 

 

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