Rivalutare i criteri di accesso al sostentamento economico

Sono giorni difficili, che ci vedono coinvolti ognuno secondo propria indole e responsabilità, ognuno secondo proprio diritto e dovere!

Dopo decenni di sacrifici, di lavoro e di aziende tramandate da generazioni in generazioni, la fatica di tutta questa enorme tragedia mondiale pesa, oggi più che mai, sulle spalle di ogni cittadino di isola.

Non c’è nulla in grado di supportarci, l’abitudine a farsi carico delle situazioni più onerose, alla sopportazione e all’impegno non sono tali da garantirci un presente, un futuro e una ripresa dignitosa.

In un mondo e in una società così tecnologicamente avanzati, siamo stati costretti a fermarci e a bloccare quello stesso progresso che ogni società civile garantisce o dovrebbe garantire alle proprie generazioni.

Sono giorni difficili, che ci vedono coinvolti ognuno secondo propria indole e responsabilità, ognuno secondo proprio diritto e dovere!

Purtroppo la tempestività con cui la situazione si è evoluta ha messo in crisi anche i sistemi e i settori più organizzati e rodati degli ultimi tempi, ecco perché molti toni sono stati smorzati, molte critiche rimandate e molte delusioni soltanto ingoiate.

Ogni principale organizzazione di potere, si alimenta attraverso una fiducia generalizzata e profusa costituita dall’insieme di persone che ricadono in quel limbo di terra in cui lo stesso potere viene esercitato.

Gli esseri umani tutti, quindi, in ogni dove, alimentano fiducia e si alimentano di speranza, anche li dove sembri non vi sia spiraglio futuro!

Noi cittadini “isolitani” risediamo in quel limbo di terra martoriato da decenni, ma nonostante questo, abbiamo sempre riposto la nostra fiducia, che sia per un’area politica piuttosto che per un’altra, non ci siamo mai sottratti a questo nostro DOVERE!

Ad oggi però, certo è, che chi doveva esercitare quel famigerato potere, in primis per tutelare ogni singolo cittadino che riversasse in stato di degrado sociale oltre che economico, emotivo e psicologico, come conseguenza di questa enorme pandemia, si è riservato bene dall’attendere che burocrazia, decreti legge dell’ultima ora, dimenticanze, noncuranza del singolo frazionamento di territorio, calcassero la scena.

L’assenza totale di quel senso di territorialità che ci avrebbe dovuto contraddistinguere e tutelare, paradossalmente ci ha reso sempre più distanti e deboli.

Puntualmente abbiamo potuto constatare come la benevolenza tipica degli italiani e dei meridionali in particolare, si è sostituita alla carente ed inefficiente macchina dello Stato, ed anche qui ad isola, anticipando di gran lunga interventi che sarebbero dovuti scattare a inizio emergenza in maniera automatica, ma che in realtà sono rimasti intrappolati in cavilli e “cavillini” molto apprezzati da coloro che hanno quasi paura e incapacità di interpretare i bisogni di un territorio.

Le necessità primarie di ogni individuo sono state snobbate a favore di “parate” di gemellaggio e di cura verso la medesima appartenenza politica, in contrasto totale dunque con l’obiettivo principale cui questi sono stati individuati.

La politica territoriale del momento, riesce a dare tutto per scontato, come se chiunque sapesse cucire mascherine, come se chiunque potesse acquistare mascherine (a prezzi spropositati il più delle volte), come se chiunque avesse quel parente o quell’amico che soccombe alle necessità primarie, come se chiunque avesse minori e anziani in salute e che quindi deve solo ingegnarsi a impegnare il tempo per non annoiarsi, come se chiunque avesse un reddito fisso a cui attingere in un momento di stallo economico.

No!

Non siamo tutti nati con la camicia, non siamo tutti dipendenti statali, non abbiamo tutti i propri cari sani e in salute, e dunque non accettiamo che il silenzio, l’attesa e la burocrazia dettino legge e distribuiscano alimenti.

Nessuno accetta che sulla grave situazione di un invalido familiare questa politica e questa amministrazione tacciano.

Non accettiamo che non vi sia discussione progettazione o altro sulla fase successiva all’emergenza.

Dovremmo forse noi ricordare a questa amministrazione e questa politica che solo nella frazione di Le Castella su 100 o più attività commerciali presenti, al momento ne siano rimaste aperte solo 8?

Dovremmo forse ricordare a questa amministrazione che il nostro territorio vive principalmente di turismo e che al momento non vi sono, per questo settore in particolare, prospettive di ripresa economica?

Dimenticanza.

Questo è il senso che più ci accomuna fra i cittadini.

La dimenticanza di tenere a mente le scadenze tributarie ormai prossime ed eventualmente proporre strumenti e azioni adeguate alla tragedia che stiamo vivendo.

La dimenticanza nel programmare in virtù di una riapertura e ripresa economica anche se di dimensioni e organizzazioni differenti rispetto al passato (non tanto remoto).

La dimenticanza anche di provvedere alla normale programmazione per tempo della cura e tutela del territorio (sperando in una ripresa quasi normale della naturale ripresa della vocazione del nostro territorio e farci quindi trovare pronti), e che sappiamo non rientrare tra l’altro fra le attività a rischio e quindi attuabile senza grossi disagi.

La dimenticanza anche nel dare gli auguri di Pasqua, di menzionare ipotetici sostegni economici in atto o in arrivo, dando per scontato per l’ennesima volta, che fuori dalle proprie mura domestiche tutto vada bene.

Ci spiace, non è vero che va tutto bene o che “andrà tutto bene” come recita l’hastag del momento, nessuno canta più dai balconi (e spero l’abbiate notato e capito il perché..)!

La gente, i vostri cittadini, hanno necessità neanche lontanamente assimilabili a dei semplici auguri di buona Pasqua.

Chiediamo quindi a questa amministrazione, che esercita il proprio potere grazie alla fiducia dei suoi cittadini, di non abbandonare gli stessi, di rivalutare i criteri attualmente richiesti di accesso al sostentamento economico, di riporre l’attenzione e la cura dovuta sul territorio, di indire una programmazione per la cosiddetta fase 2 interpellando le associazioni di categoria tutte.

 

 

 

Fratelli D’Italia Isola Capo Rizzuto