Cutro la nuova Petra

Appello al presidente Spirlì, ai parlamentari Margherita Corrado - Elisabetta Barbuto, Nico Stumpo, Sergio Torromino.

Riceviamo e Pubblichiamo:

Cutro la nuova Petra. La città della Giordania spazzata via dal vento che nell’VIII secolo fu abbandonata e sommersa dal deserto per la decadenza dei commerci. Così recitava un mio articolo del 12 Marzo 2012, quando oltre 500 cutresi di Reggio Emilia percorsero un tratto di strada che da via Emilia Santo Stefano portava a Piazza Prampolini. Si andava dal sindaco di allora Graziano Delrio eletto, proprio in quel periodo, anche Presidente dell’Anci. Un corteo guidato da due associazioni culturali, Calabria e Dintorni e Scandale in Emilia. A quella manifestazione parteciparono studenti,  artigiani, imprenditori e professionisti vari che non si sentivano tutelati in seguito alla grave crisi economica di quegli anni. A Delrio, in particolare, si chiedeva in qualità di presidente dell’Anci, nonché di sindaco di un intera città di emigrati, oltre diecimila i lavoratori cutresi in terra emiliana, di intervenire presso le autorità competenti per il ripristino dei voli dell’aeroporto di Crotone e i treni a lunga percorrenza. A nulla sono valse le grida di migliaia di lavoratori che oltre al disastro economico si sono visti preclusi dalla possibilità di rientrare nella città di origine con facilità. Una manifestazione in tal senso si è svolta anche a Crotone. Era il 29 marzo del 2014,  quando circa un centinaio di studenti di scuola superiore provenienti da Cutro, insieme ad una nutrita rappresentanza dell’amministrazione comunale di allora, attraversava corso Vittorio Veneto per raggiungere piazza Pitagora per sottolineare il penoso stato di isolamento in cui era stata relegata tutta la provincia di Crotone. Assenti, pietosamente, all’appuntamento tutti gli altri sindaci della provincia crotonese, nonché i vari rappresentanti politici di varia appartenenza politica di quel periodo.

Sono trascorsi nove anni da allora e la situazione è gravemente peggiorata. Alla crisi economica e alla soppressione dei voli e dei treni si è aggiunta la pandemia e un degrado ineguagliabile, dovuto anche alla corruzione ed alle infiltrazioni mafiose nelle istituzioni. Cutro ha perso i suoi figli migliori. Quei 10/15 mila emigrati che rientravano due/tre volte all’anno nella città degli scacchi e che costituivano una boccata d’ossigeno per commercianti e operatori economici sono ormai un sogno remoto. Oggi lo stesso appello, svanito nel nulla anni orsono, viene rivolto ai nuovi rappresentanti. In particolare,  al presidente facente funzioni  della Regione Calabria Antonino Spirlì, alla senatrice Margherita Corrado, ai parlamentari Nico Stumpo, Sergio Sorrentino ed Elisabetta Barbuto. La Calabria e la provincia di Crotone in particolare hanno bisogno di azioni concrete. La politica non è un hobby, né una passarella per soggetti in attesa della pensione. La politica è impegno civile, è servizio per la comunità che si vuole rappresentare. In Aprile Crotone sarà l’unico aeroporto a non avere voli, questo penalizzerà ancor di più il nostro territorio, da Lamezia e Reggio Calabria decollano gli aerei, qui decollano solo i comunicati stampa e le parate per accaparrare voti. Indignarsi di fronte a situazioni simili è doveroso da parte di chi ha preso impegno per tutelare questa parte del territorio. Chi non sarà in grado di farlo dovrà fare altro. E’ un’ impellente necessità onde evitare che Cutro e tutto il crotonese diventino una “Nuova Petra”.

Per Movimento di Solidarietà alle imprese – Reggio Emilia
Antonio Migale