A Santa Severina il concerto del Trio Nasuto Sevi Tomaiuolo

Un amalgama artistico seguito da un pubblico numerosissimo.

Un connubio, quello della fusione di Prosa Poesia e Musica, che si sta rivelando sempre di più una carta vincente che la Beethoven porta ormai da anni sui palcoscenici della Calabria. Domenica 18 Luglio nella cattedrale di Santa Severina è stato un vero tripudio per il concerto del trio Angelo Nasuto – pianoforte, Giovanna Sevi – violino, Sara Tomaiuolo – clarinetto e dell’artista attrice Mariarosa Romano. Il concerto era previsto nella sala del castello ma per ragioni tecniche è stato spostato in Cattedrale.
Una vera apoteosi che l’artista Romano ha saputo, con grande perizia tecnica e artistica, fondere e amalgamare i brani eseguiti dal trio, con la lettura  commento di brani tratti dalle opere di: Renè  Chateaubriand “Invocazione” , vero inno alla natura, G. Carducci  – “San Martino” e la poetessa russa  Anna  Achmatova  – “La Musa”. Un amalgama artistico seguito da un pubblico numerosissimo (sempre nel rispetto delle norme anti covid), e attento che non ha lesinato applausi, e in alcuni tratti, come dicevamo vere ovazioni. Tutto il programma del concerto, era incentrato sulle sensazioni e innovazioni tecnico letterarie e artistiche che hanno coinvolto il passaggio fra la fine dell’ottocento e i primi decenni del novecento autori tutti che con le loro intuizioni artistico letterarie hanno saputo creare un amalgama tale da non creare una vera rottura armonico letteraria,  ma far transitare verso nuove mete culturali un percorso artistico che a nostro avviso è ancora alla ricerca di una nuova identità. Il programma del trio comprendeva: D. Milhaud – “Trio per pianoforte, violino e clarinetto”,   A. Kachaturian –“Trio per pianoforte, violino e clarinetto”, I. Stravinsky – “Histoire du Soldat” per Trio, G. Menotti  – “Trio per pianoforte, violino e clarinetto”. Una grande capacità e fusione d’insieme, a volte rara  in giovani artisti, che hanno saputo fondere  l’irruenza armonica di  Stravinsky con le sonorità  morbide di Milhaud, mentre il gusto illustrativo e popolareggiante di Kachaturian con la sensibilità dei ritmi e mutamenti di colore e registro espressivo  si contrapponevano alla irregolarità d’autore di Menotti, la cui linea esecutiva respira sempre  al momento giusto trovando l’arcata più adatta  agile e vigorosa  di un insieme sensibile alle lusinghe timbriche.
Veramente mirabile, come dicevamo, la parte letteraria poetica proposta dalla Romano, che si fondeva e si amalgamava mirabilmente sia nelle parti armonico ritmiche delle esecuzioni strumentali, sia nelle espressività pittoriche, suggerendo una lettura e una poetica rara sia degli autori sia dei testi e poesie proposte. Una vera immersione letterario musicale in un contesto culturale sempre più vario e interessante nei recital proposti e realizzati dalla Beethoven che ci sta abituando a realtà artistiche sempre più complete. Applausi e bis a ripetizione hanno concluso, ancora una volta, una bellissima serata con appuntamento al prossimo concerto 24 Luglio a S. Severina e Torre Melissa.