Presentato alla Regione Calabria il Distretto del Cibo “Jonico Silano-le Vie della Transumanza”

Hanno sottoscritto l’accordo di Distretto ed il relativo Piano delle Attività 135 soggetti di cui 30 comuni dell’area interna della Sila e della Presila cosentina e crotonese.

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E’ stata presentata al Dipartimento Agricoltura della Regione Calabria l’istanza di riconoscimento del Distretto del Cibo “Jonico Silano – le Vie della Transumanza” ai sensi della DGR. N. 282 del 28 settembre 2020. Hanno sottoscritto l’accordo di Distretto ed il relativo Piano delle Attività 135 soggetti di cui 30 comuni dell’area interna della Sila e della Presila cosentina e crotonese, 78 imprese singole e/o associate, e 27 Enti e Associazioni, rappresentativi dei molteplici interessi, generali e diffusi, dal settore agricolo alla ricerca, istruzione e formazione, ambiente, promozione e valorizzazione del territorio e dei prodotti, presenti all’interno del relativo ambito territoriale. In virtù del lavoro svolto nelle attività di animazione, concertazione e coordinamento del partenariato di progetto e di elaborazione e predisposizione dell’accordo di distretto e del Piano di attività i soggetti aderenti all’Accordo di distretto hanno identificato nel Gal Sila Sviluppo in Ats con il Gal Kroton, l’ente capofila per la elaborazione e presentazione della candidatura del Distretto del Cibo e quale soggetto giuridico per la successiva attuazione del Piano di attività, qualora la candidatura venga selezionata positivamente dalla Regione Calabria. Pur possedendo i requisiti di diverse tipologie distrettuali il Distretto del Cibo “Jonico silano – le Vie della Transumanza”, si candida ad essere riconosciuto come sistemi produttivo locale caratterizzato dalla presenza di attività di coltivazione, allevamento, trasformazione, preparazione alimentare e agroindustriale svolte con il metodo biologico o nel rispetto dei criteri della sostenibilità ambientale, conformemente alla normativa europea, nazionale e regionale vigente.

La promozione di cibi in grado di soddisfare modelli sostenibili di produzione e distribuzione, l’attenzione al territorio, la qualità organolettica, la tutela ambientale, la salvaguardia della biodiversità, la qualità della vita e del lavoro dei produttori, sono le motivazioni principali che spingono verso la costituzione del Distretto del Cibo. In questo contesto il “cibo” locale acquisisce un plus valore, un valore aggiunto, dove l’Identità territoriale, la professionalità delle risorse umane e la diversità specificità delle materie prime (biodiversità: razze e varietà locali) diventano le componenti principali di valore che qualificano il prodotto locale stesso. La vision che si intende rilanciare è quella di un territorio che al fine di contrastare il processo di marginalizzazione e del conseguente declino demografico persegue uno sviluppo fortemente connotato dall’eco-sostenibilità e l’autenticità, e dove gli elementi di qualità della vita che lo caratterizzano, come l’elevata qualità ambientale e la sua salubrità, la ricca presenza di risorse naturali ed il saper fare locale diventano volani per la sua rigenerazione e per lo sviluppo di nuova imprenditorialità locale. La scelta di puntare su un sistema agroalimentare locale, socialmente condiviso e di alta qualità, valorizza le connessioni tra cibo e salute, tipicità dei prodotti e dei paesaggi di produzione, consentendo nuove forme di interazione tra consumatori e produttori. Ciò deve avvenire in forma integrata, promuovendo un turismo “slow” basato su un sistema di accoglienza in cui i giovani imprenditori possano svolgere un ruolo più forte, mettendo in valore il proprio territorio, accrescendone l’attrattività e favorendo la creazione di lavoro. Attraverso il distretto del cibo si vuole costituire una governance territoriale unitaria per ricostituire una identità d’area e definire strategie e obiettivi da seguire nel lungo periodo, necessariamente basati su un approccio di tipo sistemico.

 

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