Giornata per l’eliminazione della discriminazione razziale

La nostra speranza è utopica, la Pace e l’amore tra popoli probabilmente non fa parte di questo mondo, ma noi non smetteremo mai di crederci.

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Oggi, 21 marzo, è la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale. Un giorno simbolico che coincide con il massacro di Sharpeville: il 21 marzo del 1960, in Sudafrica, in pieno apartheid, la polizia aprì il fuoco su un gruppo di dimostranti di colore uccidendone 69 e ferendone 180. Lo scorso anno, nella sua omelia, il Papa ha definito il razzismo “un virus che invece di sparire si nasconde”, ed è cosi, perché il razzismo molto spesso è fatto anche di silenzi. Di non ribellioni. Di diffidenza. Oggi più che mai questo giorno va sottolineato e rafforzato, nessuno popolo, nessun essere umano deve essere vittima di discriminazioni razziali. Nessuno è superiore ad altri in questo mondo. E c’è anche il razzismo e la convinzione di essere un popolo migliore dietro ogni guerra, dietro tutti i conflitti della storia ed in particolare pensiamo a quelli aperti in questo momento nel mondo, a partire da quello in Ucraina.
La nostra speranza è utopica, la Pace e l’amore tra popoli probabilmente non fa parte di questo mondo, ma noi non smetteremo mai di crederci.

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