“Direzionale Generale della ASP, poco incline alle buone relazioni sindacali”

Papaleo (UIL-FPL) sull'incontro con Domenico Sperlì: "Dalla padella alla brace".

Riceviamo e Pubblichiamo:

Dalla padella alla brace, mentre con la precedente Direzionale Generale della ASP c’è voluto circa un anno per capire che era poco incline alle buone relazioni sindacali necessarie e indispensabili ad invertire la rotta della malasanità nella nostra provincia rappresentata dalla mancata garanzia dei L.E.A. (Livelli Essenziali di Garanzia), per questa, invece, con la sua punta di diamante nella persona del Commissario Domenico Sperlì, è stato necessario solo un mese per svelare la sua incapacità relazionale al confronto. Mai questa azienda, a cominciare dalla sua istituzione dal lontano 1978 quando si chiamava U.S.L. n. 16, ha avuto un Direttore, Commissario o Presidente che avesse interrotto un confronto con una sigla sindacale, rappresentativa di circa 135  iscritti, con dei modi che definirli scorretti è un eufemismo benevolo. Il motivo perché, forse, è abituato visto la sua professione evidentemente da “primario-padrone”  a sentire solo la musica di qualche musicante che più gli conviene, e che non è certamente quella di un vero contrasto al clientelismo e alle prebende, ma ha probabilmente come obiettivo solo quello di consolidare quegli intrecci che sono molto presenti nell’intera regione Calabria anche per fini politico elettoralistici. Questo è successo giorno 18 febbraio in un incontro con la UIL-FPL nel quale volevamo discutere sull’organizzazione del personale e sull’affidamento di incarichi e funzioni, nonché su somme elargite, a nostro avviso, in modo illegittimo, favorendo il recupero delle stesse, invece di ascoltarci ha preferito con modi, che mai abbiamo visto in trent’anni di attività sindacale assumere, mettendoci alla porta con un comportamento indegno e per nulla meritevole del posto che occupa. Somme che hanno contribuito e contribuiscono ad ingigantire il deficit sanitario senza che  sia stata mai individuata la responsabilità di un solo dirigente ma, al contrario, la loro irresponsabilità è sempre stata ritenuta merito per mantenere la posizione e\o addirittura essere promossi per incarichi superiori. Ad oggi, possiamo ben dire che il commissario, a discapito di quello che vuole apparire o quello che dice si è ben inserito in quell’opaco meccanismo i cui effetti sono sotto gli occhi di tutti, ma una cosa non le consentiremo il RISPETTO DEI RUOLI E DELL’EDUCAZIONE in una terra culla della civiltà mondiale per ben tre millenni, se questo a mente fredda riuscirà a comprenderlo è bene altrimenti saranno i lavoratori e i cittadini che sapranno insegnarglielo con atti, modi e proteste civili, come hanno sempre fatto.

La Uil Fpl non si è mai fatta intimidire e né mai si farà intimidire da atteggiamenti come i Suoi, e non abbiamo certo bisogno della sua benedizione per rivolgerci alle autorità competenti ma di un commissario che metta in pratica gli obiettivi che le hanno assegnato, se ne è capace, altrimenti vada a rimettersi il camice a fare il suo mestiere lasciando libera questa azienda  prima che sia troppo tardi e soprattutto prima che arrivino le risorse del recovery plan. Ad oggi del suo insediamento non se ne è accorto nessuno, tantomeno i cittadini, per i quali, non è stato capace nemmeno di informarli a che punto è la campagna vaccinale per gli anziani ed i tanti soggetti fragili con patologie pregresse di questo territorio, ma questa è un’altra storia che affronteremo e che assomiglia molto alla nota querelle delle macchinette dei tamponi.

IL SEGRETARIO GENERALE
f.to Gaetano Papaleo