Che fine ha fatto la carta archeologica dell’architetto Tedesco

Linda Monte esprime la sua indignazione e chiede delucidazioni al Direttore del Museo Archeologico.

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Si riceve e si pubblica:

Questo scritto non vuole essere irrispettoso nei confronti di una persona davvero gentile, qual è il direttore del Museo Archeologico di Crotone, però sono al quanto infuriata. Non sono una cittadina tuttologa, tanto meno nei riguardi dei beni culturali, archeologici etc, solo incuriosita e pronta a dare una mano dove richiesto e possibile. Avevo letto di una nuova carta archeologica esposta nei locali del Museo di via Risorgimento, a cura dell’architetto Tommaso Tedesco, che è parte di uno studio in pubblicazione su riviste specializzate e di prestigio. Non da meno, pronto ad aiutare la conoscenza presso la popolazione, anche Antonio Arcuri della fondazione Santa Critelli. Mi sono quindi recata al Museo e chiedo di accedere – ovviamente senza la carta verde, ma solo con la mascherina, pur non essendo questo il motivo ostativo, mi viene detto che la cartina è stata tolta perché in completamento. Ho dunque approfondito e scopro che la cartina non vedrà mai la luce! L’importanza di questa è che offre uno scenario completo della città di sotto, quella in parte nota e direi anche nascosta e quindi pure la persona più umile potrebbe comprendere di che cosa è erede. Sono doppiamente indignata per il nascondimento dei reperti del sito di via Napoli, per non parlare delle rimodulazioni cementifere di Antica Kroton. Si intende che l’affidamento deve essere ad evidenza pubblica e non a piacere di chi sbrodola sciocchezze, credendo di trovarsi di fronte un popolo bue. Quindi, caro direttore Aversa, oltre alle sue obiettive difficoltà, chi e cosa le impedisce di mostrare la nuova ed aggiornatissima carta archeologica? E perché non dice la sua sul bene di sua pertinenza come lo è il sito di via Napoli?

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