Angelo Nasuto e la sua sensibilità haydiana foto

Una serata ricca e bella di contenuti culturali che con un bis strepitoso.

Quando, otto anni fa, la direzione artistica della Società Beethoven Acam di Crotone, decise di inserire nell’ambito della Stagione Concertistica, il Festival pianistico “Pitagora” dedicato ai giovani virtuosi vincitori di Concorsi Internazionali probabilmente non immaginava di ospitare artisti di una caratura culturale musicale e professionale, che nulla hanno da invidiare da artisti già affermati in campo internazionale.
E’ stato il caso del pianista Angelo Nasuto, vincitore del Concorso Internazionale “Euterpe” di Corato magistralmente diretto dal M° Francesco De Santis, che Domenica 8 Maggio, accompagnato dall’Orchestra  “O.Stillo” della Società Beethoven nell’ambito della Prima Parte della Stagione Concertistica 2022 (sempre della Società Beethoven), ha tenuto nella bella Chiesa dell’Immacolata di Crotone un concerto spettacolare. Artista completo, Angelo Nasuto ha dimostrato di possedere doti pianistico-musicali rare e inconfondibili delineando un discorso esecutivo sorvegliato nelle sonorità e pacato negli slanci passionali e virtuosistici, offrendo una tavolozza di colori ideale. Tocco vellutato, articolazione complessiva che mirava a “Liberare” l’invenzione melodica sorgiva – e una familiarità anzi un’intimità con la sensibilità haydiana affidata al pianoforte che si traduce in colloquialità,  e rivelatrice  misura, anche  nei tempi  dichiaratamente spettacolari. Il programma, un monografico dedicato all’arte e alla figura di Haydn comprendeva: “Serenata per sola orchestra” , “Sonata n. 52 in Mi bemolle Magg. op. 92 Hob XVI: 52”, “Concerto per pianoforte e orchestra in Sol Magg. Hob. XVIII: 4”.
Una simbiosi e un’intesa molto suggestiva fra pianista e Orchestra ha permesso di offrire ai tantissimi presenti, giovani e meno giovani, di godere di momenti artistici veramente suggestivi, nei quali senza mortificare il virtuosismo di Nasuto ci ha indotto a non  dimenticare Haydn compositore cembalista e pianista  che conosciamo meglio, ma che (forse) non è così sincero come quando scrive per pianoforte e Orchestra.
Una serata ricca e bella di contenuti culturali che con un bis strepitoso (“La danza del fuoco” di De Falla) ci ha rimandato ai prossimi appuntamenti della Società Beethoven.