A Crotone non si può scegliere: ci si rassegna al brutto ed al sopruso! foto

Volgare spot di imposizione istituzionale quello andato in onda con la trasmissione LE IENE su Italia1

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    di Procolo GUIDA

    La cosa essenziale nella vita è scegliere. Se ti tolgono la possibilità di farlo è come se ti togliessero la libertà.
    (Jean-Paul Sartre)

    A Crotone lo Stato ci sta sempre di più togliendo la possibilità di scegliere.

    Non vi è proprio la possibilità infatti di scegliere da che parte stare.

    Falcone, Borsellino, così come Impastato, Giovanni Losardo e tantissimi altri, hanno pagato la scelta di stare dalla parte dello Stato.

    Hanno pagato quella scelta, consapevoli che era complicato “sopravvivere” alla parte avversa che poteva contare su molti che “baravano” dalla stessa parte dello Stato. Ma comunque potevano scegliere.

    Oggi, in troppe occasioni ed in troppi settori strategici dello Stato, scegliere non è possibile. Non lo è in troppe parti d’Italia, non lo è in “buona” parte della Calabria ed a Crotone è quasi sempre così.

    E’ andato in onda su di un canale nazionale che, molto probabilmente aveva lo share più alto, uno specchio spocchioso di quanto stiamo denunciando da almeno 4 anni su questa testata.

    L’argomento è uno di quei pochi (assieme agli stessi protagonisti) che più volte è riuscito pure a guadagnare le cronache nazionali: lo scempio che lo Stato fa dei beni archeologici e paesaggistici; in uno di quello che, senza timore di smentita, è uno degli avamposti più interessanti di quel Mediterraneo che, solo sulla carta, dovrebbe divenire terreno di pace e convivenza e che invece, è chiaro, che troppi vogliono far rimanere mare di traffico, interesse e morte.

    Molto ci sarebbe da dire sul servizio che ha riportato Margherita Corrado in tv, a parte l’ironia insita nel contenitore Le Iene su Italia1, che già tutte le volte che ha inviato troupe a Crotone ha potuto constatare quanto humus vi sia localmente affinchè ogni denuncia cada nel vuoto della catarsi e dell’afasia generale, quando non addiritttura direttamente avversati perché troppo criticoni ed esagerati (vedasi veleni e bonifica).

    Molto ci sarebbe da denunciare ed aggiungere così come la stessa Margherita Corrado ha fatto in questi anni.

    Ma crediamo sia urgente e vitale soffermarsi su due aspetti ENORMI e quanto veloci dovrebbero essere le conseguenze in un paese dove, almeno quando costretta, la certezza del diritto dovrebbe intervenire in flagranza di reato reiterato e scomposto.

    1)    La vergognosa reiterata ed impunita latitanza del Sottosegretario del territorio pure (non casualmente a nostro avviso) dimenticato dagli autori e confezionatori del programma. Quella pluri onorevole e senatrice Dorina Bianchi che notoriamente fa pure tenere chiuso un altro bene collettivo di interesse storico per una pura bega familiare come Bastione Toledo; lei è da anni, ed almeno dai fattacci del cemento sul sagrato della chiesetta di Capo Colonna che si permette omertose scampagnate istituzionali nel crotonese. Altro che mettere in primo piano ed  alla gogna i poveri funzionari della sovrintendenza che devono subire quel campione di ignoranza, connivenza ed inadeguatezza di Mario Pagano, nuovamente messo in mostra proprio ieri sera stesso.

    2)    Il sorriso beffardo, complice ed ancora più vergognoso di cui sopra di un Ministro della Repubblica (in carica sin dalle ispezioni che è stato costretto ad inviare su Capo Colonna dopo altre denunce della Corrado supportate da un movimento spontaneo di cittadini che non hanno mai avuto soddisfazione nè sulle porcherie ordite dalla precedente sovrintendente Bonomi che non ha subito un bel nulla andando pure a casa propria in Veneto, nè nel vedere TUTTO il cemento rimosso). Un sorriso che si è permesso di apporre con la sicumera che solo pochi oligarchi possono permettersi, nel riferire che sanno solo loro quando, come e perché vi saranno risposte. E pure dopo che i suoi collaboratori hanno permesso che si devastasse e si continuasse a devastare un territorio.

    Nel rivedere questi sei minuti (cliccateci qua sopra o sull’immagine di sotto) diteci voi cosa è questo se non una dei più vergognosi spot di  imposizioni istituzionali alla rassegnazione, al volgare ed al sopruso di potere:

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