Il mancato arrivo dei crocieristi sveglia anche gli Operatori portuali e marittimi

Ancora in attesa (e non solo loro) di sblocco dell’iter per lo sviluppo del porto di Crotone

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    riceviamo e pubblichiamo:

    Lo strategico porto di Crotone è ancora in attesa di quegli interventi necessari e urgenti che ne garantirebbero un celere sviluppo.

    La vicenda dell’annullamento dello scalo della nave da crociera Prinsendam della compagnia Holland America Line previsto per domenica otto ottobre per via dei forti venti che spiravano da Nord è la plastica dimostrazione di come sia necessaria concertazione e profonda comprensione delle problematiche tecnico-nautiche vissute dalla portualità crotonese.

    Oltre un anno addietro si sono attivate iniziative condivise con la nuova Amministrazione comunale affinché l’infrastruttura portuale diventi punto di riferimento per l’intera fascia jonica e per il Mediterraneo, sostenendo tutte le molteplici attività di business: turismo, diporto, crocieristica, merci, cantieristica, pesca e servizi.

    Rileviamo che dopo gli incontri promossi dal Comune di Crotone con gli operatori portuali e gli ordini professionali di ottobre/novembre 2016, dopo l’incontro presso la Camera di Commercio della scorsa primavera e dopo altri importanti e precisi confronti istituzionali nonché  comunicazioni formali per richieste di interventi urgenti, la situazione pare ancora, purtroppo e quasi inspiegabilmente, arenata.

    Tra olezzi di scarichi fognari insopportabili, barche affondate, strutture fatiscenti, banchine pericolanti, assenza di servizi e sporcizia dilagante, un’altra stagione estiva è trascorsa.

    Grazie alle lodevoli iniziative private di aziende, operatori, concessionari e associazioni, migliaia di persone hanno visitato la città e il suo porto, turisti, sportivi, crocieristi e miliardari arrivati in yacht, tra i quali sceicchi, magnati russi, proprietari di multinazionali e addirittura principi, che ovviamente hanno fatto sosta per pochi giorni se non ore, accolti da grandi professionalità ma in un contesto ambientale a dir poco desolante.

    L’Associazione Operatori Portuali e Marittimi da anni evidenzia come il Piano Regolatore Portuale (PRP) rappresenti lo strumento chiave e il primo passo per rimettere in moto il porto, permettendo investimenti strutturali importanti utilizzando anche fondi che da anni sono disponibili e mai spesi. Ma nonostante le rassicurazioni e le parole messe a verbale negli incontri, dopo quasi dieci anni, l’iter di approvazione del preliminare non è ultimato. Chiediamo che il Comune di Crotone dia un forte e concreto impulso deliberando l’approvazione del nuovo schema di PRP, portando all’attenzione dell’Autorità Portuale di Gioia Tauro il risultato della concertazione avvenuta un anno fa e sostenendo l’adozione del piano in tempi brevi.

    Sollecitiamo le istituzioni locali a rappresentare con forza le istanze degli operatori all’interno del Comitato Portuale. Provincia, Comune e Camera di Commercio dovrebbero operare in stretta sinergia per l’interesse del territorio rappresentato.  Ringraziamo l’Ente Camerale per l’azione messa in campo anche nelle ultime settimane per tenere viva l’attenzione sul tema, l’auspicio è che vi sia la capacità di proseguire in modo coordinato. Soprattutto in considerazione dell’opportunità di legare la realizzazione di investimenti nel porto alla bonifica dell’area SIN, visto che quest’ultima comprende anche l’area portuale.

    Nel frattempo i problemi gravissimi restano, le imprese e i lavoratori arrancano subendo enormi danni, mentre le parole e i progetti a volte strampalati volano via nel vento.

    Associazione Operatori Portuali e Marittimi (Crotone)

    www.operatoriportodicrotone.it

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