Ed anche su cicoria, vroccoli e sazizzi IO SPERIAMO CHE ME LA CAVO

Phayllos costretto a scendere in combattimento anche per il Farmer Market

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    Non si sa quanto la spinta mediatica e quanto quella culturale proveniente dalle Città emancipate di altri territori  ha comunque portato,  anche nella Città di Crotone,  alla creazione di una specie di farmer market.

    Nato da più di una decina di anni e gestito, alla meno peggio, ha comunque creato comunque un “fenomeno” molto seguito che si verifica con cadenza domenicale.

    Ogni santa domenica, consumatori, produttori, rivenditori (accompagnati troppo spesso da troppi abusivi) s’incontrano  in un clima di festa,  alimentando, stagione dopo stagione, relazioni, scambi, consigli, esperienze, emozioni e tante altre cose negative, non da ultime una serie di disservizi nel quartiere di fronte lo stadio…

    Il fenomeno, comunque foriero di positività per tanti versi,   è stato sempre osservato, contenuto e sopportato da un unico punto di vista: quello economico!

    I passaggi di gestione mai eseguiti nella legittimità delle regole, con rendiconti di giro di denaro pubblico mai trasparenti  e principi morali  ed etici quasi latitanti, sono avvenuti, spacciati e minacciati solo per alimentare  interessi di parte e quasi mai della collettività che, tra l’altro, sopporta e supporta pure le cassette dei pesci puzzolenti (per non dire altro) attorno a via Giacomo Manna da una vita e mezza (oltre che in tanti altri non meno colpevoli angoli della città).

    Senza voler annoiare nessuno sulle  vicende amministrative passate del Farmer Market di Crotone vorrei comunicare ai suoi utenti più fedeli e  usuali che, con molta probabilità, alla riapertura del mercato non troveranno più i vecchi contadini, produttori, rivenditori e/o altro con cui hanno condiviso il gusto dei prodotti, la ricetta del frutto di stagione,  la cortesia e/o la “trastula” e/o mezzo imbroglio domenicale che hanno trovato e visto trasformare in questi anni.

    La nuova gestione, nata sotto l’impulso diretto di Via Roma, tramite una associazione (che ha il curioso nomignolo di Magnamore) che è stata unica partecipante di un bando divenuto famoso solo alla sua assegnazione, ha come Presidente la moglie di un noto professionista crotonese, candidatasi nelle liste a sostegno del sindaco Pugliese, presidente di un’altra associazione già collaborante con il Comune per altre attività di intrattenimento ed “animatrice” della tappa di Arenaria recentemente svolta in città.

    La dottoressa Ferraina ha dunque comunicato agli ex operatori del Farmer Market (che si sta facendo il look nuovo e più adeguato) che saranno sostituiti per la maggior parte. In pratica, parrebbe direttamente da via Roma, si intendono riaffermare potere a sostituzione di vecchi agi, passaggi di mano e sciacquate e buttate d’acqua sporca insieme a bambini ed adulti che comunque avevano consolidato redditi familiari.

    E’ vero che per gli esempi già citati, i crotonesi nel fare la spesa non sono proprio attentissimi a sicurezza e salute, ma che ne sarà del rapporto di fiducia costruito giorno per giorno tra gli operatori e i consumatori che la vecchia e silente Associazione Tipicamente crotonese aveva assemblato?

    Il Farmer Market di Crotone non è una scatola vuota che può essere riutilizzata buttando i giocattoli che non servono più, è un fenomeno vivente fatto di persone che ci piacerebbe ascoltare senza la spada di Damocle di un “diritto” a poter continuare a tratti e sub iudice di chi non si presenta proprio come l’esperto alimentare dell’anno.

    Nessuno nega che la possibilità al  cambiamento possa  manifestarsi come reale opportunità, sperando sempre che il domani sia migliore dell’oggi,  che il servizio offerto attraverso questo mercato offrirebbe mille modi  per essere migliorato nell’interesse del territorio, della natura, dell’ambiente, della salute, della legge, dei lavoratori e non per ultimo dei consumatori.

    Purtroppo  in questa fase amministrativa della Città di Crotone  però ahi Pugliese e tutti i suoi, non godete proprio di un credito speciale in termini di azioni trasparenti e geniali.

    Pare invece prevalga più la forza clientelare e di parte,  vedi nomine e gestione delle partecipate per dirne una.

    Vi è più che il tutto si sta consumando sotto una coltre di ipocrisia e di inerzia, senza che nessuno alzi un dito per dire ma che fine ha fatto l’Associazione Tipicamente Crotonese, come mai ne lei ne altri abbiano presentato altre domande di partecipazione al bando pubblico, com’era e com’è la convenzione stipulata con il Comune…

    Invece tutti, come al solito in questa fase della Prossima e mai arrivata Crotone a vocarsi col cuore (tanto) e la mente (non si sa se verbo) al nuovo che avanza con la nuova e più moderna filosofia, comunque meridionale, del “speriamo che io me la cavo” (soprattutto se nessuno scava); tanto l’importante è mantenere Via Roma caput mundi.

    Il guerriero Phayllos

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