Isola di Capo Rizzuto e lo Stato

Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell’interno Marco Minniti, ha deliberato lo scioglimento, a norma dell’articolo 143 del Testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali (TUEL), dei Consigli comunali di Marina di Gioiosa Jonica (RC), Lamezia Terme (CZ), Cassano all’Ionio (CS), Isola di Capo Rizzuto (KR) e Petronà (CZ), nei quali sono stati accertati condizionamenti da parte della criminalità organizzata. 

Questa la secca, eloquente ed inequivocabile comunicazione della disposizione dello Stato, direttamente dal sito governo.it. Il fatto che, non solo in questa occasione, altri rappresentanti dello Stato, alcuni coinvolti pure direttamente, critichino aspramente ed addirittura parlino di sconfitta dello Stato, compone perfettamente il quadro di definitivo degrado del concetto stesso di comunità.

Per quanto attiene in specifico la situazione proveniente ad Isola di Capo Rizzuto, il fatto, ancora più grave, che senza leggere dispositivi, relazioni e/o informative, eppure di fronte a “già note” vicende quali le risultanze dell’inchiesta Jonny, ci si permetta, anche solo implicitamente, di sventolare bandiere di persecuzione politica e di parte, è da ascrivere ad una ancora più “definitiva” ecatombe di possibile convivenza fra controllo mafioso e possibilità di risveglio civile e democratico.

Oramai, e non solo in questa occasione, si è definitivamente compiuta la delegittimazione del concetto stesso di Stato, ancor prima che dei suoi provvedimenti. Tanto poi la quotidianità di tutti gli uomini in divisa (ed ovviamente non solo la loro) in certe parti del meridione continuerà a riguardare solo ed esclusivamente loro e magari qualche ENNESIMO encomio dell’ennesima “parata” di abbracci e lacrime di coccodrillo.

VERGOGNA!

di Procolo GUIDA