Amministratori giudiziari hanno adottato provvedimenti nei confronti dei lavoratori che poco si addice alla figura dello Stato

Un gruppo di lavoratori hanno scritto a Prefetto ed autorità

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    riceviamo e pubblichiamo:

    A Sua Eccellenza il Prefetto di Crotone,

    D.ssa Cosima Di Stani

    e, p.c.

    Presidente della Repubblica Sen. Sergio Mattarella

    Presidente del Consiglio dei Ministri On.Le Paolo Gentiloni

    Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali On.Le Giuliano Poletti

    Procuratore della Repubblica DDA di Catanzaro dott. Nicola Gratteri

    Procuratore della Repubblica di Crotone dott. Giuseppe Capoccia

    Presidente del Tribunale di Crotone dott.ssa Maria Vittoria Marchianò

    Presidente del Tribunale di Catanzaro dott. Lanfranco Vetrone

    Giudice delegato Tribunale di Catanzaro dott. Claudio Paris

    Questore di Crotone dott. Claudio Sanfilippo

     

    Siamo un gruppo di lavoratori che fa parte delle centinaia di unità lavorative che, nel corso delle vicende giudiziarie successive all’indagine “Jonny”, hanno subito il mancato rinnovo del proprio contratto di lavoro, senza nessun preavviso e soprattutto senza nessuna motivazione, visto che i nostri posti di lavori sono stati occupati da persone vicine all’amministrazione giudiziaria.

    Abbiamo ricevuto un trattamento disumano per persone che da anni hanno dedicato la loro vita al centro di accoglienza e ad altre attività per il territorio (118 – CAS – Trasporto dializzati), senza mai tirarci indietro davanti al nostro impegno lavorativo, fatto di notti, di sbarchi al gelo e al caldo e di rischi continui.

    Purtroppo, gli amministratori giudiziari nominati dal Giudice Paris ad agosto di quest’anno, hanno adottato una politica nei confronti dei lavoratori che poco si addice alla figura dello Stato, che pur dovrebbero rappresentare. Infatti, senza mai dirigersi direttamente a noi, secondo la figura del buon padre di famiglia, tanto cara al nostro Paese, hanno deciso di sostituire personale onesto, con anni di esperienza e che in molti casi ha continuato a lavorare duramente, nonostante, a causa delle note vicende giudiziarie, non venisse per mesi retribuito. Queste scelte si basano su motivazioni del tutto soggettive, malgrado gli stessi amministratori si celino indirettamente dietro a ipotetiche scelte di potere della Prefettura, che ben sappiamo non esistono e non hanno ragione di esistere, giacché tutti siamo ONESTI lavoratori che vantano da sempre casellari giudiziari impeccabili.

    Siamo gli stessi lavoratori che hanno subito la decurtazione del 25% degli stipendi arretrati, costretti ad un accordo con la Confederazione Nazionale delle Misericordie pur di conservare il posto di lavoro, che per anni hanno subito innumerevoli rinnovi senza mai ottenere quello che ci spettava di diritto: il contratto a tempo indeterminato. Siamo le vere vittime di un indagine che, per quanto giusta e doverosa, ha mietuto disoccupati innocenti che già da tempo dovevano essere tutelati.

    È quantomeno ingiusto scoprire che ci troviamo a lasciare spazio ad altri, direttivi, operatori e infermieri provenienti da altre province, così com’e’ stato per i nostri colleghi, che negli ultimi mesi hanno subito la nostra stessa sorte.

    Infatti, ancor più delle gravi e ripetute violazioni in materia di diritto del lavoro, che faremmo valere nelle sedi giurisdizionali più opportune, deve valutare il trattamento che lo STATO, nelle vesti di Amministrazione giudiziaria, ci sta riservando. Sostituire personale di Isola di Capo Rizzuto e dell’intera provincia di Crotone, con più “fidate” persone della provincia di Catanzaro – senza nulla togliere ai colleghi catanzaresi – è un segnale all’opinione pubblica ingiusto, come se nella nostra provincia non esistessero persone valide, oneste, capaci di fronteggiare quella mafia che non ci appartiene, ma che con questo atteggiamento non si combatte, anzi si fomenta, portando a un ulteriore isolamento il nostro territorio.

    Infatti, dopo anni di duro lavoro e sacrificio ci sentiamo discriminati, isolati e trattati come oggetti e non come persone, nonostante per anni abbiamo rischiato e fronteggiato emergenze sbarchi, dando un primato alla nostra provincia e diventando un’eccellenza nell’immigrazione.

    Noi cittadini della provincia Crotonese, rimasti a casa con figli e mogli a carico, mutui da pagare, alcuni anche in precarie condizioni di salute e spesso senza prospettive di nuove attività lavorative, che a testa alta fronteggiano ogni giorno il problema immigrazione, siamo costretti ad assistere inermi a come l’economia della nostra provincia venga spostata in un’altra città senza un reale motivo.

    Le chiediamo, inoltre, di vagliare con accuratezza la proposta tecnica avanzata dal “Consorzio Opera Misericordia” per la presentazione alla gara europea aperta per la fornitura di servizi e beni relativi al funzionamento del Centro di accoglienza per richiedenti asilo CARA-Regional Hub di Crotone. Potrà notare, infatti, che molti dei nostri stessi curriculum e competenze sono stati usati, per ottenere un punteggio superiore, visti i nostri anni di servizio, alla domanda presentata, per poi decidere soltanto qualche settimana dopo di non rinnovare i suddetti professionisti. Un altro motivo che ci capire che l’attuale Amministrazione ci ha soltanto usato e poi scartati senza motivazioni. Ma vi è di più. Tutti noi, che vantiamo un’esperienza in alcuni casi decennale nel settore, non potranno usufruire della cosiddetta “clausola sociale” inserita nel suddetto Bando di gara, che come saprà obbliga il nuovo vincitore di assorbire, prioritariamente nel proprio organico, il personale già operante nel centro. Clausola che, invece, potranno utilizzare i nuovi assunti con esperienza di soli 3 mesi. INSOMMA, UNA SECONDA BEFFA.

    Sua eccellenza, Le chiediamo di intercedere per noi, perché sappiamo quanto a Lei stiano a cuore i lavoratori della sua circoscrizione.

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