Stige: Il fiume dell’odio è lungo e profondo, e siamo solo alla riva su cui è stata trascinata la politica dall’accidia

Perché Gratteri, i Carabinieri e la DDA hanno denominato STIGE l’operazione che ha portato all’arresto sindaci, politici, funzionari pubblici ed imprenditori

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    foto di copertina di ROBERTO CARTA che ringraziamo

    Certo che ieri è stata una giornata particolare in Calabria e nel territorio crotonese!

    Ma quanto sia conseguenziale ad una ERA particolarmente bruta non riguarda certo una consapevolezza collettiva.

    Perché Gratteri, i Carabinieri e la DDA hanno denominato STIGE l’operazione che ha portato all’arresto sindaci, politici, funzionari pubblici ed imprenditori TUTTI DENTRO LA NDRANGHETA?

    Ci siamo permessi di “interrogare” le migliori frequentazioni su cui oggi possiamo contare; credendo, e molto probabilmente sbagliando, di indirizzare la ricerca verso Dante.

    Infatti le interessantissime risposte hanno subito raccontato e disvelato meglio “eventuali” origini più precise e puntuali; che comunque fecero parte delle stesse fonti così ben studiate, esplorate e stanate dallo stesso sommo poeta, e non solo nel suo Inferno:

    “Lo Stige, nella Commedia, è  il fiume del quinto  cerchio, dove si trovano  gli iracondi  e gli accidiosi. Questi delinquenti  pedinati, studiati e stanati per essere “arrestati” non so se fossero accidiosi. Iracondi forse si… Sono più persuasa ci sia voluti riferire alla mitologia greca. Erodoto nomina una sorgente chiamata Styx, nel nord dell’Arcadia, che secondo gli abitanti del luogo scaturiva dal fiume infernale, e sulla cui acqua si prestavano i giuramenti più solenni. Il fiume scendeva nel Tartaro, si divideva in varie ramificazioni e girava nove volte intorno il regno di Ade; le sue acque erano note per avere proprietà magiche, ed infatti è proprio qui che Teti immerse il piccolo Achille per renderlo invulnerabile. Lo immerse tutto, tenendolo per il tallone che rimase fuori dall’acqua e  quindi l’unico punto debole di Achille. Qua Teti sembra che ci abbia immersi tenendoci per la testa!”

    “Quando abbiamo messo in scena le fatiche di Eracle per spiegare ai bambini cosa fosse lo Stige dicevamo: IL FIUME NERO CHE BISOGNA ATTRAVERSARE PER GIUNGERE NEL REGNO DELL’OLTRETOMBA…”

    “L’ira (intesa come arroganza e malvagità) della ‘ndrangheta. L’accidia ( intesa come rabbia lamentosa ed inettitudine) della popolazione. Con le dovute eccezioni, naturalmente.”

    “Il fiume dell’odio è lungo e profondo, e siamo solo alla riva”

    Faremmo certo torto ai nostri cari e (pro tempore) compagni di avventure se consegnassimo questi “spunti” ad un fatalismo inconcludente, anzi altrettanto fortemente complice.

    Ci è subito parso infatti che il loro stesso tempismo nella risposta sia piuttosto “sintomo” di una capacità di risposta quotidiana, direttamente e coerentemente corrispondente al loro modo di comportarsi.

    Si perché è ovvio e di fronte agli occhi di numerose iniziative che ci siano altrettanto numerose persone che rifiutano ira, accidia e malvagità.

    Ma ci pare altrettanto ovvio e di fronte agli occhi di tutti che nessuno possa sentirsi al di qua di quella riva di un fiume nero.

    Così come siamo personalmente certi che “la politica” è stata solo trascinata da una società malata che non possiede alcuna voglia “collettiva” di curarsi.

    Di un’altra cosa siamo certi: è solo il sapere, la conoscenza, la voglia di sapere e conoscere che può permetterci di ATTRAVERSARE QUESTO TERRIBILE REGNO DELL’OLTRETOMBA CHE STIAMO GRAVITANDO SENZA (QUASI) MAI VIVERLO.

    Procolo GUIDA

     

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