Troppe poche energie da spendere contro il Genoa che vince di misura!

Comunque è importante richiamare determinazione, rabbia e… …immaginazione!

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    Di Procolo GUIDA

    Crotone ore 18,00; ci si mette di fronte allo schermo per vedere Genoa Crotone secondo anticipo (in contemporanea a Chievo Torino) della 32esima giornata dopo che il Cagliari ha battuto per 2 a 1 l’Udinese alla Sardegna Arena.

    Zenga schiera il Crotone con il suo 4-3-3 proprio tale e quale a ciò che avevamo previsto: Cordaz è tra i pali, in difesa Faraoni e Martella sono ai fianchi di Ceccherini e Sampirisi, mentre a centrocampo giocano Mandragora, Stoian ed Ajeti, nell’oramai non più inedita veste di mediano. Tridente d’attacco composto da Trotta, Simy e Ricci come per la vittoria di domenica scorsa contro il Bologna.

    Ballardini non cambia il Genoa che gioca con il consueto 3-5-1-1: Perin in porta, difesa a 3 con Rossettini, Spolli e Zukanovic, mediana a 5 con Lazovic e Laxalt sulle fasce e Hiljemark, Bertolacci e Bessa interni. Medeiros gioca sulla trequarti alle spalle dell’unica punta Galabinov.

    Dopo qualche minuto di batti e ribatti che fanno subito intendere che le due squadre si affrontano a viso aperto senza eccessivi tatticismi c’è il primo brivido: Irrati fischia un calcio di rigore per il Genoa per un contatto che Medeiros, entrato in area, sembra aver ricevuto nel dribblare Cordaz; dopo la chiamata del Var, l’arbitro ritorna sui suoi passi e Medeiros viene addirittura ammonito per simulazione e di conseguenza non ci sarà rigore.

    Ma Marassi, che ha risposto in termine di presenze, s’infiamma e la squadra di Ballardini (più volte acclamato) pare riuscire a premere sull’acceleratore molto più pericolosamente dei calabresi.

    Al 28’ arriva il vantaggio! Medeiros crossa dalla destra per Bessa, il cui colpo di testa non lascia scampo a Cordaz; il VAR, nuovamente in gioco, conferma la decisione di Irrati perchè la posizione dubbia di partenza di Bessa viene chiarita.

    La reazione del Crotone non è capace di impedire alla squadra di casa di abbassare i ritmi della gara.

    Dopo un calcio al volo veramente brutto da vedere di Faraoni è più il Genoa a cercare il raddoppio che lo stesso Bessa avrebbe sui piedi: l’occasione del 2-0 viene però sciupata clamorosamente.

    Il Crotone, con pure un’ammonizione ai danni di Ajeti, va dunque al riposo consapevole che deve fare molto di più per sperare di portare un risultato utile in Calabria.

    Zenga infatti si gioca subito una delle poche “carte strutturali” a disposizione: esce Ajeti ed entra Barberis.

    Trotta abbatte subito Medeiros sull’onda della foga e viene subito ammonito!

    Per 15 minuti sembra crescere la squadra di Zenga.

    Ballardini se ne accorge e corre ai ripari: dopo aver fatto scaldare Pandev fa entrare PEDRO PEREIRA al posto di LAZOVIC e dopo tre minuti fa entrare COFIE facendo uscire BESSA.

    Emblematici i cambi e la modalità: l’allenatore rossoblu sfrutta tutta l’inerzia di un doppio cambio, mette un terzino al posto di un centrocampista e chiama Cofie alla corsa al posto del palleggiatore/rifinitore.

    Emblematico ancora di più è vedere sfogliare carte al Genoa che il Crotone può solo cercare di inventarsi con la grinta e la determinazione…

    E dopo 10 minuti di naturale stanca fisica il Crotone le cerca entrambe: prima Ricci su un gran cross di Martella è sfortunato nel trovare il palo con Perin immobile e poi Zenga fa entrare Tumminello al posto di Stoian, contemporaneamente al cambio di Ballardini che ha fatto entrare Pandev al posto di Medeiros.

    Dopo due pericoli in contropiede, Zenga prova il jolly: debutto assoluto del giovanissimo Diaby al posto dello stremato Trotta.

    Alla traversa di Bertolacci (dopo una mischia in area) il tifoso di fronte alla tv si appella alla cabala… … ma poi ti accorgi che Ceccherini, è a terra infortunatosi nel corso dell’azione precedente.

    Ed il giornalista prova a cambiare e vede che Ljajic quasi quasi fa il colpaccio a Verona a tempo scaduto…

    Poi solo la PERSISTENZA DELLA MEMORIA di Salvador Dalí ti fa pensare alla salvezza dello scorso anno; e viene una paura tremenda che il tutto, invece, possa avere a che vedere con L’INCONSISTENZA! (SIC!)

    Comunque è importante richiamare determinazione, rabbia e… …immaginazione! E chi dovesse cercare colpevoli (men che meno nella guida tecnica) o è in mala fede o non capisce nulla di calcio!

    GENOA 1 (Bessa al 28’)

    CROTONE 0

    GENOA: Perin; Rossettini, Spolli, Zukanovic; Lazovic (dal 63’ Pereira AMM. AL 92’), Hiljemark, Bertolacci, Bessa (dal 66’ Cofie), Laxalt; Galabinov, Medeiros (amm. al 8’ dal 79’ Pandev).

    A disp.: Lamanna (GK), Zima (GK), Cofie, Lapadula, Taarabt, El Yamiq, Migliore, Pandev, Rosi, Pereira, Omeonga, Rossi. All. Ballardini

    CROTONE: Cordaz; Faraoni, Ceccehrini, Samprisi, Martella; Stoian (dal 79’ Tumminello amm. al 87’), Ajeti (amm. al 46’ dal 1’ del sec tem Barberis), Mandragora; Trotta (amm. al 46’ dal 84’ Diaby), Simy, Ricci.

    A disp.: Festa (GK), Viscovo (GK), Rohden, Barberis, Izco, Diaby, Pavlovic, Zanellato, Tumminello, Simic, Crociata. All. Zenga

    Ha diretto il Signor Irrati di Firenze

     

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