La Brigata Ebraica nella Resistenza

Il ricordo di Rolando Belvedere, Presidente dell'Associazione nazionale libero pensiero Giordano Bruno

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    riceviamo e pubblichiamo:

    Il  25 aprile del 1945 sulle strade del nostro paese  sfilavano   i  vincitori del nazifascismo.

    Oltre ai partigiani  pochi però   riconobbero  con le  uniformi inglesi e lo  stemma azzurro bianco azzurro  con lo scudo  di Davide, i soldati della  Brigata Ebraica.

    La ricordano a Imola, teatro di uno dei pochi assalti frontali alla baionetta  di tutto il fronte italiano, ma anche a Ravenna  dove  nel cimitero di Piangipane riposano i caduti della Brigata che scelsero di imbracciare il fucile per liberare l’Europa.  

    La Brigata, comandata dal generale  Ernest Frank Benjamin, inquadrata nell’VIII Armata britannica,  era composta  all’inizio da battaglioni  di fanteria corazzata e in seguito da battaglioni di artiglieria pesante.

     Contava circa cinquemila uomini provenienti dai territori  dell’attuale  Stato d’Israele, dal Sudafrica, dal Canada,  dall’Australia e dai sopravvissuti alle persecuzioni in Polonia e in Russia.

    Già nel 1941 il Palestine Regiment si era scontrato con le truppe di Rommell in Africa.  Wiston Churchill il 29 agosto 1944 comunicò ai Comuni la costituzione della Brigata, la Jewishin fantry brigade group.

    Dopo l’addestramento ad Alessandria d’Egitto  i reparti della Brigata furono trasferiti  a Taranto per essere integrati nell’Armata inglese che risaliva al Nord. La Brigata fu protagonista  con il Gruppo di combattimento Friuli  dello  sfondamento della Linea Gotica nella Valle del Senio, e combatté a Imola, Ravenna, Bologna.

    Rolando Belvedere

    Presidente regionale

    Associazione nazionale libero pensiero Giordano Bruno

     

     

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