Aridatece il nostro brutto e puzzone Ospedale! foto

La vicenda Brisinda, ancor prima che chiarita, non può “inquinare” il già complicatissimo rapporto fra malati crotonesi e Stato!

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    Di Procolo GUIDA

    La situazione che si è venuta a creare e sviluppare sul caso della sospensione del Primario di Chirurgia all’ospedale San Giovanni di Dio, Giuseppe Brisinda, diventa sempre più intricata.

    E’ dal primo momento che sono arrivate notizie ed indiscrezioni, che ci siamo inesorabilmente ritrovati nella posizione di chi non “osa” voler rischiare di scrivere delle baggianate grandi quanto quelle che faremmo se prendessimo medicinali senza rigida prescrizione del medico.

    E dunque ci siamo sempre attenuti alla semplice pubblicazione dei comunicati ufficiali.

    La pura ricostruzione temporale, divenuta ora doverosa, è abbastanza semplice. Giuseppe Brisinda, fino a due anni fa, è indiscutibilmente uno stimato chirurgo generale il cui curriculum racconta note di grande rilievo:

    • una laurea conseguita a pieni a voti in Medicina e Chirurgia all’Università Cattolica del Sacro Cuore a cui aggiunge, con tanto di lode, due specializzazioni in chirurgia d’urgenza ed urologia. Presso la sede romana della stessa università diventa anche ricercatore;
    • sempre a Roma prende servizio al Gemelli dove esercita la professione di chirurgo;
    • nel 2016, dopo regolare concorso, pare pure sollecitato anche dal DG dell’Asp di Crotone, Sergio Arena, il prestigiosissimo ospedale romano e approda nella città di Pitagora come primario di Chirurgia al San Giovanni di Dio.

    Qui si fermano le note certe!

    Si perché, se da un lato pare aumentare immediatamente i numeri di produttività del reparto (ammesso che questo, di per se, debba significare magnificenza), dall’altro, sembrerebbe che ci siano due partiti di opposta “fazione” nel giudizio degli svariati pazienti che hanno avuto l’occasione di conoscere e farsi curare dal dottor Brisinda nelle sue diverse qualità di medico, chirurgo e primario (ed uomo ovviamente).

    Se questo (cattivissimo) uso italiota di dividersi in fazioni si determina non di rado anche nella “fama” che precede o segue professionisti anche di indiscussa professionalità, in questa occasione che riguarda il dottor Brisinda, è deflagrato e si sta propagando con una pericolosità inaudita.

    E, di certo, non solo a scapito della reputazione di un medico e/o sulla pelle di pazienti e/o parenti ma, soprattutto, a scapito di una intera collettività che non può che rimanere disorientata e sconcertata.

    Si perché dal 22 febbraio scorso al 10 aprile (e dopo ancor di più) si consumano una serie incredibile di informazioni e testimonianze completamente opposte fra loro.

    Il 22 febbraio arriva infatti la sospensione emessa dall’Asp di Crotone del chirurgo Giuseppe Brisinda con l’imperversare, quasi immediato, di testimonianze, raccolte firme e ricostruzioni tutte in favore del medico che sembrerebbe vittima di un complotto ordito solo per invidia e/o ritorsione di poteri che mal avrebbero sopportato l’iper attività ed il suo scagliarsi contro inefficienze. Ma c’è pure da dire che le accuse sarebbero davvero gravi: da interventi non necessari si passa a turnazioni ed utilizzo dei medici del reparto non chiare, fino a, addirittura, a morti sospette.

    Nel mentre si innalza il livello di repliche dirette ed indirette circa la fumosità dell’impianto accusatorio, arriva (proprio il 10 aprile scorso) la sentenza al ricorso al tribunale opposto dallo stesso Brisinda: il medico e primario deve tornare al proprio posto nel reparto di chirurgia; così stabilisce il giudice Antonio Barbetta, che dichiara l’illegittimità della sanzione disciplinare, annullando il provvedimento con il quale l’Asp lo aveva sospeso per sei mesi, e ne dispone l’immediata reintegra di Brisinda in tutte le sue funzioni.

    Ma mentre tutto (o quasi) sembra poter far ripartire e proseguire l’attività dell’Ospedale con la discrezione dovuta rispetto ad un nosocomio indispensabile, quanto complicato, per l’intero territorio, domenica scorsa arriva la bomba mediatica: Le iene mandano in onda un servizio girato qualche mese prima a firma di Antonino Monteleone.

    Clicca qua e sull’icona per rivederlo:

    Ci sembra inopportuno riportare (lo abbiamo fatto nell’immediatezza) reazioni e report dell’interesse del Movimento 5 Stelle, unica forza politica che ha trattato questa situazione a più riprese.

    Ci parrebbe pure quasi inutile (anzi forse pure deleterio) ricordare in questa occasione quante volte abbiamo criticato (sempre circostanziando) l’attività amministrativa dell’Ospedale. Ma, anche di fronte a due testimonianze dirette ed ineludibili che ci sono pervenute in redazione, è necessario sottolineare nuovamente tutto lo sconcerto che un cittadino ammalato può avere nel “doversi” rivolgere alle cure dell’ospedale di Crotone, e questa volta non solo per diretta responsabilità della struttura apicale, a partire dal DG dottor Arena e di tutti gli altri coinvolti nelle determinazioni di febbraio scorso e successivi.

    Si perché non possiamo e vogliamo credere che per il mero cruccio di voler far fuori un avversario politico e professionale, si possa decidere di aprire procedimenti che infangano, inevitabilmente, l’intera credibilità di un Ospedale e di una serie di medici che hanno celebrato il giuramento di Ippocrate al pari di Brisinda.

    Nel pubblicare la nota di Carmine Monte (coinvolto direttamente dal servizio de Le Iene) che ha voluto specificare quanto segue non possiamo nemmeno ignorare il grido di dolore lanciato su facebook di Vito Vona (che ritrovate integralmente e linkato). Urla strazianti quelle di questo ammalato; urla fortissime anche grazie ad una misura davvero ammirabile; urla di un ammalato che si è sentito e si sente vittima di un torto; urla che noi non ci sentiamo di ignorare; urla alle quali auguriamo salute e giustizia!

    Nessuno osi collocarci partigiani di una delle due fazioni pro o contro Brisinda; questo articolo, oltre a recuperare una cronaca doverosa e (ci auguriamo) puntuale, è anche per farci portavoce dell’unica richiesta davvero urgente: nel frattempo che giustizia e chiarezza totale possa arrivare il più velocemente possibile, lo Stato deve immediatamente trovare soluzione per restituire quella fiducia già precaria ad ammalati, parenti e degenti che già “subiscono” disservizi e mancanze di un Sistema Sanitario Nazionale che in Calabria, troppo spesso, è così deficitario.

    Aritatece er puzzone …dell’Ospedale!

     

    Le specificazioni di Carmine Monte:

    Nel programma televisivo  delle “ Iene”  trasmesso il 13 u.s. è stata tra l’altro, riportata l’intervista , ovviamente molto, ma molto parziale e sapientemente limata, che l’inviato delle Iene, ha registrato più di un mese fa. In questa intervista che mi è stata fatta, l’inviato riferendosi ad una lettera , che era in suo possesso e che io in data 07.12.2017  avevo inviato al Direttore Generale dell’ASL, asseriva che quella lettera, forse suggeritami da qualcuno,  era stata “usata come clava” per aprire un contenzioso con il dottore Brisinda. La risposta a questa lettera non è mai arrivata, quindi il caso di mia moglie non è stato assolutamente valutato, tant’è che in data 3 gennaio 2018 abbiamo presentato per il tramite dei Carabinieri una denuncia penale, per  quello che era avvenuto in sala operatoria nel corso dell’intervento chirurgico al quale era stata sottoposta mia moglie per la rimozione di una Neoformazione al colon sn.  Quindi abbiamo affidato il tutto nelle mani della  Magistratura, che sicuramente alla fine ci dirà che cosa quel giorno non ha funzionato e che ha provocato a mia moglie un gravissimo danno, molto probabilmente irreversibile. Una cosa che ribadisco con forza, e che ho constatato di persona, la protervia e l’arroganza e la mancanza di umanità, che ha contraddistinto il chirurgo nel trattare la situazione di mia moglie, dichiarando addirittura che il problema urinario fosse preesistente all’intervento, quindi già portatrice di catetere. Ovviamente tutto falso tanto che nell’anamnesi di mia moglie nulla di questo è stato riportato.  Il servizio delle Iene doveva solo santificare  il chirurgo martire,  che a suo dire, ha subito una grossa ingiustizia ed un grosso danno, tutto il resto dicerie e maldicenze. Comunque aspettiamo con fiducia che la Magistratura faccia il suo corso, io ci credo.

    In allegato è riportata integralmente la lettera che è stata “ usata come clava” per colpire il dottore Brisinda. Vi ringrazio per la disponibilità. (clicca qua per leggerla)

    Carmine Monte

     

    Le urla di un ammalato:

    Vito Vona su facebook 21 ore fa · 

    QUANTE VOLTE HO RISCHIATO DI FRANTUMARMI I DENTI DALLA RABBIA MA ADESSO È IL MOMENTO DI TIRARE TUTTO FUORI. Tutto iniziò quel maledetto giorno il 14 giugno 2016… Mi recai al reparto di gastroentologia di Crotone per fare una gastroscopia, decisi di fare quell’esame perché avevo qualche volta dolori addominali ma non sempre e visto che in giro se ne sentono tante volevo farmi una gastroscopia di controllo, fatto l’esame andai via tranquillamente e senza problemi quando il giorno dopo chiamarono mia moglie dicendogli che mi dovevo recare immediatamente presso il reparto di chirurgia perché consigliarono il ricoverò d’urgenza, quando mi chiamò mia moglie per comunicarmelo mi si è gelato il sangue nelle vene e ci precipitammo immediatamente in ospedale, trovai già il letto pronto e subito mi misero un sondino nasogastrico, venne il primario e mi disse che quello che avevo era una cosa molto rara che si chiamava volvolo assiale gastrico e si poteva risolvere solo chirurgicamente.
    I giorni a seguire mi fecero un sacco di esami gastroscopie, raggi mentre bevevo dei liquidi di contrasto e tante tac con contrasto ma dopo tanti giorni di ospedale mi dimisero dicendomi che ero migliorato.
    Uscito dall’ospedale stavo sempre con la paura perché in ospedale mi dissero che avevo questa cosa addosso chiamata volvolo assiale gastrico feci pure qualche ricerca su internet e la cosa mi sconvolse molto.
    Dopo qualche mese ricominciai con qualche dolore addominale e nella mia testa scattò dinuovo quella paura che poteva trattarsi di volvolo e il 7 di novembre 2016 mi precipitai in pronto soccorso che mi mando’ in chirurgia e li mi ricoverarono dinuovo dicendomi che mi avrebbero dovuto operare perché di volvolo si trattava!
    Me ne stai buono buono in ospedale ricoverato fino ad una settimana dopo il 14/11/2016 il giorno dell’intervento avevo il cuore in gola non capii nulla anche se si trattava di una cosa seria ma comunque non avevo grossi problemi però il primario era il primario…. così mi aveva detto e così doveva essere fatto.
    Mi operarono, una volta sveglio venne il primario ai piedi del letto e mi spiego’ l’intervento, mi avevano appena tolto metà stomaco e colicisti… da lì i dolori post intervento erano lancinanti avevo l’addome sconquassato tubi che mi uscivano da tutte le parti dolori che poi me li sono tirati avanti per mesi… però dopo circa tre mesi c’era qualcosa che non andava avevo difficoltà ad alimentarmi con continui conati di vomito perdita di peso e dolori addominali… senza recarmi in ospedale scrissi al primario che mi operò con un messaggio e gli spiegai tutto e lui mi rispose una cosa sconvolgente!!! Che lui aveva forti dubbi nell’eseguire l’intervento che secondo lui i miei disturbi prima che eseguisse l’intervento non erano dovuti allo stomaco…. 
    Scioccato e incredulo delle sue parole presi a mia moglie e mi precipitai in ospedale dove incontrai il primario con una infermiera del reparto e ci mettemmo a parlare nell’infermeria, li chiesi spiegazioni di quanto mi aveva scritto nel messaggio ma lui con nostra grande incredulità mi riconfermò quanto aveva scritto… tu non andavi assolutamente operato perché i miei dubbi adesso sono fondati e adesso non si può tornare più indietro e rimarrai mutilato a vita!!!
    Con un filo di voce tremante e con uno stato d’animo a pezzi riuscii a dirgli: e adesso dottore che si fa? Che devo fare x risolvere questo problema? E lui mi disse che quello che stava per dirmi doveva stare segreto in quell’infermeria eravamo io “scioccato” mia moglie “scioccata” il primario e una infermiera del reparto e lui iniziò a dirmi di non passare assolutamente dalla gastroentologia dell’ospedale perché riteneva i gastroenterologi incompetenti, mi chiese il mio numero di telefono dicendomi di tenermi pronto che sarei potuto partire in qualsiasi momento che si sarebbe impegnato lui a trovarmi una soluzione.
    Il pomeriggio stesso mi chiamò e mi disse di raggiungere un ospedale a Roma chiamato Columbus e di andare da un dottore gastroenterologo amico suo, e così feci partii subito e andai da questo dottore che letta la cartella clinica e dicendogli i disturbi che avevo mi diede una cura x 30 giorni che non servi’ proprio a nulla!!! Anzi le cose peggioravano.
    Visto tutto quello che era successo avevo deciso di rivolgermi ad altra struttura il Marrelli hospital e li incontrai un chirurgo di Milano che esaminati tutti gli esami che avevo fatto prima del primo intervento e la cartella clinica dell’intervento… notai perplessità nella sua faccia però senza sbilanciarsi mi disse che dovevo fare un esame nucleare la scintigrafia del tempo dello svuotamento gastrico e così feci… scelsi di partire a Milano all’ospedale San Raffaele feci la scintigrafia e me ne ritornai a Crotone dopo qualche giorno mi arrivarono i risultati e il mio stomaco era andato in gastroparesi severa cioè era morto!
    Feci il colloquio con il chirurgo del Marrelli hospital e lui con grande incredulità mi disse che io non andavo assolutamente toccato che il primo intervento non andava assolutamente fatto perché io non avevo un volvolo gastrico ma semplicemente una forma più allungata dell stomaco.
    Nel frattempo avevo dolori sempre più acuti e mi sottoposi ad un nuovo intervento al Marrelli hospital dove trovarono due porte erniarie nelle Anse digiunali aperte che secondo i chirurghi erano state lasciate aperte accidentalmente nel primo intervento.
    Superati dinuovo i dolori post intervento io ripresi a stare male mi precipitai al Marrelli e la clinica era chiusa aveva finito il budget provai a chiamare telefonicamente più volte ma non riuscii a rintracciare il chirurgo che mi fece il secondo intervento… con grande difficoltà psicologica e con una famiglia intera non d’accordo mi recai in ospedale dove subii il primo intervento e li trovai dinuovo il primario della chirurgia, gli raccontai tutto e lui a parte che mi ribadì che lui aveva ragione e non mi doveva operare mi disse anche che sia al Marrelli che al San Raffaele di Milano mi raccontarono una marea di cazzate!!
    Se l’era presa a male anche perché non ero andato prima da lui che perché avevo preferito altri, io gli dissi che il fatto che lui mi confermò in faccia che io non dovevo essere operato che però lui mi aveva operato lo stesso mi aveva messo paura e quindi avevo scelto altro. Gli chiesi di aiutarmi e trovarmi una soluzione definitiva e lui mi fece fare un’altro esame nucleare in ospedale dinuovo scintigrafia e i risultati erano uguali a quelli del San Raffaele gastroparesi severa doveva rimuovermi totalmente lo stomaco… sconfortato, demoralizzato e rassegnato mi sottoposi il 24/08/2017 ad un nuovo intervento di gastrectomia subtotale lasciando solo il fondo, in sala operatoria durante l’intervento ci fu una complicazione rottura accidentale del diaframma me lo disse lui una volto sveglio nella mia cameretta avevo grosse difficoltà ad imboccare aria…speravo con tutta la mia anima che tutto fosse finito li… dopo sei giorni di ricovero mi dimisero ed io tutto contento lo ricoprii di complimenti su fb su messagger su whatsapp credevo che era il mio salvatore!!! Con il tempo visto la lunga convalescenza e di tempo ne avevo ricominciai a ripercorrere tutto nella mia mente come un film… e le mie domande mentali si fecero sempre più frequenti chi era quell’uomo quello che mi aveva salvato o quello che mi ha rovinato a
    Vita? Un giorno mi arrivò un messaggio su whatsapp era lui il primario che mi operò la prima e la terza volta dicendomi Caro Vito sei uno di quei casi che l’asp sta’ portando contro di me!! Quella notte non dormii ero frastornato…
    E quella fu la goccia che fece traboccare il vaso volevo svegliarmi da quell’incubo volevo sapere assolutamente la verità!.
    Mi rivolsi al mio avvocato di fiducia e gli raccontai tutto lui mi disse che la verità la poteva stabilire solo altri medici specialisti non noi.. allora contattammo un medico legale fuori provincia facemmo molte ricerche volevamo uno bravo bravo uno che non conosceva di me del primario dell’ospedale doveva solo studiare referti esami e tutto, e così feci… al primo colloquio gli portai due anni di visite certificati referti pre e post interventi gli portai tutto… passo’ qualche mese quando un giorno il medico legale ci convocò a me e al mio avvocato e li iniziò a spiegarmi tutto… il primario che mi operò la prima e la terza volta si era reso responsabile di un danno gravissimo… la resezione dello stomaco assolutamente sano con una forma allungata ma sano un semplice stomaco a cascata intervento che mi causo’ tutte le conseguenze che patisco ancora oggi.
    Purtroppo dopo il danno la beffa perché se provi a raccontarlo la sensazione che dovresti provare è rabbia tanta rabbia ma invece io provo profondo imbarazzo mi vergogno anche a parlarne… provo imbarazzo a pensare come posso essere stato gabbato così?! un gabbo che mi costa una condizione di vita che durerà per sempre. Esistono situazioni all’inverosimile non può essere che si facciano sbagli di valutazione e di questa portata,se per un esame diagnostico letto male o interpretato male o per la presunzione di un dottore X non dargliela vinta ad altri colleghi o peggio ancora per il megalomane che gli cammina in testa mi togli lo stomaco X escludere il dubbio o essendo totalmente in dubbio tutto puoi fare ma tranne il primario di una chirurgia, Il primo requisito di un medico dovrebbe essere quello di non far del male ai propri pazienti invece lui a me mi ha Condannato a un fine pena mai condannandomi ad un ergastolo…a giugno 2016 siamo nel 2018 ho passato due anni ti tortura,in otto mesi operato tre volte in laparotomia ho l’addome sconquassato da cicatrici esterne e aderenze che mi provocano subocclusioni intestinali, sono costantemente debole e mi affatico con molto poco, a molti cibi sono diventato intollerante pesavo 108 kg ho perso 40 kg arrivando a 68 kg grazie ad una nutrizionista con proteine diete e nutrizione parenterale con picc e sacche ho ripreso qualche kg arrivando ad oscillare tra i 70/72 kg sono in costante crisi glicemiche sono in costante carenza di ferro vitamina B12 vitamina D e acido folico perché anche mangiando alimenti che contengono queste vitamine non avendo più lo stomaco non le assorbo… la cosa che non accetto a parte l’atrocita’ che mi è stata fatta che da questo mio stato non si guarisce me lo porterò fino al resto dei miei giorni.
    A parte il danno fisico e morale tutto questo mi ha anche divorato economicamente tra assenze sul lavoro che tra’ l’altro sto’ rischiando anche di perdere perché il medico del lavoro mi ha giudicato in modo permanentemente non idoneo alle mansioni che svolgevo prima di tutto ciò,medicine, viaggi visite e esami tutti a pagamento… e così che per colpa di un’uomo si distrugge un’altro uomo.sono stato troppo tempo in silenzio lasciando valutazioni a persone competenti e una volta chiuso il cerchio non vedo l’ora di eruttare come un vulcano e sfogare tutto quello che ho dentro!!! Quando vedo quei post che parlano di lui mi vorrei mettere li e scrivergliene di tutti i colori ma non posso almeno per il momento…Spero di avere giustizia prima che questa mia condizione mi porti alla morte…e come si suol dire… non glie lo augurerei neanche al mio peggior nemico. Tanto di rispetto x le vite salvate X mano sua ma con me ha sbagliato e X come conduco la mia vita adesso… li in sala operatoria dovevo spegnermi!!, ancora oggi sto avendo problemi e purtroppo poco tempo fa dopo vari esami fatti in altre strutture dovrò sottopormi ad un nuovo intervento che per me sarebbe il quarto!! Sono entrato in ospedale con un problema e mi ritrovo oggi con un oceano di problemi vivendo una condizione di vita all’inverosimile… guardarmi allo specchio e vedere il mio corpo martorizzato da cicatrici e un corpo che cambia deperendo giorno x giorno senza che io abbia avuto nessuna malattia o altro non c’è consolazione!!!
    VITO VONA.

     

     

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