Il braccio di ferro in atto tra il commissario Scura e le strutture sanitarie private calabresi sta portando al collasso il sistema pubblico

Laboratorio Crotone: lo scenario da lunedì è il seguente, laboratori privati completamente deserti e interminabili code nelle strutture pubbliche

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    riceviamo e pubblichiamo:

    Laboratorio: “Il sistema sanitario è al collasso” Il braccio di ferro in atto tra il commissario Scura e le strutture sanitarie private calabresi sta portando, paradossalmente al collasso il sistema pubblico e cosa ancor più grave sta mettendo a dura prova una fetta di popolazione, la più debole: quella degli ammalati. Dal 4 giugno i laboratori privati, bersaglio del commissario Scura nei decreti 72 e 87 del 2018 che prevedono un drastico ridimensionamento dei budget, sono ufficialmente sul piede di guerra, lo slogan scelto è inequivocabile: “Usciamo dal Sistema Sanitario Nazionale”, e le conseguenze sono drammaticamente immaginabili. Dal 4 giugno nessuna prestazione erogata in convenzione: si paga tutto, salvaguardate solo le ricette relative a monitoraggi TAO od oncologici.

    E così lo scenario da lunedì è il seguente: laboratori privati completamente deserti e interminabili code nelle strutture pubbliche, che da parte loro non sono in grado di soddisfare le richieste. Non si comprende perché il commissario Scura, il cui compito dovrebbe essere oltre a quello di “far quadrare i conti”, quello di consentire ai pazienti calabresi di avere una sanità efficiente, si ostini invece in scelte e azioni che vanno nella direzione opposta. Non si migliora o tutela la sanità pubblica affossando quella privata, non si abbatte la mobilità in uscita ingolfando le strutture pubbliche presenti sul territorio. Anche perché purtroppo assistiamo a gestioni fallimentari delle Asp calabresi, soprattutto quella di Crotone che primeggia per capacità di spesa improduttiva e per la bassissima qualità dell’offerta sanitaria. Se infatti i crotonesi avessero a che fare solo con Scura potrebbero anche cavarsela, ma trovandosi di fronte un personaggio come Sergio Arena le “sofferenze” sono assicurate, una doppia “maledizione” che si abbatte su un territorio fin troppo malato. Così si perde su tutti i fronti e a farne le spese sono ancora una volta i calabresi. L’impasse nella sanità calabrese è evidente e ormai si protrae da anni, e il commissario Scura non ha agevolato con la politica dei tagli la ripresa del settore, anzi, la sensazione è che la totale e ripetuta assenza di dialogo tra le parti, struttura commissariale, Regione Calabria e privati, ha prodotto questo fermo che non è in nessun modo accettabile.

    Vogliamo dunque ribadire il nostro sostegno e vicinanza alle strutture presenti sul territorio, agli imprenditori, ai lavoratori, ma soprattutto ai tanti pazienti calabresi che in questi giorni saranno costretti ad estenuanti file nelle strutture pubbliche e ai tanti altri che saranno costretti a pagare per curarsi. Confermiamo il nostro “no” alla cieca politica dei tagli messa in atto dal commissario Scura e alla gestione fallimentare dell’ Asp Crotone da parte di Sergio Arena. Chiediamo al Presidente della Regione di intervenire immediatamente per rimuovere l’attuale gestione dell’Asp crotonese, e al nuovo Governo nazionale di mettere in campo ogni azione per consentire ai calabresi il diritto all’assistenza ed alle cure. Al neo ministro alla Sanità Grillo, e al Capo del Governo Conte chiediamo di “cambiare”e di farlo iniziando dalla Calabria, iniziando dal Commissario Scura. Ci auguriamo, infine, che le parlamentari crotonesi invece di inseguire fantomatiche trame oscure, torte, bancomat e tutti i frutti di una “fantasia malata” comincino realmente a difendere e tutelare gli interessi di questo territorio e di questa nostra comunità, d’altronde sono state elette per questo.

    Maria Bonaiuto
    Responsabile Comunicazione Laboratorio Crotone

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