Bollari archetipo dell’uomo mediterraneo

Carlo Gallo con queste "memorie dallo Jonio" sdoppia racconto e umanità, quasi desertificate 

Più informazioni su


    Nella bellissima cornice del Camping Sovereto, dopo la fortunata  XII edizione di Riot Village (il Campeggio Studentesco terminato lo scorso 6 agosto) si sta svolgendo #anotherbeachproject dentro cui è stato ospitato Carlo Gallo del Teatro della Maruca.

    Carlo ha letteralmente incantato i tanti ospiti con la sua travolgente e stravolgente opera di “Bollari Memorie dallo Jonio” che tanta fortuna e consensi sta ricevendo in tutta Italia e non solo…

    E’ una Storia di pescatori, rinunce, sacrifici, sangue e appartenenza.

    L’idea di portare in scena questa opera nasce dall’impellenza che TUTTO il teatro off della Maruca (creato assieme a suo fratello Angelo burattinaio e non solo) ha di recuperare dai racconti, in questo caso direttamente da quelli di anziani proprietari  e fittuari di pescherecci.

    Contornata dalla magia della musicalità e dalla proronpenza del mestiere di raccontatore, tutta la capacità di ascolto di Bollari è incentrata sulla fabulazione.

    Ma il vero spirito di ventura che l’autore riesce a trasferire è quella bramosa e mai pietosa scoperta che l’attore regala allo spettacolo quasi come se si sdoppiasse dal creatore: è così che fuorisce, in un tutt’uno, la grande capacità di Carlo Gallo di coinvolgere emotivamente qualsiasi tipo di spettatore.

    Non sarebbe infatti corretto “relegare” questo lavoro nelle “maglie”, quasi troppo strette, del Teatro Impegnato.

    La curiosità e minuzia dell’espressività hanno infatti i sapori ed i colori della più bella commedia popolare ed, a tratti, anche della nobile “maniera” dell’avanspettacolo.

    Un concreto contributo ad un futuribile “metodo” di ricerca e rielaborazione dei tic moderni e contemporanei che dovrebbero riportare “in scena” la drammatica scomparsa dei pescatori d’anima, oltre che all’abbandonata marineria e dei mestieranti calabresi e crotonesi, che dimentichiamo siano archetipi della storia dell’uomo mediterraneo… E che un fenomeno naturale del mare possa personificarsi ed assurgere a dignità d’uomo racconta, già di per se, il miracolo del Teatro! 

    Agata Paglia e Dorotea Richichi  

     

    Più informazioni su