Fannulloni al Comune? Enzo dice si, la Uil non ci sta

Polemica a "suon di comunicati" fra la il Sindacato e la Prossima Crotone

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    così come le abbiamo ricevute le pubblichiamo:

    (Rappresentanza Sindacale Unitaria)

    Comune di Crotone

    Corre l’obbligo, in qualità di rappresentanti sindacali dei lavoratori del Comune di Crotone, rispondere alle considerazioni rilasciate alla stampa di lunedì 10 settembre u.s. dal signor Enzo Sculco, nelle quali richiama tutti, e non solo la giunta, a svolgere i loro compiti all’interno dell’Ente, non ammettendo deroghe nemmeno per la burocrazia comunale, anzi ritenendo responsabili i dipendenti comunali dei danni arrecati alla città. In particolare riferisce che: “è vero che la pianta organica del Comune di Crotone prevede 450 dipendenti e ve ne sono solo 240, ma è pur vero che i danni maggiori alla città sono stati prodotti dai dipendenti del Comune.”

    Ebbene, ciò che per il signor Sculco è una mera premessa è di fatto una triste realtà, infatti i 240 dipendenti, da diversi anni, sopperiscono alla evidente carenza di organico. Anzi, sul punto vorremmo chiedere quali procedure sono state attivate da questa amministrazione in materia di politiche del personale?  

    Forse il signor Sculco, preso dai fumi della politica fin qui prodotti, non coglie la distinzione tra la funzione gestionale, di esclusiva competenza dei dirigenti, e la funzione di indirizzo, pianificazione e programmazione di esclusiva competenza dell’organo di governo. In questo scenario i dipendenti non avendo nessuna autonomia decisionale non si possono ritenere assolutamente responsabili di nulla.

    Quindi non si comprende l’esternazione del signor Sculco, che nonostante i suoi trascorsi di amministratore pubblico, attribuisce all’onesto lavoro degli impiegati, la mancanza di programmazione, competenza e capacità amministrativa che, in verità, dovrebbe appartenere a questa “sua creatura comunale”.

    Non avendo più nulla da aggiungere, porgiamo distinti saluti.

     

                                                                                                                                       La R.S.U.

                                                                                                                             Comune di Crotone

     

    Sculco: “Dialogare per “servire” la città ed i cittadini”

     

    Boom!

    Gaetano Papaleo l’ha sparata grossa.

    Ha confuso, frainteso, equivocato e strumentalizzato analisi e valutazioni che non avevano lo scopo di offendere la dignità e la professionalità dei dipendenti del Comune di Crotone.

    Sarebbe, questo, in contraddizione con la mia storia di operatore e dirigente sindacale, per lunghi anni al massimo livello di responsabilità del sindacato territoriale e calabrese.

    È evidente che l’organico del Comune di Crotone sia del tutto deficitario e gravemente insufficiente in misura tale da compromettere seriamente l’efficienza e l’efficacia della macchina comunale, ridotta al lumicino da un graduale e inesorabile processo di riduzione durato tanti anni, senza mai ricevere alcuna opposizione.

    Non è nemmeno un mistero per nessuno che non realizzando turnover in questi anni, una percentuale elevatissima, direi gran parte del personale dell’ente, si trova in prossimità del pensionamento.

    Questo non solo ha compromesso gravemente la funzionalità delle attività e dei servizi comunali ma ha anche ridotto le opportunità occupazionali che potevano essere offerte ai tanti giovani, ragazzi e ragazze, diplomati e laureati della nostra città.

    Come ribadito più volte, e anche nell’intervista di cui fa scempio di valutazione Papaleo, se il Governo nazionale, così come annunciato, dovesse modificare la cosiddetta Fornero e adottare “quota 100” ci ritroveremmo con il personale del Comune ridotto al lumicino.

    Non è un mistero per nessuno che l’amministrazione Pugliese si è trovata, tra l’altro, come lo stesso Papaleo, colpevolmente, rileva, senza dirigenti, e ha dovuto ricorrere ad un reclutamento d’urgenza ancora del tutto insufficiente.

    In questi due anni, contrariamente a quanto sostenuto da Papaleo, che ha volutamente ignorato i vincoli che da tempo gravano sulle amministrazioni locali, che non hanno la piena e totale facoltà ed autonomia di dotarsi di un organico adeguato e sufficiente a dare risposte di servizio alla città e ai cittadini, questa amministrazione ha assunto diverse unità nel 2017, il massimo possibile sulla base della legge, e nel 2018 sono in procinto di ingresso altre venti unità, tra scorrimento di graduatorie e mobilità esterna.

    Tutto questo è avvenuto con lo scorrimento delle graduatorie di concorsi svolti dalla vecchia amministrazione, di quelli legittimi e non di quelli illegali che invece l’amministrazione Pugliese ha annullato.

    Questo è stato fatto in totale trasparenza, e senza guardare in faccia a nessuno, senza pregiudizi di “colore, fede e razza”.

    Confessiamo e proclamiamo ancora una volta, ad alta voce, e con orgoglio, che quello che è stato fatto sinora è solo un primo passo, a cui ne seguiranno tanti altri che mirano a dare vita, con la necessaria gradualità, ma in misura sempre crescente e nei limiti di ciò che consentirà la legge, a costruire un’organizzazione burocratica comunale giovane, moderna ed efficiente, che possa “servire” Crotone e i crotonesi per i prossimi anni, recuperando un gap di funzionalità che non è certo attribuibile ai singoli dipendenti, ma ad un sistema di regole, di procedure e di modalità antiquate che non solo qui a Crotone, ma in tutta Italia, fanno dire a tutti e senza eccezione alcuna che bisogna mettere mano ed in profondità alla macchina e alla organizzazione pubblica a tutti i livelli.

    È questo il contesto nel quale si può esaltare il “lavoro pubblico” e si può valorizzare ogni professionalità importante e significativa presente nel tessuto dell’impiego pubblico della nostra città.

    Per queste ragioni da parte nostra non ci sarà mai nessun atteggiamento negativo nei confronti dei lavoratori e tantomeno delle loro legittime rappresentanze sociali, con le quali va sempre realizzato un confronto ed un dialogo che devono avere lo scopo di concorrere alla tutela del mondo del lavoro nel quadro ed in sinergia, ovviamente, con il rafforzamento della modernizzazione, dell’efficienza e della funzionalità del “lavoro pubblico”.

     

    Enzo Sculco

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