Non si può giocare con la vita delle persone, alle parole seguano i fatti

Elisabetta Barbuto replica al sindaco di Crotone sulla vicenda della protesta dei due lavoratori crotonesi ex Akros

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    riceviamo e pubblichiamo:

    Le assunzioni vanno fatte con criteri oggettivi e non soggettivi

    “Collaborazione? Ancora aspetto il progetto dello stadio, ormai lo chiederemo altrove”

    Avevo deciso di non replicare al comunicato del nostro primo cittadino, non fosse per altro perché la risposta scarna e ben povera di contenuti si commentava già da sola. Alle precise contestazioni che gli sono state mosse, infatti, non abbiamo avuto nessun riscontro se non qualche patetica quanto ridicola affermazione in merito alla conoscenza dei fatti. Visto che si risponde non rispondendo, signor Sindaco, le reitero i quesiti, semplici e chiari, ai quali non ho avuto risposta. Le chiedo: con quali criteri sono stati assunti i ventotto dipendenti? Oggettivi o soggettivi? Perché, nella sostanza, l’accordo sindacale è stato disatteso? Perché, nonostante presunte pessime condizioni economiche dell’Akrea, frutto di una gestione che, in una situazione diversa e meno clientelare avrebbe già determinato la destituzione del management, ed il pessimo risultato finora raggiunto nella raccolta differenziata, si ritiene necessario affrontare la spesa di un comunicatore di cui le Sibille cumane nostrane già preannunciano l’identità? Quali saranno mai le comunicazioni che dovremmo aspettarci sulle formidabili performances di Akrea? Perché, infine, le persone che in questi giorni protestano sono state più volte ricevute, rinviate ed illuse con la promessa di una imminente assunzione, sia pure a tempo determinato, per una presunta, e mai approdata in giunta, decisione in merito ad una operazione straordinaria di pulizia sul territorio? Perché il Comune è stato sbarrato proprio nella giornata di ieri “per motivi di ordine pubblico”?

    Signor Sindaco, vede, io so perfettamente che lei ha ricevuto più volte i manifestanti di ieri e so anche che gli stessi hanno atteso pazientemente quel posto loro promesso che in una città disperata come la nostra, sia pure per pochi mesi, avrebbe rappresentato una boccata d’ossigeno per la loro famiglia. Ciò che proprio non riesco a tollerare è che le persone (tutte le persone) vengano rinviate da un giorno all’altro, illuse senza alcun rispetto e biecamente non considerate se non come dei seccatori. E francamente l’unica cosa che non conosco, non ho mai conosciuto e non credo di voler conoscere in futuro sono le capriole e le carambole per fare apparire normale quello che normale non è proprio!

    Altro che populismo. Ho trascorso la mia vita a combattere per la tutela dei diritti delle persone. Ho sempre insegnato ai miei alunni che i diritti non vanno scambiati per favori. E non ho avuto e non ho alcuna esitazione a schierarmi a fianco di due persone che combattono mantenendo intatta la loro dignità senza supplicare, senza svendersi, senza scendere a compromessi, ma si limitano solo a reclamare il loro sacrosanto diritto al lavoro.

    Ciò posto, caro signor Sindaco, e a proposito di mancanza di collaborazione istituzionale, le ricordo che sto ancora aspettando di avere comunicazione in merito a quel famoso progetto relativo allo stadio che avrebbe dovuto già da un mese essere sulla scrivania del Direttore Generale del MlBAC. Per l’avvenire credo che mi sarà più semplice, e senza metafore di nessun tipo, rivolgermi direttamente in altra sede. Quella dalla quale il deus ex machina crotoniate pontifica, pur non avendo alcun ruolo istituzionale, valutazioni e giudizi negativi sui dipendenti comunali colpevoli di non fare i salti mortali tripli e quadrupli, visto l’organico ridotto al lumicino, e bacchetta gli assessori birichini.

     

    Elisabetta Barbuto (M5S Camera)

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