Vela: argento mondiale colorato di Crotone e Calabria

Il giovanissimo Alessandro Cortese nella squadra salita sul podio mondiale

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    riceviamo e pubblichiamo:

    L’Italia, al culmine di una stagione esaltante in cui erano già arrivati il

    titolo di campione europeo individuale e a squadre, ha appena vinto a Cipro,

    con Marco Gradoni, il campionato del mondo in singolo e si è messa al collo

    anche la medaglia d’argento a squadre. Andata a un team fortissimo, secondo

    solo alla Thailandia, in cui, insieme ai compagni allenati da Marcello

    Meringolo, ha brillato anche l’azzurrino del Club Velico Crotone Alessandro

    Cortese.

     Classe 2006, lo skipper che si divide da sempre fra Catanzaro, dove vive e

    studia, e Crotone, dove si allena sotto la guida dei coach Alessio Frazzitta

    e Danilo Suppa, Cortese, è stato capace di ottenere la qualificazione per la

    competizione internazionale più prestigiosa al suo primo anno nella

    categoria Juniores. A Cipro, ha sofferto solo il primo giorno del Mondiale

    individuale. Poi ha mantenuto un passo da velista già piuttosto maturo per

    regate così importanti ottenendo anche un bel terzo posto in una delle prove

    ed entrando nel gruppo dei migliori sessantasei baby velisti del pianeta, la

    cosiddetta flotta gold. Nella quale ha chiuso infine trentottesimo, secondo

    assoluto nella speciale classifica degli atleti più giovani meglio piazzati

    e terzo della pattuglia italiana formata da altri quattro “colleghi”. Un

    team, quest’ultimo, che ha sfiorato anche la vittoria a squadre, sfuggita di

    misura proprio contro la Thailandia, testa di serie, come l’Italia,

    nell’altra parte del tabellone.

     Cortese, cui il “Corriere della Sera” ha dedicato un anno fa un ampio

    servizio nell’inserto “Buone notizie”, a soli dodici anni ha uno sponsor

    tecnico, la Negrinautica di Milano che gli fornisce la barca Winner su cui

    gareggia e l’abbigliamento Zhik che indossa. Un post su Facebook che

    raccontava non tanto le sue imprese sportive quanto i suoi viaggi in treno

    fra Catanzaro e Crotone con un libro sulle gambe per conciliare scuola e

    vela ha convinto Pietro Negri a sostenere questo ragazzo di Calabria. Che ha

    ripagato della fiducia il circolo e lo sponsor conquistando trofei e

    vittorie. Fra i successi nazionali e il titolo di campione italiano

    conquistato nel 2017 proprio ai Campionati disputati a Crotone, ha infilato

    l’argento under 12 a Porto Rose in Slovenia, il bronzo all’Orange Bowl di

    Miami, l’argento in Oman alla Mussanah Race Week e altre esperienze cui ora

    si aggiunge quella di un mondiale vissuto da protagonista insieme alla sua

    squadra.

     “Ho imparato moltissime cose – dice Alessandro – e soprattutto mi sono reso

    conto che nella flotta gold, a un campionato del genere, si gareggia per non

    arrivare ultimi tanto è alto il livello. Si paga qualsiasi minimo errore di

    valutazione. E’ straordinario”.

     “La partecipazione al Campionato del mondo di Alessandro, con l’argento a

    squadre a Cipro, e di Alice Ruperto al Campionato europeo d’Olanda

    rappresentano un premio per il loro impegno personale, ovviamente, ma anche

    per la fatica che centinaia di persone, di soci, di amici del Club Velico

    Crotone hanno fatto in questi anni per costruire un progetto sportivo,

    civile e sociale” commenta il presidente della società sportiva Francesco

    Verri. “Quest’anno, in primavera, abbiamo accolto oltre settecento bambini

    delle scuole nei nostri open days e d’estate abbiamo insegnato a ottanta

    bambini a navigare” – prosegue: “voglio dire che, mentre raccogliamo i

    frutti del lavoro degli inizi, continuiamo a seminare. Lo scopo è quello di

    arrivare al giro di boa dei dieci anni di vita avendo messo radici nella

    comunità, contribuito al suo sviluppo sportivo ma anche turistico, formato

    giovani velisti in grado di eccellere in barca e a terra, e cioè a scuola,

    all’Università, nel mondo del lavoro. E’ un obiettivo ambizioso ma questo lo

    diciamo oggi. All’inizio era addirittura impensabile”.

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