Non sono polverizzati solo i diritti di chi è straniero, ma anche quelli acquisiti in modo sofferto per i costituenti ed i morti per le nostre libertà

Linda Monte, con un parallelismo che solo gli intellettuali possono fare, rammenta, non solo a Margherita Corrado, che la sete di vendetta e di disprezzo demolisce anche il valore dei beni culturali

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    Sono forse soverchianti le parole, lo sdegno rispetto a quanto accade a Roma, nelle sedi  rappresentative del popolo italiano. Mi inquieta altresì la previsione prossima di una Europa in mano alle destre e quindi le marce filo naziste di questi ultimi tempi. Detto ciò, sapendo di non essere isolata con questi sentimenti, per paradosso, le azioni blasfeme del “governo del cambiamento”, producono nel nostro Paese e non solo risveglio e rinnovata consapevolezza. Quindi una sana e lucida reattività, delle comunità civili senza bandiere. Di certo tutto questo non è ancora bastevole per contrastare l’onda brutale di una pseudo maggioranza capace di approvare un Decreto Legge su sicurezza ed immigrazione. Dopo mesi e mesi di agonia dei morti in mare di umanità dolenti, di respingimenti nel cuore di una Europa che si credeva senza frontiere, muri, filo spinato. Che dire poi di Riace, davvero – insieme ad altre realtà – esempio di grande valore di reciprocità ed integrazione e degli sgomberi recenti nella capitale e la fine degli Sprar? Questo per ciò che attiene al nemico giurato del bullo ministro dell’Interno e cioè l’immigrato, possibilmente nero. Che dire dell’ondata razzista anche verso i bambini dell’asilo, della scuola, privati dei loro diritti? Tutte queste faccende ormai le conosciamo e per fortuna la cultura solidale, aperta, inclusiva non manca.

    Allora qual è il punto? Il punto è che non sono polverizzati i diritti di chi è “straniero”, ma anche quelli acquisiti in modo sofferto per i costituenti ed i morti per le nostre libertà, ma anche nel secolo appena trascorso dalle donne, dai lavoratori, dai giovani nel pieno istinto democratico. Gli esempi malvagi arrivano direttamente dai palazzi romani; attacco alla stampa, alle famiglie, basta leggere chi viene eletto/a nelle commissioni preposte. L’elenco sarebbe lungo, mi limito però ad osservare che la farina non è solo quella verde leghista, ma ancor di più dell’universo stellato che avalla di tutto e di più. Persino una sbrindellata sconosciuta – quella che appoggia i forni crematori per i rom – a capo della commissione per i diritti umani – La mia impressione è che si fa di tutto per sfregiare la parte sana di quegli altri – cioè tutti noi – Appunto loro puri e noi facenti parte del “sistema”. Provo sgomento e vengo anche al motivo di questo scritto e lo affermo sapendo che sortirà l’effetto contrario: il voto favorevole al senato della rappresentante locale al decreto Salvini, probabilmente anche per tanto altro. Le note colme di astio verso l’amministrazione locale (legittimo criticare), demolire senza contribuire a fare meglio; il livore verso un professionista, qual è l’architetto Tommaso Tedesco – colpevole di crimini contro i beni culturali(da quel che si deduce) lavorando con quella volpe/camaleontica suo amico ed alleato al Ministero – tale Famiglietti – Esultando per la cancellazione su due piedi da un incarico onorario per conto dello stesso Ministero e del vento pulito che soffia sull’antica Kroton! Legittimo, ripeto, esprimere opinioni e risentimenti, si tratta però di una rappresentante delle istituzioni e non di uno studente in fase rivoluzionaria per cambiare il mondo. Noto anche in questa persona una sete di vendetta e di disprezzo per la cittadinanza, la stessa che l’ha apprezzata in tanti anni di strada per divulgare il valore dei beni culturali (da me accompagnata) e poi eletta con una marea di consensi, ovviamente senza il mio. Dunque essendo anche presente nella commissione antimafia, in compagnia di un impeccabile presidente, mi aspetto le manette anche per chiunque sia “altro” anche del mio amico a quattro zampe di nome topo. La domanda infine è: perché tanto accanimento?

    Linda Monte

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