Ipocrisia di stato e popolo

Dove erano tutti gli epigoni del nulla quando punzonavano persone, donne e bambini con numeri e cartellini all’ingresso del nostro paese?

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    E’ “solo” da poco più di 24 ore che “solo” qualcuno scopre i primi effetti del cosiddetto “decreto sicurezza” tanto cercato e voluto da Matteo Salvini e che, tra le altre cose, ha abrogato il permesso di soggiorno per motivi umanitari.

    Da l’altro ieri sera 24 migranti alloggiati fino a quel momento presso il “Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto” sono stati fatti uscire dal Campo ed “accompagnati” in autobus alla Stazione ferroviaria di Crotone, e non si sa nemmeno perché lasciati la e non presso l’autostazione o l’aeroporto…

    Subito, si sono mobilitati volontari di associazioni e di parrocchie per lo più quelli impegnati nell’accoglienza, nell’aiuto a migranti poveri e senza tetto in genere. Nel gruppo degli immigrati vi erano donne e bambini, tra di loro una giovane nigeriana madre di una bimba di sei mesi ed in attesa di un altro bambino la cui foto è stata “utilizzata” come manifesto “negativo” di questo provvedimento di QUESTO governo “pentalegato”.

    Tutti a raccontare come avrebbero dormito le donne, i bimbi e gli altri “malcapitati”, dell’intraprendenza della Croce Rossa Italiana e degli altri protagonisti degli Sprar e delle associazioni non governative e pure della Polizia ferroviaria che non lasciava entrare nella stazione “i migranti in movimento”

    Non neghiamo che la voglia ed i tentativi di scrivere sono stati sopraffatti da un senso di repulsione nei confronti di un mare di ipocrisia così dilagante in TUTTO QUESTO mondo contemporaneo che, non a caso, ha deciso di essere rappresentato da Donald Trump come suo degnissimo “uomo più potente della terra”.

    Ci siamo dunque fermati, oggi ricominciamo da qua!

    Anche perchè tante, troppe, volte abbiamo raccontato, anche attraverso le “incredibili” foto di Roberto Carta, che direzione stesse prendendo il mediterraneo, i sud del mondo ed una Crotone senza rotta, senza riferimenti così dispersi sugli scaffali dei libri di scuole desolate e di biblioteche fantasma; riferimenti prima abbandonati e poi pure derisi e sputtanati tanto da latitanti di chiese laiche che hanno preferito ripudiare simboli e bandiere di libertà, quanto da quelle cattoliche cristiane che brandiscono croci in media, tv e social o da pulpiti che puzzano di corresponsabilità con i vari e mai estemporanei “Don Eduardo Scordio”.

    Quanta ipocrisia e squallore; tanto quanto il denaro usato e fagocitato!

    Dove erano tutti gli epigoni del nulla quando punzonavano persone, donne e bambini con numeri e cartellini all’ingresso del nostro paese?

    Molti sulle banchine del porto ad essere pure certi, mentre facevano affari, di fare del bene…

    Cosa fare, ora? Studiare e ricordare, innanzitutto!

    Studiare e ricordare significa anche dimostrare a se stessi che lo stato ed il popolo sono la stessa cosa ed anche che non tutte le chiese, sia quelle laiche che religiose, sono la stessa cosa.

    Studiare e ricordare ti permette di alzare maniche e mani e scegliere con chi fare un tratto di strada che ci permetta di uscire da questo maledetto mondo contemporaneo e RINASCERE!

    Almeno dentro!

    Procolo Guida

    Sotto troverete il decreto nel suo testo completo ed i comunicati pervenuti in redazione; la consueta carrellata di dichiarazioni arrivata da ieri; qualcuna andrebbe ignorata, forse… qualcuna andrebbe letta velocemente e qualcuna pure studiata attentamente…

    …noi scegliamo per noi, voi decidete ed agite, se potete!

    CLICCA QUA PER LEGGERE IL DECRETO NEL SUO TESTO INTEGRALE

     

    Siamo sconcerti per quanto accaduto ieri al Cara di Isola Capo Rizzuto.

    Quanto accaduto ieri a Crotone ci lascia sconcerti. Abbiamo potuto notare, sulla pelle dei più deboli, quanto sia devastante l’effetto del decreto sicurezza appena approvato dal Governo.

    L’effetto immediato ha fatto si, che dal Cara di Isola Capo Rizzuto, venissero allontanati 24 migranti in possesso del permesso umanitario a seguito di un provvedimento emesso dalla Prefettura di Crotone in ottemperanza al Decreto Sicurezza.

    Ma come si fa, in un Paese civile e democratico come il nostro, a dare via a tali procedimenti?

    Raggiunti dal provvedimento anche una famiglia composta da una donna incinta e bambini.

    La sete di popolarità e la ricerca dei voti in vista delle prossime elezioni europee, può  accecare totalmente la mente di leghisti e pentastellati?

    Necessario è ringraziare la rete di solidarietà che ieri, al diffondersi della notizia si è immediatamente attivata nei confronti dei rifugiati : la Croce Rossa, la cooperativa Agorà e gli altri intervenuti sono stati semplicemente straordinari.

    Noi del PD ci batteremo sempre e nelle sedi opportune, per costruire ponti e non per alzare muri, contro ogni provvedimento messo in atto dal Governo gialloverde che mira a colpire la dignità dei più deboli.

    Partito Democratico Federazione di Crotone

     

    Migranti usciti dall’Hub, Cerrelli (Lega): ”Non è corretto mistificare la realtà”.

    “Non è corretto mistificare la realtà, come è avvenuto a cura di alcuni esponenti di associazioni del Terzo settore operanti a Crotone, che si occupano di accoglienza dei migranti.

    Nessun migrante, infatti, è stato espulso dall’Hub regionale per via del “decreto sicurezza Salvini”; è quanto sostiene il Segretario della Lega Salvini Premier di Crotone, l’avv. Giancarlo Cerrelli.

    I fatti sono altri: è accaduto – in esecuzione a una normativa antecedente all’entrata in vigore  del decreto Salvini – che 24 migranti di nazionalità nigeriana (e non saranno i soli)  dopo la permanenza per alcuni giorni nell’Hub regionale di Isola Capo Rizzuto per l’espletamento dell’istruttoria volta ad ottenere il permesso di soggiorno nel nostro Paese, una volta ottenutolo  “per motivi umanitari” e non avendo motivo ulteriore di permanere all’interno dell’Hub Regionale, ai sensi della normativa previgente al decreto Salvini, sono stati invitati a lasciare la struttura del Sant’Anna”.

    Chi ha diffuso ad arte la notizia con l’esclusivo intento di creare uno scoop ha omesso, però, di dire che i migranti usciti dall’Hub sapevano da tempo il giorno in cui sarebbe terminata la loro permanenza nella struttura, in quanto era terminato, per loro, l’iter volto a ottenere il permesso di soggiorno per motivi umanitari; una volta ottenuto il permesso, con o senza il decreto Salvini, questi migranti avrebbero dovuto in ogni caso lasciare l’Hub.

    Il decreto Salvini, dunque, non c’entra nulla, se non per il fatto che questi soggetti che hanno ottenuto il permesso di soggiorno ora devono trovarsi un lavoro per vivere e non potranno ricorrere ad un’accoglienza di secondo livello, in quanto non rientrano in quelle categorie che la legge prevede hanno diritto ad un’ulteriore protezione.

    È il caso di rilevare che  prima del decreto Salvini era prevista, un’accoglienza di secondo livello anche ai migranti con permesso di soggiorno per motivi umanitari – categoria che prima del decreto Salvini era molto labile ed elastica e in cui rientravano i migranti che non avevano i requisiti per godere dello status di rifugiato – e ciò soprattutto per consentire ad alcune associazioni e cooperative, che sono parte di una filiera operanti nel terzo settore, per mezzo degli SPRAR, di lucrare sul business dell’immigrazione.

    Si vedrà ora – conclude Cerrelli –  chi ha veramente lo spirito del volontario e chi ha veramente a cuore la sorte dei migranti e chi, invece, usa i migranti per portare avanti una retorica da libro Cuore, per celare interessi sottesi.

     

    Bausone (PD) “Al Cara di Isola i risultati delle leggi inumane della Lega”

    Non serve rimarcarlo, ciò che è accaduto alle 24 persone migranti con permesso umanitario del Cara di Isola è tristemente noto, nonché altrettanto tristemente previsto e annunciato alla luce di quello che viene chiamato “Decreto Salvini”. Persone che si sono ritrovate a manifestare per la loro vita, cosa che diventerebbe reato se la legge di conversione del Decreto in discussione in Parlamento confermerà l’articolo 23 che reintroduce il reato di “blocco stradale”, anche a seguito di assembramento. Una normativa mirata ad evitare che si alzi la testa di fronte a tanta inumanità.

    E il (quasi ex) senatore calabrese questi meriti se la vuole intestare tutti mettendoci la faccia. Ma mentre lui gioisce degli effetti delle scellerate norme emanate dal suo Governo e peggiorate dalla sua maggioranza parlamentare, il nostro pensiero va, invece, alla bambina di cinque mesi che con i genitori si sono visti negare l’accoglienza al pari di quattro donne vittime di tratta e sfruttamento.

    Questo rappresenta solo l’inizio dello smantellamento del sistema SPRAR, dei percorsi di integrazione reale ed efficace in piccole accoglienze e di rifugio diffuso. Si sta ergendo, insomma, un muro di fronte alle esigenze di tutela dei diritti delle persone migranti, i cui costi economici e sociali sono riversati interamente sugli enti locali.

    I costi del “Decreto Salvini” a carico dei servizi sociali e sanitari dei Comuni secondo l’Anci sono pari a 280 milioni di euro, non poca cosa se si pensa che tali enti sono già incatenati con vincoli di bilancio e poco margine di spesa.

    Per questo è importante dar concreto seguito all’allarme che molti enti e associazioni crotonesi, tra cui Arci, Legacoop, i Sentinelli hanno lanciato il mese scorso proprio sugli effetti del Decreto 113/2018 targato Lega.

    La proposta di ActionAid nazionale di far approvare dai consigli comunali appositi ordini del giorno che sollecitino i parlamentari del territorio di riferimento a proporre modifiche sostanziali ed emendamenti in sede di conversione del Decreto in Parlamento, è una via istituzionale dovuta e assolutamente da percorrere.

    E’ per questo che ho inviato una proposta di risoluzione ad hoc al Presidente della Provincia e Sindaco di Crotone Ugo Pugliese affinché si prenda posizione per incalzare quel M5S che con la Lega è al Governo e che nel territorio crotonese alle ultime elezioni ha elettoralmente spadroneggiato.

    Alessia Bausone – PD

     

    24 persone non sono tante: meno di una classe scolastica. 24 persone, specie se sconosciuti venuti da lontano, possono interessare poco e niente. 24 persone, che vagano in città senza meta o scopo possono dare fastidio. Eppure restano 24: persone. Il clima politico e culturale che stiamo vivendo, e che ci ha “donato” il cd. “Decreto Sicurezza” appena approvato, tende a farci dimenticare il fatto più elementare. Al di là delle visioni e convinzioni politiche di ognuno, un punto dovrebbe rimanere fermo, intatto: la dignità degli esseri umani. Quella stessa dignità che la nostra Costituzione difende e riconosce ad ogni donna, uomo o bambino, di qualsiasi nazionalità. Quella dignità che siamo chiamati a difendere e preservare, ogni giorno, attraverso l’adempimento dei doveri di solidarietà politica, economica e sociale che la Costituzione ci chiama ad adempiere. La stessa dignità che è stata brutalmente calpestata presso il Cara di Isola Capo Rizzuto.

    Che tipo di società vogliamo? Quali sono i nostri modelli? Questi sono due interrogativi che una comunità dovrebbe porsi. Chi ha responsabilità di governo ha l’onere di dare delle risposte. La risposta del Governo Salvini-DiMaio è molto chiara e si chiama Decreto Sicurezza.

    La nostra risposta è quella delle associazioni e realtà del terzo settore che, ancora una volta, hanno dimostrato di essere superiori a chi ci governa. A chi crede di avere a che fare con semplici numeri, invece che con delle persone.

    La nostra risposta sarà sempre contro un Governo che fa propaganda sulla vita delle persone. Arriva un momento in cui, tutti coloro i quali non si riconoscono in questo modello di società propagandato, devono impegnarsi per contrastarlo. Noi saremo in prima fila in questa battaglia politica e civile: affinché certe immagini possano diventare solo un brutto ricordo.

    Giovani Democratici Federazione di Crotone

     

    Le preoccupazioni, espresse sin dal 24 di settembre dalle associazioni umanitarie, da rappresentanti del terzo Settore ma anche da civili cittadini, diventano oggi, 1 dicembre il concretizzarsi di un incubo. In seguito all’entrata in vigore del D.L. 113/2018, meglio noto sotto il terrifico nome di “Decreto Salvini”, si cominciano a vedere le drammatiche conseguenze che vedono il sistema di accoglienza, fortemente ridimensionato e che vede i migranti regolari, con documenti di identità e permesso di protezione umanitaria, destinati alla strada come altri 40mila. Questa è la stima fatta dalle associazioni di settore dei migranti, interessati dai provvedimenti dei prefetti che, chi con data perentoria chi con maggiore elasticità a difesa delle situazioni più vulnerabili, hanno così allargato a dismisura la portata della legge Salvini, di fatto privando di qualsiasi tipo di accoglienza i titolari di protezione umanitaria e i richiedenti asilo Nella giornata di ieri nella sola Crotone, ben 24 persone sono state costrette ad abbandonare il Centro di Accoglienza di Isola Capo Rizzuto. Solo per 5 di queste era stata già prevista una sistemazione temporanea (un nucleo familiare con bimbo e donna incinta e due donne vittime di tratta), dopo che le associazioni si erano attivate e stavano cominciando a protestare per questi provvedimenti. Per le altre, abbandonate per strada, nei pressi della stazione ferroviaria, sono state trovate, solo in seguito all’abbandona, sistemazioni di fortuna, ma purtroppo nemmeno per tutti. Ma siamo solo all’inizio: nei prossimi giorni infatti, si conta che potrebbero arrivare ad un paio di centinaia le persone che, nella sola provincia di Crotone, a dispetto dell’art. 10 della Costituzione ed in violazione dello spirito di tutta la costituzione stessa, verranno abbandonate a se stesse, rese invisibili perché senza più alcuna tutela.

    Di fatto, si aumenta l’insicurezza ed il disagio, non solo degli esseri umani “sfrattati”, perché di tali si tratta, ma di intere comunità che si troveranno, senza mezzi, a dover affrontare un problema di cui lo stato si lava le mani, senza avere nemmeno la più pallida idea di come risolverlo o di che fine faranno queste “persone” abbandonate per strada. E mentre la propaganda governativa sfocia in improbabili comunicati di cui non si capisce il confine tra reale ignoranza e perfetta malafede, gli italiani cominciano a scendere in piazza e a manifestare apertamente, come nel caso della manifestazione svoltasi a Milano. Se i comunicati del ministro-social dell’interno che manda “bacioni” a chi lo contesta fanno rivoltare per la malafede, i comunicati dei rappresentanti locali fanno invece arrossire, o illividire, per la manifesta “ignoranza” della norma che il governo che rappresentano ha promulgato, che ha portato a comunicazioni delle Prefetture che invitano ad allontanare, proprio ai sensi del DL 113/2018, tutti coloro che non hanno più i requisiti per essere ospitati nei Centri di accoglienza e negli SPRAR. Una cosa comunque accomuna i rappresentanti locali e nazionali: il meschino tentativo di far passare per interessi personali le azioni umanitarie promosse da coloro che nella vita, per scelta, hanno fatto di un ideale un modo di vivere, scegliendo di lavorare con e per le persone che vivono situazioni di disagio. Occorre organizzare una R-esistenza alla barbarie incalzante e di cui stiamo vedendo oggi i primi aberranti effetti ed a cui i partiti politici non riescono a dare una risposta adeguata.

    Occorre che la società civile, se tale vuole continuare a definirsi, trasversalmente rispetto ad ideali o idee politiche, rappresenti l’umanità di cui abbiamo bisogno, partecipi in prima persona ad una ribellione che venga dal basso reagendo all’involuzione dis-umana e costringa i propri rappresentanti istituzionali ad “ascoltare” la voce di quelli che dovrebbero rappresentare

    I Sentinelli Crotone

     

    Decreto sicurezza. Il sindaco Pugliese: ancora una volta Crotone conferma il suo cuore grande.  Ma siamo di fronte ad un provvedimento “scaricabarile” che non tiene conto di aspetti umanitari

    Quanto sta succedendo in queste ore sta dimostrando che se da un lato Crotone conferma il grande cuore nell’accogliere ventiquattro persone, tra cui bambini piccolissimi, lasciate in strada a seguito dell’applicazione del Decreto Sicurezza dall’altro evidenzia che questa norma lascia il territorio solo, la città a reggere una situazione che è esplosa in tutta la sua drammaticità.

    La città, ancora una volta prima in Italia, ha dimostrato attraverso la rete dell’associazionismo, alla quale va tutta la mia riconoscenza, di essere una città solidale.

    Così come è sempre avvenuto Crotone ha dimostrato di essere vicina a chi ha bisogno ed allo stesso tempo si sono affrontate queste situazioni con determinazione, ricordo gli sbarchi di migranti che si sono succeduti negli anni, attraverso una rete di interventi che non hanno prodotto ripercussioni di alcun tipo nel nostro contesto che, come sappiamo, presenta comunque problematiche notevoli.

    Anche questa volta Crotone non si è tirata indietro.

    Tuttavia resta il nodo di una legge di fatto “scaricabarile” che lascia sola la città ad affrontare una emergenza alla quale non può bastare da solo l’argine dell’associazionismo sostenuto dall’amministrazione.

    Una legge non può non tenere conto di aspetti umanitari, di persone che dal Centro di Isola Capo Rizzuto in una notte si sono viste catapultate e abbandonate alla stazione di Crotone, dove hanno trovato tuttavia accoglienza e solidarietà.

    Ho già sentito il presidente dell’Anci De Caro per instaurare una rete tra Comuni.

    Ed allo stesso tempo la Consigliera Regionale Flora Sculco, allarmata e preoccupata, con la quale in piena sintonia abbiamo convenuto di riunire, il prima possibile, tutto il mondo associazionistico crotonese per affrontare insieme questa situazione creatasi che non può essere sostenuta esclusivamente dalle spalle, comunque forti e solidali, dei crotonesi.

    Ugo Pugliese

    Sindaco di Crotone

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