Sindaco anche Mustafà deve sapere che ciò che Lei fa per lui è per mettere in mostra il suo narcisismo davanti ai media

La Villirillo attacca ancora per ciò che non è stato fatto di concreto per suo figlio Giuseppe

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    riceviamo e pubblichiamo:

    Sindaco, Non scrivo signor e nemmeno egregio, in quanto ritengo che per quanto mi riguarda questi appellativi non  stanno bene alla sua persona e mi rivolgo a te dandoti del lei, in quanto non sei degno di avere la mia amicizia. Chiarito questo, mi rivolgo a lei scrivendo su questo social e alla stampa, in modo che tutti possono leggere e essere giudici imparziali di una vicenda che ormai conosciuta a tutta Italia, non per niente proprio ieri sono stata ospite della Rai alla trasmissione di Uno Mattina.

    tornando da Roma ho appreso di come lei sei prodigato nel riconoscere un encomio solenne e coinvolgere la prefettura per la medaglia al valore per il signor Mustafa’(il cittadino marocchino intervenuto in aiuto della dottoressa Calindro) gesto sicuramente da eloggiare, non vi è  dubbio, ma il signor Mustafà deve anche sapere che tutto ciò  lei non lo fa per lui, ma per mettere in mostra il suo narcisismo davanti ai media, come ha fatto con mio figlio Giuseppe,   non  potendo  fare a meno di constatare il peso diverso che hai dato a questa vicenda ed a quella di Giuseppe, mio figlio. Il figlio che ha dichiarato sentire come SUO ma solo davanti alle telecamere per poi calpestare col tuo vile e vergognoso comportamento il dolore di una mamma, la sottoscritta,   sventolando ai media, il lusso non solo di prenderemi in giro per quasi un anno riguardo agli impegni che SI È  voluto assumere davanti a tutta l’Italia per onorare le spese del funerale, ma anche di denigrare ingiustamente.

    Per aver dato fiducia alla sua parola ho rifiutato l’aiuto offertomi da amici come Michele Affidato e Massimo Marrelli ed altre sette persone che si erano immediatamente messe a disposizione per ottemperare ad una spesa disperata oltre che imprevista.

    Mio figlio ha sacrificato la propria vita per salvarne altre quattro, un ragazzo di appena 18 anni è rimasto ucciso per aver voluto difendere la sua famiglia ma di questo a lei è importato solo per far salire il tuo indice di gradimento, fortemente in calo nella città che amministra anche grazie ad una campagna elettorale, sostenuta anche a suo tempo  dalla mia associazione per le sue promesse a favore della violenza sulle donne, promesse mai mantenute.

    Sia ben chiaro che non ho alcun risentimento verso il gesto di Mustafà (come potrei?) Il problema non è il riconoscimento nei suoi confronti,  tutto questo la qualifica ancor peggio per la discriminazione che ha dimostrato nei confronti di mio figlio Giuseppe.

    Nessuna delle promesse che ha fatto davanti alle telecamere è stata mantenuta, nemmeno quella di garantire piu’ sicurezza nel centro storico tramite l’installazione di telecamere, ed addirittura  bloccandoo i laboratori per le donne vittime di violenza che assicuravano lavoro a 5 ragazze oltre che bocciare dei progetti presentati dalla mia associazione per poi presentarli come vostri, dimostrando che non siete  in grado di realizzarne vostri.

    Ancora piu’ vergognosa la sua presenza al processo per la costituzione parte civile: un modo per far cassa sulla pelle di chi soffre.

    Oggi sono stanca di subire mortificazioni e diffamazioni pertanto da questo momento saranno i miei legali  a procedere affinchè venga fatta giustizia per la violenza psicologica che ho subito grazie a lei, diffidando chiunque del suo staff a scrivere o parlare di me della mia associazione e fatti inerenti la mia digrazia in qualsiasi sede.

    Caterina Villirillo

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