Il requisito più rilevante per la competitività di un’azienda come Abramo Custome Care è la FLESSIBILITA’ OFFERTA AL COMMITTENTE

La versione di Abramo sulla querelle aperta dal dibattito(?) sul Decreto Dignità

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    riceviamo e pubblichiamo:

    Al fine di chiarire gli indirizzi delle scelte dell’azienda Abramo Customer Care  S.p.A.  ed  in  riscontro  a  quanto

    accaduto e riportato da diversi organi di stampa in questi giorni, relativamente al centro operativo di Crotone,

    occorre intanto ribadire e confermare la ferma volontà della società a mantenere intatto l’impegno al mantenimento

    ed al rafforzamento del centro crotonese.

    Allo stesso modo si intende ribadire che Abramo Customer Care si sta pedissequamente attenendo alle norme

    vigenti in materia di diritto del lavoro che, come tutti i cambiamenti, hanno generato una trasfo

    rmazione del modello organizzativo. Nessun licenziamento è stato effettuato e l’oggetto del contendere

    riguarda contratti a tempo  determinato  giunti  a  naturale  scadenza.  Invitiamo  pertanto  quanti  si  cimentano 

    nella  discussione  ad utilizzare professionalmente i termini corretti.

    A tanti attori di questa diatriba, però, sfugge  il contributo che questa  realtà  aziendale, dopo il dramma della

    chiusura  delle  fabbriche,  ha  dato  e  continua  a  dare  al  territorio  da  venti  anni  a  questa  parte.  A  tanti

    osservatori  poco attenti  sfugge  che  il  centro  crotonese  è  il  più  grande  dei  centri  Abramo;  ma  soprattutto  a

    molti sfugge che le risorse presenti sul centro di Crotone  sono attualmente circa 1900.

    Venti anni di azienda presente a Crotone, mai un’ora di ammortizzatori sociali,  mai  una  data  sbagliata  nel 

    pagamento  delle retribuzioni  e  soprattutto  mai  una  mortificazione  per  il  territorio. 

    Questo  è  un  dato  oggettivo  che  nessun commento “social” può ribaltare.

    Per chi avesse poca conoscenza del settore dei contact center, occorre precisare che Abramo Customer Care,

    come tutti i contact center in outsourcing lavora avendo, soltanto mese  per mese, la precisa conoscenza dei

    volumi  delle  attività  da  gestire  e  soprattutto  lavora  perché  i  committenti  esternalizzano  le  attività  che

    internamente e temporaneamente non riescono a gestire. I contratti tra l’altro sono nella maggior parte dei

    casi annuali e soprattutto non prevedono garanzie di volumi.

    Motivo per cui il requisito più rilevante per la competitività di un’azienda come Abramo Custome  Care  è  la

    FLESSIBILITA’ OFFERTA AL COMMITTENTE.

    A  solo  titolo  esemplificativo  e  sempre  per  chi  non  conosce  il  settore  lasciandosi  andare  a  facilissime

    esemplificazioni  giuslavoristiche,  la  società  che  offre  servizio  h24  sette  giorni  su  sette  è  certamente  più

    competitiva di chi offre lavoro 5 giorni su 7.

    Il  servizio  che  offrono  i  contact  center  in  outsourcing  si  caratterizza  per  la  presenza  di  attività  stagionali  ma

    ripetitive. Per cui per alcuni periodi dell’anno, e per più anni, vengono gestiti picchi di lavorazione in aumento

    e  per  altri  periodi  flessi  di  lavorazione.  In  estrema  sintesi  il  settore,  ha  assoluta  necessità  della  flessibilità

    contrattuale.

    L’invito che rivolgiamo a tutti è quello di sedersi attorno un tavolo per trovare insieme formule strutturali che

    possano permettere di mantenere, consolidare e sviluppare l’unica forma di lavoro che in periodi di difficoltà

    economica del paese ha garantito un minimo di potere d’acquisto in territori come il nostro. L’abbattimento

    del cuneo fiscale per i settori labour intensive ed il ripristino delle condizioni di maggiore flessibilità sono due

    elementi  che  riteniamo  imprescindibili.  Alle  condizioni normative attuali l’Azienda,  per  la  gestione  di  una

    nuova  attività  della  durata  di  10  mesi non  potrebbe  richiamare  i  contratti  scaduti  seppure  con  16

    mesi  di anzianità.

    In un contesto di mercato segnato dall’elevata flessibilità, in un contesto di Paese caratterizzato da una ancora

    debole ripresa, la risposta non può essere un semplice ricorso alla stabilizzazione.

    Si creino le condizioni per la stabilità e noi saremo i primi a stabilizzare. Le distanze vanno ridotte non annullate.

    Un   flesso   dei   volumi   come   quello   gestito   attualmente,   se   le   risorse   fossero   state   assunte   a   tempo

    indeterminato, avrebbe portato all’apertura di crisi aziendale, tavoli ministeriali, ammortizzatori sociali, spesa

    pubblica e soprattutto avrebbe messo a rischio il lavoro delle altre 3200 famiglie che da anni collaborano con

    la nostra azienda e che hanno fatto di Abramo uno dei leader delle aziende del settore.

    Questione di scelte.

     

    Comunicato stampa AbramoCC

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