…se il cittadino conferisce i rifiuti in maniera indifferenziata, questi vengono raccolti come tali
Akrea specifica con le proprie convinzioni
Più informazioni su
riceviamo e pubblichiamo:
In merito alla nota stampa “Crotone si differenzia” a firma dei Consiglieri comunali e
dei Parlamentari locali del Movimento Cinque Stelle, Akrea ribadisce quanto già
comunicato dal Presidente Rocco Gaetani ai Consiglieri Sorgiovanni e Correggia nel
corso di una riunione privata tenutasi nella sede aziendale nel settembre 2016 e
durante l’audizione del 12 ottobre 2018 presso la V Commissione comunale.
In entrambe le circostanze il Presidente ha fornito una dettagliata documentazione
relativa alla vicenda Akros/Akrea. Tali informazioni sono registrate in un CD, che non
è mai stato ritirato dai suddetti Consiglieri ed è tuttora a disposizione di quanti
volessero conoscere lo stato dell’arte della questione.
Dal momento però che repetita iuvant, ecco, di nuovo, le risposte punto per punto.
1.La tempistica relativa all’avvio della raccolta differenziata non sconta alcuna
“assenza di previsione”. Il Cda di Akrea ha predisposto il 22 dicembre 2018 le
delibere occorrenti per l’indizione delle gare di acquisto di nuovi mezzi e
attrezzature. Atti che sono stati inviati puntualmente alla CUC (Centrale Unica di
Committenza) per l’espletamento dei quali le procedure sono fissate a norma di
legge.
2.I mezzi acquisiti dalla Curatela fallimentare in nome della società Akros, come
già esaustivamente illustrato nelle citate riunioni e audizioni, al momento
dell’acquisizione non erano funzionanti. I mezzi sono stati semplicemente
trasferiti dal deposito di Akros al capannone di Akrea, con l’impegno del
presidente di Akrea di verificarne la possibilità di ripristino. L’operazione è
risultata vana per gli alti costi dei lavori da effettuare, vista la vetustà dei mezzi
(20 anni). Il contratto di locazione si è rivelato utile per la sola acquisizione dei
bidoni stradali, che consentivano ad Akrea di espletare la raccolta differenziata su
strada. Il costo totale del contratto di affitto è pari a euro 2500 mensili, una
somma che fotografa lo stato d’efficienza degli 11 mezzi e dei 550 bidoni rilevati
dalla Curatela.
3.A seguito del fallimento di Akros, il Comune ha richiesto alla stessa società la
restituzione delle isole ecologiche e le ha affidate ad Akrea per lo svolgimento del
servizio. Akrea ha poi segnalato al Comune la ridefinizione dell’ambito e un
ammodernamento tecnico. Il Comune di Crotone, nel quadro del Piano regionale
dei rifiuti, ne ha richiesto l’adeguamento tecnico e tecnologico.
4.Akrea, alla luce di quanto sopra specificato, svolge il servizio di raccolta
differenziata “su strada”, e solo con mezzi propri. Ciò significa che raccoglie la
quota di materiale differenziato in dipendenza delle modalità di smaltimento
utilizzate dall’utenza privata e commerciale.
5.In conseguenza del punto precedente, non essendo nelle prerogative di Akrea
la “selezione” dei rifiuti (ennesima imprecisione) ma unicamente la raccolta, se il
cittadino conferisce i rifiuti in maniera indifferenziata, questi vengono raccolti
come tali.
6.Quanto al “comunicatore pagato profumatamente con i soldi della collettività
senza aver prodotto neppure un comunicato”, la figura è legata non tanto al
nuovo sistema di raccolta, quanto alla necessità di Akrea di dotarsi, al pari di ogni
azienda pubblica, di un professionista da adibire ad attività di comunicazione
istituzionale e di informazione ai cittadini. Informazione non “educazione dei
cittadini”, esercizio che evoca libretti rossi in voga negli Anni 60. Sic! (ma con un
solo punto esclamativo). Il compenso, peraltro, non è quello previsto dal contratto
di lavoro giornalistico, troppo “profumato” per le risorse economiche dell’azienda.
7.In merito, infine, alla “convenienza di trasferire la tal quale nell’unica discarica
privata esistente”, affermazione che merita risposte in sedi più appropriate
rispetto a quelle mediatiche, è opportuno che Consiglieri e Parlamentari sappiano
che i rifiuti raccolti non vanno in discarica ma conferiti all’impianto di selezione di
Ponticelli. Che, come è noto, è di proprietà pubblica.
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