Tutta questa incertezza impedisce il rilancio dello scalo crotonese

Sacal ancora una volta dimostra di non aver interesse per l’aeroporto Pitagora

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    Crotone,9 febbraio 2019

     

     

    L’aeroporto di Crotone vive in pieno da 18 mesi il ruolo di Cenerentola: la matrigna Sacal cerca in tutti i modi di umiliare il piccolo aeroporto di Crotone a favore degli scali “fratellastri” di Lamezia Terme e Reggio Calabria.

     

    La società che muove i cieli calabresi, così decidendo il nostro futuro, è in realtà impegnata e concentrata solo per Lamezia; così, è incapace di difendere e valorizzare il primo aeroporto sorto in Calabria ed oggi unica nostra possibilità per tanti cittadini di restare collegati al mondo.

     

    La società lametina, pur ritenendo il Pitagora un aeroporto a vocazione turistica, non lo ha in alcun modo attrezzato né per i voli di linea, né per quelli charter.

     

    La conseguenza è che i tour operator abbandonano il S. Anna, scoraggiati in maniera molto celata ad usare l’aeroporto di Crotone, per essere così costretti a volare sull’aeroporto di Lamezia Terme.

     

    Infatti, non si capisce, nonostante ora ci sia la fantastica ed efficacissima Sacal che gode della benevolenza di tutta la politica, ed è, inoltre, gestore aeroportuale unico degli scali calabresi per i prossimi 30 anni, perché quella società non proponga in estate lo scalo aeroportuale di Crotone ai tour operator operanti nei villaggi turistici della provincia di Crotone. Ciò smentisce e vanifica del tutto la sbandierata asserzione Sacal secondo la quale Crotone è un aeroporto prettamente turistico! Perché ciò possa divenire realtà, si dovrebbero movimentare almeno dieci voli charter nel weekend e non solo due.

     

    In estate l’aerostazione di Lamezia ha grosse difficoltà nel gestire il flusso dei passeggeri e ripartire almeno quelli gestiti dai tour operator sarebbe una soluzione molto facile da adottare almeno in teoria.

     

    In questo caso non si tratta di voli di linea ma di semplici voli charter cadenzati in giorni precisi ed orari precisi.

     

    Eppure, le disavventure che spesso si vivono al S. Anna sono stati più che sufficienti per far sì che gli operatori scegliessero lo scalo lametino, nonostante ciò comporti un transfer in autobus di circa un’ora e mezza.

     

    Infatti, rimangono irrisolte le questioni della mancata apertura h24 e di un orario non adatto ai tour operator, con un Sant’Anna che ancora chiude alle 19.

     

    Il problema carburante che ha messo in serie difficoltà la Ryanair non è risolto e disincentiva ogni attività delle agenzie di viaggio e dei tour operator che non possono rischiare insopportabili disservizi e conseguenti reclami con ingenti richieste di risarcimento danni. 

    Proprio di questi giorni è la lettera dei Vigili del Fuoco che lamentano addirittura scarse condizioni igienico sanitarie presso il loro presidio al Pitagora.

     

    Tutta questa incertezza impedisce il concreto rilancio dello scalo crotonese.

    Non riusciamo a capire se l’Enac, assegnando alla Sacal la gestione trentennale, avesse preventivato un simile comportamento e se abbia costituito delle garanzie a tutela dello scalo dato in gestione e dei cittadini che intanto restano a terra!

     

    La prossima stagione estiva è così nuovamente compromessa per responsabilità della Sacal che ancora una volta dimostra di non aver interesse alcuno per l’aeroporto Pitagora!

     

    Ricordiamo alla SACAL che nessuno l’ha costretta a partecipare al bando e che poteva lasciare che fossero i crotonesi i protagonisti del proprio destino.

     

    Non è giusto isolarci dal mondo.

     

    Liberi di partire, liberi di tornare!

     

    Comitato Cittadino Aeroporto Crotone

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