GD: Inserire i giovani nelle discussioni per rilanciare un Partito

"Terremo aperti i nostri seggi, resteremo a disposizione del partito, ma non espliciteremo alcuna preferenza o voto"

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    Ci risiamo! Ancora una volta l’ennesimo congresso si è rivelato una spartizione di poltrone senza un minimo confronto con i giovani e il territorio. 

    Come Giovani Democratici siamo molto amareggiati nello scrivere quanto segue, tuttavia, bisogna lanciare forti messaggi affinché il partito possa rendersi conto di quanto si è distorti e lontani dalla realtà che ci circonda. 
    Da diverse settimane abbiamo chiesto ai dirigenti rappresentanti l’area Zingaretti appuntamenti e riunioni al fine di discutere le nuove scelte da intraprendere. Scelte che, teniamo a precisare, non erano dettate dalla volontà di ricevere un qualcosa o un pennacchio ma solo, come è giusto che sia, per sentirci parte attiva di un partito che tutto può definirsi tranne che democratico. Nonostante siamo stati tra i primi a schierarci a sostegno della mozione, con la formazione di Piazza Grande nella nostra provincia, i dirigenti, oramai sempre più soggiogati a se stessi, hanno evitato ogni forma di confronto e di collaborazione, rifiutando ogni iniziativa proposta e rendendosi protagonisti di un silenzio assordante, quasi ad aver paura del confronto esterno.
    Parliamo delle solite scelte Patriarcali, con cadenza fissa ad ogni appuntamento elettorale, che i dirigenti crotonesi, nessuno escluso, attuano per tutelare se stessi andando contro la stessa richiesta di apertura e cambio di passo che la mozione Zingaretti richiede. I nomi espressi per quanto riguarda la circoscrizione Crotone-Catanzaro cozzano, infatti, senza alcun dubbio con ogni ipotetica forma di rinnovamento, rigenerazione e discussione con il territorio.
    L’inserimento dei giovani nelle discussioni dovrebbe essere la base di partenza per rilanciare un Partito che vuole crescere rappresentando i diversi tessuti della società. 
    Non ci capacitiamo di come i risultati deludenti su Crotone e Catanzaro non abbiano sortito effetti, giungendo a porre ancora una volta in prima linea alle prossime primerie proprio gli artefici di tale disfatta.
    La politica deve essere basata sul confronto, sull’inclusione e sulla sintesi. In questo congresso è venuto meno non solo ciò che contraddistingue un normale partito ma anche tutto ciò che anima la politica.
    Non possiamo abbassarci a questi livelli infimi di politica, pensiamo che il bene del nostro territorio e il costante bisogno di svolta che le persone ci chiedono vadano  ben oltre al disagio provato in queste situazioni, pertanto terremo aperti i nostri seggi, resteremo a disposizione del partito, ma non espliciteremo alcuna preferenza o voto. Siamo disposti a continuare nell’azione di “servi del partito” ma ci liberiamo dall’etichetta di “schiavi” o semplici portatori d’acqua a mulini ormai logori.

     

    Riceviamo e Pubblichiamo 

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