Venga riaperto il castello di Carlo V

Linda Monte in una lettera al sindaco di Crotone e a Pagano

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    Sono trascorsi oltre dieci mesi dalla improvvisa chiusura del castello/fortezza, a causa del rinvenimento di materiale inquinante (tenorm) su un’area del medesimo. Legittimamente il primo cittadino ne ha disposto la chiusura in attesa di verifiche, analisi da parte delle autorità preposte. Queste, a vario titolo intervenute, confermano a distanza di lunghi mesi la presenza  del già citato elemento, perimetrando il sito ed escludendo ogni altra area. Così, come mostra la cartina allegata, ufficializzata ( agli uffici, quali?) dalla stessa Soprintendenza nel mese di gennaio u.s. dopo carotaggi curati da un loro esperto.

    Si deduce che il monumento dovrebbe essere riaperto ( tranne il fatto che doveva esserlo anche da subito) e di conseguenza consentire al popolo degli studenti – oltre che dei visitatori – l’accesso alla biblioteca, al museo civico e tutto il resto. Perché si impedisce la fruizione di tali luoghi di studio e conoscenza e perché si è perso tanto, tanto tempo? Presumo che la rimozione del prodotto inquinante potrebbe rappresentare un motivo di ulteriore inibizione all’apertura del castello e mi chiedo se oltre alla lentezza burocratica, ci siano altri motivi. Il cantiere prossimo può convivere – non mancano certo le procedure tecniche per rimuovere e separare opportunamente l’area avvelenata da quella indenne – a porta spalancata. A costo di sembrare malvagia, mi viene da pensare ad una sorta di punizione per la comunità cittadina, per colpe sconosciute ai più! Spero di sbagliare.

    Linda Monte

     

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