Torte e dolci fatti in casa, pericolo salute e concorrenza sleale

FenImprese: "La nostra preoccupazione, al di là dell'evasione fiscale e della concorrenza sleale nei confronti di chi sostiene costi elevati per il mantenimento e la conformità delle attrezzature in laboratorio va al reale pericolo per la salute pubblica"

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    Provando a digitare su qualsiasi social network la parola “Torta”, il primo dato che salta all’occhio è il numero impressionante di annunci di dolci fatti in casa, proposti e venduti alla luce del sole senza garanzie sul possesso degli idonei requisiti professionali e, soprattutto, senza il rispetto delle regole di matrice europea assicurate dal rispetto della c.d. HACCP.

    Il bilancio di questa sregolatezza ha come risultato concorrenza sleale, danno erariale e rischio per la salute dei cittadini.

    Molti dei nostri associati segnalano quotidianamente il propagarsi di questo dannoso fenomeno, che allarma – e non poco- in un contesto economico già ampiamente colpito dalla crisi di cui sono vittime pasticcerie e laboratori artigianali.

    Molti forse ignorano l’entità del fenomeno, considerandolo “semplicemente” l’azione di qualche casalinga o amante della cucina che prepara dolci per arrotondare a fine mese e per fare di una passione un aiuto ai conti di casa.

    In realtà è una vendita in piena regola, con annessi vetrine, marchio, consegne e prezzi inferiori rispetto ai locali regolarmente costituiti.

    In una sola parola è una vera e propria  concorrenza sleale nei confronti di quanti operano in maniera professionale e seria, con specifica licenza, nel settore, senza considerare il perpetrarsi di una vera e propria evasione fiscale pubblicamente dichiarata sui social. Nessuno di noi intende criticare la realizzazione di dolci fatti in casa e come associazione è nostra intenzione, infatti, incentivare il diletto della cucina casalinga proponendo (da qui a breve) la realizzazione di corsi tenuti da professionisti in laboratori attrezzati ed autorizzati.

    Nulla da rimproverare nemmeno a chi cucina delle torte o dei dolci del periodo per le proprie amiche o familiari.

    La nostra preoccupazione, al di là dell’evasione fiscale e della concorrenza sleale nei confronti di chi sostiene costi elevati per il mantenimento e la conformità delle attrezzature in laboratorio, frequenta costantemente corsi sulla sicurezza, si sottopone a visite e controlli costanti, va al reale pericolo per la salute pubblica: com’è possibile verificare la provenienza e lo stato di conservazione degli ingredienti, la pulizia della cucina,dell’attrezzatura e del forno o la stessa igiene personale di chi ha confezionato la torta?

    È evidente che, come organizzazione di categoria molto rappresentativa nel territorio, di fronte all’incremento di questi episodi non possiamo rimanere in silenzio e pertanto denunciamo con forza questo stato di cose confidando in un intervento tempestivo e massiccio delle autorità preposte ai controlli nei confronti della pasticcerie abusive.

    Il nostro invito ai cittadini è, pertanto, quello di non affidarsi a soggetti non in regola e privi dei requisiti di igiene e di professionalità che un settore così delicato come la somministrazione di alimenti richiede.

     

    Ufficio Stampa FenImprese

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