Sorgiovanni, il problema randagismo non è risolto
In una nota stampa, Ilario Sorgiovanni (M5S), denuncia la superficialità del comune, per circoscrivere il prblema dei cani randagi
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Questa amministrazione non si smentisce, continua a vivere di vana gloria e autoreferenzialità, utilizzando quotidianamente toni propagandistici e fumosi, annunci mediatici per accreditarsi crediti. Gli esempi più emblematici: il Piano strutturale Comunale, che nonostante il battage pubblicitario, a distanza di 9 mesi dall’inizio della Conferenza di Pianificazione non vede ancora la luce in un silenzio assordante degli uffici preposti; il tanto declamato Piano operativo di bonifica delle discariche a mare (Pob fase1); il prossimo Pob fase 2, in cui tutti i veleni saranno semplicemente tombati in situ; le roboanti ed effimere presentazioni multimediali del Progetto “ Antica Kroton’; “Agenda Urbana’’e l’inaugurazione solenne, sulla scia del noto romborenzismo, dei 30 metri circa di asfalto stradale tra via Leoncavallo e viale Gandhi
Tutto ciò avviene senza che ci sia una visione organica dello sviluppo del territorio, una reale concertazione con gli ordini professionali, i sindacati e le associazioni di categoria, mentre la città affonda nei suoi atavici problemi sempre più emergenziali della raccolta e smaltimento dei rifiuti, della depurazione e della sicurezza.
Non fa eccezione ciò che è accaduto domenica scorsa sul lungomare di Crotone, dove con toni trionfalistici è stata promossa dalla 3^ commissione consiliare, in concerto con il Servizio Veterinario di Sanità animale (area “A’’) del Dipartimento di Prevenzione dell’ASP di Crotone, una campagna di prevenzione contro il randagismo, con la fornitura gratuita di microchip e l’iscrizione all’anagrafe canina, resa obbligatoria dalla L. 281 del 1981.
Spiace rilevare che in questa circostanza, di per sé lodevole, ci siano stati episodi di discriminazione verso alcuni cittadini volontari dell’associazione “Oasi Rifugio di Crotone’’, a cui è stato negato in modo tassativo il servizio di microchippatura con pretestuose motivazioni formali.
E’ necessario ribadire che Il “Piano straordinario Randagismo’’ (D.C.A. 68/2018) assegna alle associazioni animaliste, regolarmente riconosciute, ai sensi dell’art. 18 della L.R. 41/90 e s.m.i, un ruolo fondamentale nelle procedure e nei protocolli atti a favorire le adozioni dei cani ospitati nei canili.
In questo contesto, i volontari dell’associazione “Oasi Rifugio di Crotone’’ svolgono gratuitamente un compito meritorio e sopperiscono con il loro impegno e le loro risorse personali alle carenze operative del servizio veterinario dell’ASP (area “A’’) e del Comune di Crotone, con un considerevole risparmio per le casse comunali.
Allo stato attuale solo i cani morsicatori o feriti vengono catturati e ricoverati presso la struttura privata “Pet Service’’ convenzionata con il comune di Crotone, la quale ospita quasi 700 cani, con costi rilevanti per la collettività che ammontano a circa 600.000 €/annui. Sono sempre più frequenti episodi di intere cucciolate abbandonate che non trovano una sistemazione idonea.
Il canile comunale di località Martorana, recentemente dissequestrato, ha una capacità ridotta a poco più di cento unità, e l’ampliamento, da poco realizzato, deve essere ancora accreditato.
Per risolvere radicalmente il problema del randagismo è di fondamentale importanza, come prevede l’art. 3 del D.C.A. 68/2018, realizzare al più presto il canile sanitario provinciale di località Martorana, sul terreno in cui già insiste l’Oasi Rifugio Comunale, convenzionata con i volontari dell’ENPA, per poter avviare, con la gestione del servizio veterinario (area “A’’), in accordo con i comuni limitrofi, un serio programma di sterilizzazione di tutti i cani vaganti. Nei canili sanitari gli animali devono essere ricoverati per il periodo strettamente necessario (max. 60gg) ad effettuare l’identificazione, la Registrazione in anagrafe, i trattamenti profilattici e la sterilizzazione.
In riferimento a quanto distortamente dichiarato sulla stampa dai Consiglieri De Franco e Pedace, si ribadisce che è consentita, ai sensi dell’art.3, comma 2 della L.R. 4/2004 e dell’art. 12 del D.C.A. 68/2018, la reimmissione sul territorio dei cani catturati e sterilizzati, e che al momento nessuna richiesta di finanziamento, per la realizzazione del citato canile sanitario, è stata inoltrata su delega della conferenza dei Sindaci dall’ ASP di Crotone al Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria.
Se si vuole realmente limitare la proliferazione incontrollata dei cani randagi e tutelare il loro benessere, l’amministrazione comunale in coordinamento con il servizio veterinario preposto dovrebbe assicurare, con monitoraggi e verifiche frequenti, che nei canili convenzionati le condizioni igieniche e la salute siano effettivamente garantite, e che siano attuate tutte le procedure ed i protocolli previsti per legge a favorire l’adozione dei cani.
Non è possibile che ci siano cani ricoverati da oltre 14 anni in un canile convenzionato ad un costo per il comune inaccettabile!
Ricordo a tutti i cittadini che con deliberazione del Consiglio Comunale n. 87 del 21 maggio 2018 è stato approvato il Regolamento per la concessione di un contributo economico, pari ad 300€, per ogni affidamento definitivo dei cani randagi ospitati nella struttura di ricovero comunale o convenzionata con l’Ente.
Per quanto previsto dall’art. 9 del suddetto regolamento, il Comune dovrebbe dotarsi di un data base, con schede anagrafiche complete di foto, dei cani di proprietà del Comune di Crotone e adottare tutte le forme di pubblicità, anche tramite il sito web istituzionale, per incentivare l’affidamento dei cani ospitati nei canili.
Ilario Sorgiovanni, M5s – Crotone