Sequestro di beni ad Angelo Greco

L'uomo era stato arrestato nell'ambito dell'operazione "San Michele", nell'Aprile 2014

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    La Direzione Investigativa Antimafia di Catanzaro sta eseguendo un provvedimento di sequestro emesso dal Tribunale di Catanzaro, Sezione Misure d Prevenzione, nei confronti di Angelo Greco (cl. 65), attualmente recluso presso il carcere Le Vallette di Torino.

    Il provvedimento di prevenzione e scaturito da una proposta del Procuratore Nicola Gratteri, basata sugli ampi puntuali accertamenti eseguiti dal personale della Direzione Investigativa Antimafia di Torino e Catanzaro, nell’ottica della sempre costante attenzione riservata al tema dell’aggressione di patrimoni di illecita provenienza.

    Greco, arrestato nell’ambito dell’operazione di Polizia denominata openizione “San Michele”, in data 5 aprile 2014, è stato condannato — in via definitiva – a 7 anni e 4 mesi di reclusione per it reato di associazione mafiosa. 

    Gli elementi raccolti nel corso delle indagini preliminari e descritti nell’ordinanza in esame hanno portato il Giudice a ritenere sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a suo carico per il reato di associazione mafiosa. In particolare, alla lettura del capo di imputazione n. 1), si rileva che Angelo Greco è accusato di aver fatto parte “dell’associazione mafiosa denominata ‘ndrangheta, operante da anni sul territorio piemontese”,    “che, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo 
    associativo e dalle conseguenti condizioni di assoggettamento e di omertà che di volta in volta si sono create nel territorio della Regione Piemonte, ha avuto lo scopo di commettere delitti in materia di armi, esplosivi e munizionamento, contro la vita e l’incolumità individuale, contro il patrimonio, contro l’ordine pubblico economico nonché reati volti ad ostacolare il libero esercizio del voto, e, segnatamente, per aver fatto parte della ‘ndrina di San Mauro Marchesato, ovvero di un’articolazione territoriale della ‘ndrangheta operante in Torino e
     provincia, diretta emanazione del “locale di San Mauro Marchesato” a capo del quale è posto GRECO Angelo, e in stretto collegamento con alcune delle altre strutture della ‘ndrangheta piemontese sopra indicate (così, in prevalenza, con il locale di VOLPIANO, con il CRIMINE di Torino, con it locale di Natile di CARERI a Torino) e con le strutture della ‘ndrangheta insediate in Calabria (così, in particolare, il locale di San Mauro Marchesato, il locale di CUTRO, la Province e il Crimine di Polsi (RC) e la Provincia e il Crimine di Crotone) rispetto alle quali manteneva autonomia organizzativa e potere decisionale sul territorio, assurgendo a riferimento nel capoluogo piemontese per le articolazioni mafiose sedenti nella provincia di Crotone ed avente la seguente ripartizione di ruoli: GRECO Angelo, con il ruolo di capo, organizzatore e promotore, interveniva nelle vicende torinesi per risolvere o appianare eventuali situazioni di conflitto esistenti tra gli associati, operando direttamente o indirettamente Una supervisione delle attivita economiche gestite dal gruppo, partecipando agli utili, alle riunioni della consorteria, divenendo egli stesso punto di riferimento in Piemonte per la tutela degli interessi anche di altre articolazioni della ‘ndrangheta”.

    Il Collegio della Prevenzione, ha ravvisato in capo al proposto il profilo della pericolosità sociale qualificata, accertata dal Tribunale di Crotone con i decreti emessi in data 30 giugno 2004 e in data 23 febbraio 2017, giungendo a ritenere il Greco “… quale affiliato alla consorteria maflosa di Grande Aracri Nicolino e autore, in concorso anche con quest’ultimo, di fatti omicidiari riconducibili alla lotta per il predominio territoriale nell’ambito della provincia di Crotone (omicidio di Dragone Antonio in data 10 maggio 2004) e del territorio emiliano (omiciciio di Ruggiero Emilio in data 22 ottobre 1992) …”
    Conclusivamente, per verificare la ricorrenza dell’ulteriore presupposto necessario per procedere al sequestro dei beni rientranti nella disponibilita del proposto, it Collegio ha sostanzialmente condiviso la ricostruzione offerta dalla Procura della Repubblica di Catanzaro, giungendo a ritenere “… the i beni dei quali GRECO Angelo e i componenti it suo nucleo familiare risultano essere intestatari e dei quali it proposto ne ha la disponibilita, direttamente o indirettamente, siano frutto di attivita illecite o ne costituiscono it reimpiego…”

    Muovendo da queste premesse il Collegio della Prevenzione ha disposto il sequestro di:

    quote sociali della GDC COSTRUZIONI S.r.l. di proprietà di GRECO Luigi, figlio del proposto; 

    4 beni immobili;

    6 beni mobili registrati;

    2 rapporti finanziari.

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