Lobby e lobotomia sociale…

Sapete che ci piace guardare oltre il passaggio a livello; questa volta lo facciamo con l'ausilio di openpolis.it

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    Conflitto d’interessi?

    Regionalismo differenziato?

    Potere delle multinazionali?

    Meridionalismo?

    Per comprendere quanta scarsa voglia abbiamo in Parlamento quanto nel paese e nelle classi sociali oramai permeate da tutti e tutto, basta leggersi questo articolo sulle lobby di openpolis.it:

    Nel lungo percorso che porta a delle istituzioni più trasparenti ed aperte, e quindi ad una politica più sana, una tappa inevitabile, e mai raggiunta nel nostro paese, è una vera e corretta regolamentazione nazionale delle lobby e dei portatori di interesse.

    I tentativi in Italia sono stati vari, ma mai nessuno è riuscito ad affrontare in maniera soddisfacente i vari aspetti della questione. Uno di questi tentativi vede protagonista il parlamento, e in maniera particolare la camera dei deputati. Introdotto nel 2017 sotto spinta dell’allora presidente Laura Boldrini, il registro dei rappresentanti di interesse ha da sempre avuto dei limiti.

    Al presidente @Roberto_Fico chiediamo ora una riforma del regolamento: maggiori (e migliori) informazioni, dati riutilizzabili e un calendario degli incontri

    Per molto tempo la sua effettiva applicazione era finita fuori dai radar, fino alla settimana scorsa. L’ufficio di presidenza ha infatti punito alcuni iscritti, applicando sanzioni e vietando loro l’accesso a Montecitorio per un anno. Qualcosa quindi sembra muoversi, ma forse è giunta l’ora di rimettere mano al registro in maniera seria, allargandolo al senato, e dandogli una struttura realmente utile per cittadini, ricercatori e attivisti.

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