Gettonopoli? Ma per favore…!?

Prosciolti tutti per la stragrande maggioranza dei fatti relativi a presunta truffa; rinviati in 14 per fuffa!

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    Quando a pochissimi giorni dalla presentazione delle liste per il rinnovo del passato Consiglio Comunale arrivò la notizia che si erano concluse le indagini(?) che hanno permesso al vecchio PM Bono di “somministrare” avvisi di garanzia per truffa a quasi tutti i Consiglieri Comunali uscenti, si scatenò una campagna d’odio che, così come accade per tutte le campagne d’odio, venne perpetrata nei confronti, soprattutto, di chi aveva realmente condotto battaglie di legalità e trasparenza e non solo nei confronti dell’abuso dell’istituto, giudicato pessimo da tutti, del gettone di presenza in favore dei rappresentanti del popolo in seno alle assisi comunali.

    Eppure sulla questione specifica si era spesa una eco nazionale che nemmeno ai tempi dei fuochi dell’Eni…

    Su tutti gravava l’accusa di truffa in concorso e falso per i rimborsi legati alle riunioni delle commissioni consiliari. Otto, tra cui gli attuali consiglieri comunali Enrico Pedace e Michele Ambrosio, sono stati prosciolti da tutto.

    Eppure non solo grazie ai circa 14 milioni di spettatori nazionali dell’Arena di Giletti (all’epoca ancora alla Rai), tutti sapevano chi aveva “giocato” e fatto giocare all’ingrasso quei portavoti che vanno oliati al sud come al nord, nei grossi comuni come in quelli piccoli; tutti sapevano chi aveva cercato di smascherare proponendo cambi di regolamento ed anche di una sede inutile il cui stesso fitto rispondeva alle medesime esigenze di clientelismo istituzionale.

    Tutti, compreso la Procura, sapeva che quella eco era portatrice di ben altri affari (come per il verde pubblico) era fondamentale per chiedere chiarezza e contezza nelle aule di giustizia, così come è stato fatto chiamando a testimoniare e rendere notizie l’unico consigliere comunale di quella seconda consiliatura Vallone che è stato lasciato solo contro tutti in seno a quell’assise in moltissime occasioni. Tutti tremavano, infatti, alla notizia che alla seconda puntata di Giletti, l’imputato per eccellenza della prima, quel campione di presenze e gettoni di Fabrizio Meo, sarebbe stato in trasmissione a chiedere conto al Sindaco che era stato latitante nella precedente. Lo abbiamo raccontato in diretta, visto che siamo stati fra gli interlocutori del lavoro certosino della redazione giornalistica di quella trasmissione.

    Tutti sapevano allora, così come sanno oggi, chi ha sempre avuto un atteggiamento istituzionale irreprensibile e chi si è arrampicato sugli specchi pur di mettere pezze troppo raggrinzite a “spese” folli ed ingiustificabili dei tantissimi soldi della convenzione Eni Ionica gas (giusto per citarne una) che ancora oggi grida vendetta e non ha mai fatto spendere una sola parola nell’attuale ancora più disgraziato Consiglio Comunale; fra i sempre cangianti banchi della maggioranza quanto in quelli della minoranza; molto più responsabile di questo sfascio attuale proprio perché omertosa ed in alcuni casi complice con l’aggravante di essersi autoproclamata una e sola capace di aprire scatole di… …tonno.

    Eppure si sono riuscite a spendere dinamiche di assegnazione e riassegnazione delle indagini (passate dalla Polizia di Stato alla Giardia di Finanza) che qualcuno, un giorno, dovrà pure spiegare se hanno avuto ratio diverse da quelle che stiamo raccontando, certo non solo oggi…

    Eppure qualcuno ci spiegherà come mai noi e lo stesso ex consigliere ed avvocato Fabrizio Meo non abbiamo mai ricevuto querele per diffamazione, su queste denunce; eppure qualcuno spiegherà come mai invece siano arrivate a noi querele solo per “scritti” molto meno pesanti di quelli relativi proprio alle spese folli di cui sopra (puntualmente rigettate tutte da ben 2 tribunali).

    Comunque, qualunque cosa volesse madama la marchesa, l’altro ieri c’è stata la prima sentenza del Giudice delle indagini preliminari che ha prosciolto TUTTI dalla stragrande maggioranza dei reati penali contestati a 21 ex consiglieri comunali.

    14 di loro (nello specifico Michele Marseglia, Pantaleone Megna, Teresa Cortese, Michela Cortese, Manuela Cimino, Sergio Contarino, Sergio Iritale, Fabio Lucente, Nino Corigliano, Fabrizio Meo, Giancarlo Devona, Claudia Scarriglia, Mario Scarriglia e Salvatore Frisenda) sono stati rinviati a giudizio per reati certamente “marginali” rispetto alle accuse che il Dottor Bono aveva mosso a tutti loro e che il suo mentore Procuratore Generale Capoccia ha insistito a voler continuare a muovere.

    Alcuni di questi ultimi (Meo, Cortese ed Iritale di sicuro) sono stati rinviati a giudizio per 1 o 2 gettoni che avrebbero fatto “ingiustamente” percepire ad altri, pure ignari dell’indebito arricchimento mai concordato.

    Come non annotare che il Consigliere Panucci che si è drammaticamente perso i registri delle presenze è fra quelli che è stato prosciolto da tutto?

    Beh, concedeteci di attendere con particolare interesse la fase dibattimentale che dovrebbe avere inizio ad ottobre prossimo con la vivissima speranza che la prescrizione non debba essere l’atto finale di una sciagurata vicenda gattopardiana.

    Procolo Guida

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